​MANETTI, Gino

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MANETTI, Gino

Date di esistenza

Luogo di nascita
Impruneta
Data di nascita
July 17 1898
Luogo di morte
Firenze

Biografia / Storia

Nasce a Impruneta (FI) il 17 luglio 1898 da Raffaello e Marianna Bellini, manovale. Altro nome utilizzato "Antonio Padovani". Considerato dalle forze dell’ordine “irriducile e estremamente pericoloso” per le sue azioni “criminose”, la capacità di propaganda e l’ascendente di cui gode nella sua zona, fin dal primissimo dopoguerra è nel mirino delle autorità locali che non perdono occasione di denunciarlo. All’indomani della marcia su Roma è costretto quindi ad abbandonare l’Impruneta. Nel gennaio del ’23, assieme alla moglie e ai due figli, raggiunge clandestinamente Marsiglia ma già dopo pochi mesi devono separarsi. M. va a Parigi mentre la famiglia torna in Italia da dove non potrà più uscire malgrado gli sforzi nel ’27-’28 di M. per riaverla con sé. A Parigi M. frequenta l’ambiente di Sante Pollastro e alla fine del ’25 cade anche lui nella retata che colpisce la banda di Pollastro. Dopo un anno e mezzo di carcere è assolto ma immediatamente espulso. Ripara tra i compagni di Marsiglia ma è individuato dai servizi del Consolato fascista che lo denuncia. Passa allora (1928) in Belgio e nell’agosto 1931 viene però arrestato per furto ed espulso anche da questo paese. Da allora esce da una galera belga solo per entrare in una francese e viceversa, per furto e per contravvenzione alle espulsioni. Nel maggio 1940, con il crollo del Belgio, M. riacquista la libertà ma, data la situazione, chiede il rimpatrio. Una volta in Italia è confinato a Ustica per due anni. M. tornato a Firenze è arrestato nel luglio 1943 per motivi precauzionali, con molti altri sovversivi. Dopo l’8 settembre, mentre questi sono scarcerati, M. rimane in carcere assieme ad un altro anarchico: l’anziano e prestigioso Oreste Ristori, a due sovversivi senza partito, Armando Gualtieri e Orlando Storai, già combattenti di Spagna, e a Francesco Luigi Pugi, comunista ma più volte condannato anche per reati comuni. Il 1° dicembre di quell’anno i partigiani eliminano il comandante del distretto militare di Firenze; come risposta i fascisti vorrebbero giustiziare dieci detenuti politici ma il comando tedesco rifiuta di consegnarne i suoi prigionieri. La mattina del 2 dicembre 1943 i fascisti prelevano dalle carceri delle Murate M. e gli altri detenuti e li fucilano al parco delle Cascine. Nell’ottobre dell’anno dopo uno dei primi gruppi anarchici d’Oltrarno s’intitola a M. (L. Di Lembo)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
 
Bibliografia: Fucilamento alle “Cascine” «Società», gen.-feb. 1945; C. Francovich, La resistenza a Firenze, Firenze 1961; «Umanità nova», Firenze, 15 ott. 1944

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Raffaello e Marianna Bellini

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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