CREMONINI, Bernardo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CREMONINI, Bernardo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Sant'Agata Bolognese
Data di nascita
April 13 1889
Luogo di morte
Bologna

Biografia / Storia

Nasce a Sant’Agata Bolognese (Bo) il 13 aprile 1889 da Antonio ed Elisa Meleghe, commerciante. Nei primi anni Dieci si allontana da Sant’Agata perché accusato di irregolarità amministrative nella Lega braccianti, della quale era segretario, e si sposta nel modenese. Si trasferisce prima a Cavezzo, dove lavora come bracciante, diventando presto capo lega, poi nel 1912 passa a Camposanto, dove risulta capo lega dei braccianti del luogo. L’anno dopo la «Bandiera proletaria», settimanale della CdL sindacalista, lo accusa di essere un voltagabbana perché si è avvicinato al Partito socialista e di irregolarità nella gestione amministrativa delle leghe da lui dirette. Sempre lo stesso giornale, divenuto «La Bandiera operaia», all’inizio del 1914 riprende queste accuse chiedendogli, come condizione per accettare la sua adesione alla Lega sindacalista di Cortile, di dimostrare la sua innocenza rispetto alle accuse di truffa nei confronti delle organizzazioni operaie che ha diretto. Nel dopoguerra è impiegato presso le Aziende elettriche modenesi, dove è licenziato per la sua attività politica e sindacale, che è svolta di nuovo, nonostante le critiche degli anni precedenti, nelle file anarchiche e sindacaliste. Partecipa anche al congresso nazionale dell’Unione anarchica italiana di Bologna, nel luglio 1920. Successivamente ricopre la carica di vicesegretario della CdL sindacalista, diventando però facile bersaglio del giornale socialista locale, «Il Domani», per i suoi trascorsi poco limpidi. Fermato nel maggio 1920 perché ritenuto uno degli organizzatori del furto di alcune mitragliatrici da una caserma di Modena, che porta all’arresto dei principali esponenti anarchici e della CdL sindacalista, è però assolto al processo che si svolge a Piacenza il 15 aprile 1921. Nel 1924 si trasferisce in Francia, prima a Grenoble e poi a Parigi, dove per oltre un anno vive a casa dei Gilioli, conosciuta famiglia anarchica residente a Fontenay-sous-Bois. Nella capitale francese apre un negozio per il commercio di vini e salumi, continuando a svolgere attività nel movimento anarchico fuoriuscito e nell’USI, ricostruita in Francia. Agli inizi del 1927 rientra a Modena. Appena giunto avvicina alcuni funzionari della Questura, proponendosi per svolgere opera di delazione sull’attività del movimento anarchico italiano in Francia. La polizia prende atto che “Cremonini ha alquanto modificate le sue idee” e che “non sia più da considerarsi elemento pericoloso”. Al suo rientro in Francia è fermato alla frontiera e arrestato, ma interviene il Ministero dell’Interno per consentirgli di proseguire il viaggio e giungere a Parigi, dove inizia la sua nuova “missione” per conto dell’OVRA, diventando l’informatore n. 6, nome di copertura “Bero” o “Solone”. Ritornerà altre volte in Italia, sia a Modena sia a Roma, ottenendo facilmente il passaporto: fatto, questo, che disorienta non poco i funzionari di polizia addetti alla frontiera, che continuano ad averlo in nota come “anarchico pericoloso da fermare ed arrestare”. Il suo compito di informatore è favorito dal fatto che nel corso degli anni Trenta assume ruoli non secondari in molti dei principali organismi anarchici attivi in Francia, raccogliendo la fiducia di tutti i principali militanti, a partire da C. Berneri. Nel 1927 è infatti nella Commissione di relazione dell’UAI. Tra il 1929 e il 1933 dirige il giornale «Lotta anarchica». Nel 1931 è attivo sia nell’Unione anarchica sia nell’Unione sindacale italiana. È quindi al centro di contatti e relazioni, sfruttati abilmente nella sua attività informativa. Tra l’altro è proprio lui che, per conto dell’Unione anarchica, tiene i contatti con i compagni rimasti in Italia, esponendoli quindi al controllo e alla repressione poliziesca. Nel gennaio 1934 passa al capo della polizia di Roma la lista, avuta da Emilio Strafelini, con tutti i nomi dei militanti dell’USI ancora attivi in Italia. Il suo raggio d’azione comprende anche la Concentrazione antifascista, grazie alla sua amicizia con Alceste De Ambris, Giustizia e Libertà (è in relazione con Carlo Rosselli) e i repubblicani. Nel 1934 entra nella Commissione di Corrispondenza della Federazione anarchica dei profughi italiani, nel 1936 è segretario dell’USI in Francia. Allo scoppio della Guerra Civile si reca più volte in Spagna, tenendo i contatti con la Colonna italiana e collaborando con il giornale «Guerra di classe», mentre a Parigi è animatore del Comitato pro-Spagna. Nel 1939 rientra precipitosamente in Italia, perché si accorge che la sua attività di spia è ormai scoperta: infatti era intenzione di alcuni anarchici italiani, residenti a Parigi, di eliminarlo. Muore a Bologna il 22 gennaio 1941, e per tale ragione non è inserito nella lista dei delatori dell’ovra pubblicato sulla «Gazzetta ufficiale» del 2 luglio 1946. Rimangono inoltre ancora molti interrogativi sulla personalità di C., una figura non certo assimilabile all’informatore occasionale o, come spesso succedeva, dell’antifascista che in un momento di debolezza è ricattato dalla polizia: per dodici anni C. svolge un’intensa attività come militante di primo piano del movimento anarchico esiliato in Francia, scrive sui giornali, promuove riunioni e sollecita iniziative politiche e organizzative ma, al tempo stesso, e di sua iniziativa, svolge una parallela attività di informatore della polizia, senza destare alcun sospetto sia nel movimento anarchico, sia nell’intera galassia delle opposizioni antifasciste italiane in Francia. Un “mistero” che purtroppo non non è stato ancora possibile sciogliere, in assenza di testimonianze, documenti o memorie dirette sulle ragioni di questa scelta. (C. Silingardi)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: Scritti di C.: Frammenti di vita proletaria, Pisa 1916. Scritti su C.: C. Silingardi, Note, riflessioni e documenti per una storia dell’anarchismo a Modena, «Rassegna di storia», n. 1, 1982; G. Cerrito, L’emigrazione libertaria italiana in Francia nel ventennio fra le due guerre, in Gli italiani fuori d’Italia, Milano 1983; C. Silingardi, Rivoluzio Gilioli. Un anarchico nella lotta antifascista 1903-1937, Modena 1984; Id., Gli anarchici modenesi tra fuoriuscitismo e rivoluzione spagnola, «Rassegna di storia», mag. 1987; M. Franzinelli, I tentacoli dell’OVRA. Agenti, collaboratori e vittime della polizia politica fascista, Torino 1999,  ad indicem; Di Lembo, ad indicem

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Antonio ed Elisa Meleghe

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

città