MALTONI, Giulio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- MALTONI, Giulio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Ancona
- Data di nascita
- 29 ottobre 1886
- Luogo di morte
- Ancona
- Data di morte
- 12 dicembre 1961
Attività e/o professione
- Qualifica
- Orefice
Nazionalità
- Italiana
Biografia / Storia
- Nasce ad Ancona il 29 ottobre 1886 da Giuseppe e Maria Rosi, orefice. Elemento di primo piano del movimento anarchico anconetano per impegno personale e capacità operativa, partecipa attivamente ai disordini scoppiati in Ancona nel dicembre del 1905 per protesta contro il rincaro dei viveri, venendo arrestato e condannato. In seguito si dedica all’organizzazione e alla propaganda della stampa anarchica, diviene gerente responsabile di molti fogli e periodici, tanto da finire più volte in carcere.
Nel 1912 lo troviamo tra gli appartenenti del circolo “Kutoki”, per poi passare al circolo “Studi Sociali”. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale Maltoni si professa fervente antimilitarista. Già riformato a suo tempo, con l’entrata dell’Italia in guerra si trasferisce a Sampierdarena, occupato nella locale fabbrica Ansaldo. Richiamato alle armi, resta arruolato fino alla fine del conflitto, poi torna ad Ancona e riprende intensamente la sua attività politica. Si iscrive all’Unione comunista anarchica e nel giugno del 1920, prima della rivolta dei bersaglieri, è eletto presidente del “Club sovvietista” cittadino. Partecipa ai disordini che scoppiano in città nel giugno del 1920; denunciato per “insurrezione armata, sequestro di persona e mancato omicidio” si dà alla latitanza.
Nel 1925 viene rintracciato e messo agli arresti, ma è poi prosciolto dalle imputazioni. L’avvento del regime fascista ne frena l’attività pratica e impedisce qualsiasi tentativo di propaganda stampata. Maltoni resta tuttavia un convinto anarchico e per questo viene proposto per l’assegnazione al confino di polizia per cinque anni, disposizione tramutata poi in ammonizione. Muore ad Ancona investito da un'auto il 12 dicembre 1961. (R. Lucioli)
Fonti
- Archivio di Stato Ancona, Questura sorvegliati politici, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181