CROCI, Antonio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CROCI, Antonio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Bagnacavallo
- Data di nascita
- July 6 1888
Biografia / Storia
- Nasce a Bagnacavallo (RA) il 6 luglio 1888 da Luigi e Antonia Altini, meccanico. Si trasferisce a Monza il 1° giugno 1911, dove risiede fino al 1914 lavorando alle Acciaierie Italiane Falck di Sesto San Giovanni. Nel corso del 1911 sostiene finanziariamente la rivista libertaria milanese «La Rivolta» (1° gen. 1910-10 mag. 1911, che esce al posto de «La Protesta umana», cessata il 20 nov. 1909). In luglio ferisce in una rissa un uomo che morirà all’ospedale per le ferite riportate. Arrestato, al processo viene condannato per omicidio premeditato, e dopo il suo ricorso, la Corte d’assise di Milano il 21 febbraio 1912 lo condanna solo a dieci giorni di arresto per porto abusivo d’armi. Agli inizi del 1914 si trasferisce da Monza a Milano, dove aderisce all’Unione sindacale milanese di F. Corridoni. Nel 1919 risiede a Grumello al Piano (Bg) e lavora presso lo stabilimento industriale metallurgico e siderurgico Franchi Gregorini di Dalmine, dove è segretario dell’USI all’interno della fabbrica e dove, insieme a Secondo Nosengo, è tra i più attivi organizzatori dello sciopero del marzo, cioè della prima occupazione di una fabbrica in Italia in seguito alla lotta sindacale per le otto ore. Durante il periodo dell’occupazione degli impianti di Dalmine, C. è direttore tecnico operaio, mentre Nosengo è presidente del consiglio operaio. Poche settimane dopo la conclusione dell’occupazione, C. decide uno sciopero di protesta per la morte sul lavoro di un operaio, ma il fallimento dello sciopero e la stanchezza degli operai per la lunga vertenza precedente consentono alla direzione dell’azienda di licenziarlo. Parla nei comizi del 1° maggio di Bergamo e di Dalmine. Viene assiduamente sorvegliato dai carabinieri e, dai primi anni Venti, anche dai fascisti locali. Nel 1923 è presidente della Società di Mutuo Soccorso degli operai degli stabilimenti di Dalmine, e in tale contesto matura la sua amicizia con il comunista bergamasco Amleto Locatelli, che dal gennaio all’aprile è segretario della FIOM presso gli stabilimenti di Dalmine. Dal 1924 C. risiede di nuovo a Monza e lavora presso le Ferriere Lombarde di Sesto San Giovanni, è sempre anarchico ma non fa propaganda. Nel 1925 frequenta ancora Locatelli. Viene radiato nel giugno 1933 per la sua condotta. S’ignorano data e luogo di morte. (G. Mangini)
Fonti
- Fonti: Archivio dello Stato - Bergamo, Fondo Questura, Sovversivi, b. 35, ad nomen.
Bibliografia: A. Scalpelli, Dalmine 1919. Storia e mito di uno sciopero “rivoluzionario”, Roma 1973.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Luigi e Antonia Altini,
Bibliografia
- 2003