MALACARNE, Nello
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- MALACARNE, Nello
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Livorno
- Data di nascita
- 1899
- Luogo di morte
- Livorno
Biografia / Storia
- Nasce a Livorno il 5 gennaio 1899 da Pilade e Laudomia Quaglierini, scaricatore, barbiere. Il 1° febbraio 1922 viene condannato a 10 anni e 20 giorni di carcere e a un anno di vigilanza speciale per omicidio preterintenzionale e porto di coltello. Il 19 marzo 1931 è arrestato e il 2 aprile viene schedato. La Prefettura di Livorno scrive che gode di pessima fama, che è “di carattere prepotente e sanguinario e quindi è molto temuto anche perché è un po’ squilibrato”, che “professa idee comuniste ed è nemico irriducibile del regime fascista”; è sospettato di aver diffuso, la notte dal 23 al 24 febbraio, dei volantini poligrafati per invitare i compagni a aderire, il 25 febbraio, alla giornata di lotta alla disoccupazione, proclamata dall’Internazionale comunista, e di aver fatto circolare, la notte dal 17 al 18 marzo, insieme all’anarchico Virgilio Antonelli, dei manifestini inneggianti alla Comune di Parigi, firmati dalla “Gioventù anarchica”. Il 29 aprile M. viene assegnato al confino per due anni e deportato a Longobucco, da dove viene trasferito a Lipari il 10 settembre 1932. Rilasciato in novembre (amnistia del “decennale”), prende parte, il 22 marzo 1933, ai funerali del comunista Mario Camici e il 28 marzo è arrestato dopo che alcuni anarchici e comunisti hanno lanciato delle bombe contro il Comando della Milizia e il Dopolavoro di S. Marco. Il 2 giugno viene di nuovo assegnato al confino per cinque anni e deportato a Ponza. Incluso fra i sovversivi attentatori, non dà alcuna prova di ravvedimento e il 24 febbraio 1935 viene incarcerato per aver partecipato a una protesta collettiva. Condannato a 10 mesi di arresti, torna a Ponza, dopo aver espiato la pena a Poggioreale. Il 5 novembre 1936 viene arrestato per contravvenzione agli obblighi del confino e il 19 gennaio 1937 subisce una condanna a tre mesi di carcere. Rientrato a Ponza, continua a frequentare gli antifascisti più temibili della colonia e il 30 settembre 1938 è arrestato per aver malmenato un confinato, che voleva salutare romanamente. Condannato a quattro mesi di carcere, è ritenuto uno degli “elementi più pericolosi della colonia” ed è attentamente sorvegliato. La commutazione, il 6 settembre 1939, del periodo residuale di confino in ammonizione gli permette di tornare a Livorno, dove viene diffidato. L’11 giugno 1940 è fermato perché ritenuto capace di attività disfattiste e internato a Ventotene. Prosciolto il 2 settembre 1941 e rilasciato il 3 ottobre, rientra a Livorno. Sfollato a Ponte a Moriano dal 5 giugno 1942, viene arrestato dai repubblichini il 24 dicembre 1943 e associato alle carceri di Lucca, dove incontra Bruno Sereni, l’antifascista di Barga, che ha combattuto in Aragona nella Colonna internazionale Lenin del poum: “Al rifugio” racconta Sereni “conobbi, qualche giorno dopo, l’anarchico Malacarne di Livorno. Uomo sulla cinquantina, volto rasato ed ancor giovane, alto e grosso. La sua biografia è presto detta: venti anni di fascismo? Sedici fra prigione e confino!” Dopo la liberazione di Lucca è ancora Sereni a ricevere da M. “alcuni numeri dell’«Umanità nova»”, stampati “alla macchia su carta gialla in formato piccolo”. Nel Secondo dopoguerra continua la sua militanza politica. Muore per un incidente a Livorno l'11 novembre 1977. (G. Ciao Pointer - M. Lenzerini - G. Piermaria)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, CPC, S 13°, b.7, f. 39; Manifestazione antifascista a Livorno in occasione di un funerale, «La Libertà», 18 mag. 1933; [Necrologio], «Umanità nova», 27 novembre 1977.
Bibliografia: B. Sereni, Carcere, Pisa 1946, p. 46; Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza, 6 voll., Milano-Bergamo 1968-1989, vol.3, p. 481; G. Cerrito, Gli anarchici nella resistenza apuana, Lucca 1984, p. 29; Pericolosi nelle contingenze belliche : gli internati dal 1940 al 1943, a cura di S. Carolini, Roma 1987, p.182; Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Pilade e Laudomia Quaglierini
Bibliografia
- 2004