CRESPI, Enrico

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CRESPI, Enrico

Date di esistenza

Luogo di nascita
Genova
Data di nascita
March 30 1891
Luogo di morte
Genova

Biografia / Storia

Nasce a Genova il 30 marzo 1891 da Giovanni e Antonia Boero, operaio brasatore, detto “Rico”. Frequenta solo le scuole elementari, ma di buona intelligenza si forma una discreta cultura. Si avvicina fin da giovane agli ambienti sovversivi e rivoluzionari. Durante la Prima Guerra mondiale è chiamato alle armi, ma nel maggio del 1916 è processato per gravi episodi di insubordinazione e condannato a 17 anni di carcere militare. Alla fine della guerra beneficia dell’amnistia e riprende la militanza politica, dapprima nelle fila socialiste e, dopo il 1921, nel neocostituito PCdI, dove assume incarichi di qualche rilevanza. Nell’ottobre del 1926 viene perquisito e rinvenuti nella sua abitazione “giornali ed opuscoli sovversivi” viene denunciato per “eccitamento all’odio di classe”. L’anno successivo è sottoposto al vincolo dell’ammonizione e nel giugno del 1928 si rende irreperibile espatriando clandestinamente in Francia. È iscritto in “Rubrica di frontiera”. Si stabilisce a Clermont Ferrand dove si occupa come meccanico in un’autorimessa. Anche in Francia continua la sua militanza politica e l’attività antifascista. Nel 1929 C. è radiato dal PCdI con l’accusa di bordighismo, ma in realtà in quel periodo C. ha maturato una conversione verso l’anarchismo e prende contatti con il gruppo italiano di Marsiglia stringendo rapporti d’amicizia con l’anarchico genovese Carlo Bacigalupo. Nell’aprile del 1932, C. viene condannato in contumacia a sei mesi di arresto e a due anni di libertà vigilata per contravvenzione all’ammonizione. Nel dicembre del 1936 il consolato italiano di Lione segnala che C. “durante il movimento di sciopero in detta città [Clermont Ferrand] si è fatto notare per la sua propaganda antifascista” e che “attualmente frequenta riunioni sovversive”. Allo scoppio della Guerra di Spagna, C. si rende attivo nel reclutamento dei volontari e, colpito da decreto di espulsione, si reca a Barcellona e si arruola nella Sezione Italiana della Colonna “Ascaso” CNT-FAIb. Combatte a Huesca e a Almudévar, dove viene ferito. C. partecipa ai moti di maggio a Barcellona, viene arrestato dai comunisti e imprigionato nel carcere Modelo. Nel 1939 riesce a ritornare in Francia dove è internato nel campo di Argelès-sur-Mer. Ne evade dopo l’occupazione tedesca e, nel 1942, si arruola nel Maquis. Dopo la guerra ritorna a Clermont Ferrand e nel 1948 rientra in Italia dove si stabilisce nuovamente a Genova. È attivo nel movimento anarchico e sostenitore della sua stampa. Muore a Genova il 24 novembre 1973. (G. Barroero)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio Storico del Centro di Documentazione di Pegli, Verbali Federazione anarchica ligure; [Necrologio], «Rivista storica del socialismo», 8 dic. 1973.

Bibliografia: La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939, Tre anni di storia da non dimenticare, Roma 1996, ad nomen; F. Bucci, et al., Gli antifascisti grossetani nella Guerra civile spagnola, Follonica (Gr) 2000, p. 103, 109.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giovanni e Antonia Boero

Bibliografia

2003

Collezione

Persona