D'AGARO, Luigi
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- D'AGARO, Luigi
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Prato Carnico
- Data di nascita
- August 27 1886
- Luogo di morte
- Prato Carnico
Biografia / Storia
- Nasce a Prato Carnico (ud) il 27 agosto 1886, da Maddalena D’Agaro, assistente edile. Fin da ragazzo partecipa alla vita degli operai emigranti del suo comune. Nel 1915, qualche mese dopo lo scoppio della Prima Guerra mondiale, viene segnalato dalla Prefettura per il suo “contegno sprezzante” verso le autorità. Arruolato nell’esercito, durante la guerra D. ottiene una decorazione per le azioni belliche cui prende parte. Ma ottiene anche una serie di denuncie per vilipendio al Re e alle istituzioni ed una condanna a quattro anni di carcere per insubordinazione e minacce verso un ufficiale. Sconta solo un anno perché riesce a simulare un’infermità mentale che gli vale la scarcerazione. Nei primi anni del dopoguerra partecipa alla vita del gruppo anarchico del suo comune. Nell’estate del 1922 viene denunciato per “attentato alla libertà del lavoro”, probabilmente per aver partecipato allo sciopero antifascista del mese di agosto di quell’anno. In seguito emigra in Francia stabilendosi a Romilly-sur-Seine, dove svolge un’intensa attività di propaganda anarchica e sindacale. Espulso dalla Francia nell’aprile del 1926, si stabilisce in Belgio, nella regione di Liegi. Anche qui svolge propaganda anarchica, in stretta collaborazione tra gli altri con uno dei maggiori rappresentanti del movimento libertario di quella nazione, Nicolas Lazarevitch, ed è pure impegnato nella tutela sindacale dei lavoratori immigrati. Espulso anche dal Belgio, nel giugno del 1931 rientra in Italia, ma al confine viene perquisito e gli viene sequestrata una copia de «L’Adunata dei refrattari». Tradotto a Udine, viene sanzionato con due anni di regime di “ammonizione”; rientra così a Prato Carnico. Il 3 giugno 1933 viene arrestato per aver effettuato un discorso dai contenuti antifascisti durante il funerale di un vecchio compagno di fede politica (Giovanni Casali) ed è condannato a cinque anni di confino che sconta interamente a Ponza. Durante il confino viene colpito da un grave lutto con la morte del figlio tredicenne che lo aveva seguito a Ponza; la famiglia versa in uno stato di miseria, sua moglie, Elena Martin, viene anch’essa sottoposta ad “ammonizione”; non hanno successo i tentativi di alcuni compagni, tra cui l’anarchico Nicola Di Domenico, di inviargli dei sussidi. Liberato nel giugno 1938, è nuovamente arrestato e confinato alle Tremiti nel giugno del 1940. Liberato cinque mesi dopo perché gravemente ammalato, muore a Prato Carnico il 22 dicembre 1941. (M. Puppini)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: C. Venza, D. Gagliani, M. Puppini, Compagno, tante cose vorrei dirti…”. Il funerale di Giovanni Casali, anarchico. Prato Carnico 1933, Udine 1983.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Maddalena D’Agaro
Bibliografia
- 2003