CRISAFI, Gesualdo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CRISAFI, Gesualdo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Caltagirone
- Data di nascita
- February 11 1867
- Luogo di morte
- Palermo
Biografia / Storia
- Nasce a Caltagirone (Ct) l’11 febbraio 1867 da Giuseppe e Rosa Nicolaci, pubblicista, scrivano, pseudonimi: “Spartaco”, “Ego sum”, “Gilliat”. Stabilitosi a Palermo per completare gli studi, professa ben presto idee mazziniane. Nel 1885, viene incriminato per uso maldestro di materie esplodenti. Interrotti gli studi, diventa un eccellente pubblicista, corrispondente locale di diverse testate, e in particolare de «L’89» di Genova. Di questo periodico segue tutte le vicessitudini, schierandosi dalla parte di “Oscar Lantoni” (Carlo Santoni), il suo direttore, fino a seguirlo ne «Il Grido del popolo» di Foligno e nella sua adesione all’anarchismo, contro il quale aveva ferocemente polemizzato in precedenza. Tra la fine del 1891 e i primi mesi del 1892 assume un ruolo centrale nel movimento palermitano, intervenendo a sanare i dissidi tra i vari gruppi e divenendo il maggior esponente cittadino dell’anarchismo antiorganizzatore. Nel marzo-aprile 1893 viene considerato, con l’altro anarchico Giuseppe Genova, il principale artefice della “stagione delle bombe” che in città vengono collocate sotto il portone dei principali edifici pubblici. Arrestato, la Questura è costretta a farlo rilasciare, per non “bruciare” i propri confidenti, il 9 maggio 1893. Rimpatriato nella sua città natale, vi costituisce un gruppo anarchico “intransigente”. Nelle sue corrispondenze al «Sempre Avanti!…» di Livorno e a «L’Ordine» di Torino, si schiera nettamente contro i Fasci dei lavoratori. Alla proclamazione dello stato d’assedio viene assegnato al domicilio coatto, provvedimento che, grazie agli amici influenti, riesce a far revocare. Negli anni successivi, a Palermo, è l’anima di tutti i gruppi anarchici che vi si formano, e che spinge in più occasioni alla rottura con la Federazione socialista. Nel febbraio del 1897 parte per Candia, dove è in corso l’insurrezione contro i turchi. Deluso dai suoi esiti, è di ritorno a Palermo nel maggio successivo. Collabora a «La Questione sociale» di Paterson (USA), a «L’Avvenire sociale» di Messina e a «L’Agitazione» di Ancona. Alla fine del 1901 costituisce il gruppo socialista-anarchico “I Vespri”, che tenta d’indirizzare alla propaganda verso le classi operaie. Padre di nove figli, con una moglie e un vecchio zio da mantenere, si estranea progressivamente dalla militanza attiva, e nel 1907 accetta un posto allo spazzamento stradale del Municipio. Continua a professare idee anarchiche e a frequentare la compagnia di sovversivi, pur non mettendosi particolarmente in vista. Nel 1919 è segnalato tra i fondatori della lega comunista anarchica “Spartaco”. Nel 1925, però, s’iscrive al PSI. Licenziato per rappresaglia il 22 marzo 1928, viene riassunto il 27 luglio di un anno dopo. Continuamente vigilato dalla polizia fascista, non dà più luogo a rilievi. Muore a Palermo il 2 luglio 1954. (N. Musarra)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Palermo, Gabinetto di Prefettura (1863-1905), b. 146, f. Provincia di Palermo. Elenco nominativo degli anarchici pericolosi. 29.11.1893; ivi, b. 388, f. Sovversivi. Vigilanza e ricerche, ivi, Gabinetto di Questura, 6 giu. 1906. Elenco degli affiliati al partito anarchico.
Bibliografia: G. Gugino, Per la verità. Anarchici delinquenti, spie, addomesticati e teosofi a … Palermo?, «La Protesta umana», 28 ago. 1908.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giuseppe e Rosa Nicolaci,
Bibliografia
- 2003