CRESSATTI, Ermacora Fortunato
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CRESSATTI, Ermacora Fortunato
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Rivolto
- Data di nascita
- July 12 1900
- Luogo di morte
- Montevideo
Biografia / Storia
- Nasce a Rivolto (UD) il 12 luglio 1900 da Tarcisio e Maria Spagnolo, muratore. Nel primo dopoguerra è vicino al partito popolare italiano, al quale è iscritto il padre, che è esponente delle Leghe bianche, poi, nel 1923, emigra in Argentina, insieme ai fratelli Umberto e Alfredo, e diventa un fervente propagandista delle idee anarchiche. Fermato due volte dopo il tremendo attentato, compiuto da Severino Di Giovanni al Consolato italiano di Buenos Aires il 23 maggio 1928, viene rilasciato per mancanza di indizi e il 21 dicembre è segnalato dall’Ambasciata di Buenos Aires per i suoi discorsi violenti e perché fa parte del Comitato di agitazione contro la legalizzazione della pena di morte, introdotta dal fascismo in Italia. Nel 1929 è membro del gruppo anarchico “Umanità nova”, insieme a Giacomo Barca, Lino Barbetti, Edoardo Bersaglia, Enrico Galassi e altri correligionari e nel luglio 1930 guida il Comitato anarchico “Azione diretta”, insieme a Alessandro Pampuro, un compagno di fede più volte incarcerato per l’attività sovversiva, e a Adolfo Testa, un militante libertario, che dirige il sindacato Lavoratori del volante e chauffeurs e che collabora al quindicinale anarchico «Afirmación» di Buenos Aires. Arrestato dopo l’ascesa al potere del generale Uriburu, C. viene espulso dall’Argentina il 5 novembre 1930 e deportato in Italia. Imbarcato, il 22 novembre, sulla nave Conte Verde, diretta a Genova, riesce a scendere a Montevideo e a fermarvisi. Il 30 gennaio 1931 il suo nome figura in un elenco di anarchici sequestrato a Di Giovanni e il 18 febbraio il Ministero dell’Interno chiede la sua iscrizione nella “Rubrica di frontiera” per le misure di fermo e perquisizione. Il 7 aprile C. viene descritto quale “anarchico attivissimo, organizzatore e anche oratore nei pubblici comizi, propagandista infaticabile, esaltato e ritenuto pericoloso”, e il 20 novembre è incluso nel «Bollettino delle ricerche» per il fermo. Nel dicembre 1932 si occupa, sul giornale «Sorgiamo!» di Buenos Aires, del convegno contro la guerra, che ha avuto luogo il 5 novembre a Montevideo, e descrive le manovre attuate dai comunisti per imporre una deliberazione di sostegno incondizionato alla Russia, la loro intolleranza che ha indotto i delegati battisti, cattolici e socialisti ad abbandonare la conferenza, e i loro insulti e attacchi sfrenati agli anarchici: “Il vero movimento contro la guerra ora deve essere intrapreso da noi. Per il prossimo gennaio si sta preparando un congresso continentale contro la guerra al quale parteciperanno studenti ed operai. Speriamo che i sindacati prendano in serio questo movimento e che con anarchici e studenti intraprendano una lotta veramente necessaria”. Nel 1933 C. cura la diffusione del giornale di Aguzzi a Montevideo e negli anni seguenti svolge un’intensa attività rivoluzionaria in Uruguay. Sposatosi civilmente con Luce Fabbri nel marzo 1936, condivide con lei un trentennio di vita e di militanza, in cui contribuisce alla sua produzione politica in maniera importante, con idee e consigli. Durante la Seconda Guerra mondiale aderisce al Circolo “Libertà” di Montevideo, inaugurato, il 16 luglio 1941, alla presenza di Nicola Cilla, presidente del Comitato “Italiani liberi” di Buenos Aires, e negli anni ’50 partecipa all’organizzazione della Federación Anarquista Uruguaya, dalla quale esce – assieme ad altri compagni – nel decennio successivo a seguito del dibattito interno sulla vittoria di Castro a Cuba, che è stata accolta con entusiasmo dalla maggior parte della gioventù libertaria uruguayana. Agli inizi del 1963, insieme alla moglie Luce e ad altri compagni elabora un documento in cui rivendica il diritto del popolo cubano “ad autodeterminarsi, attraverso organizzazioni e istituzioni libere, di fronte alla pressione internazionale e al regime di partito unico” (Una posizione libertaria sul problema di Cuba, «L’Adunata dei refrattari», 26 gen. 1963). Dopo la frammentazione della FAU, con la moglie e altri anarchici dà vita a un gruppo di studi economici. Tra le molte attività di militante, oltre che interessarsi della Comunidad del Sur, si occupa di movimenti cooperativi di consumo. Muore a Montevideo il 17 gennaio 1970. (M. Lenzerini – A. Tozzi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: L. Fabbri, Luigi Fabbri, storia d’un uomo libero, Pisa 1996, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Tarcisio e Maria Spagnolo
Bibliografia
- 2003