CORTI, Mario
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CORTI, Mario
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Firenze
- Data di nascita
- October 29 1897
- Luogo di morte
- Vietri sul Mare
Biografia / Storia
- Nasce a Firenze il 29 ottobre 1897 da Guglielmo e Averarda Gori, calzolaio. Dal padre eredita sia il mestiere che la passione politica che condivide con il fratello Comunardo (1891-1957). Gli ideali libertari maturati nell’ambiente familiare, – il padre fa parte fin dagli anni Settanta della sezione di San Niccolò dell’Internazionale e sarà sempre, nell’ambiente sovversivo dei piccoli artigiani fiorentini, un attivo militante fino alla morte (Firenze, 3 dic. 1928) –, lo spingono a partecipare attivamente alle vicende del movimento anarchico e alle lotte sociali del Biennio rosso.
Dopo pochi mesi dall’assassinio di Spartaco Lavagnini e dall’insurrezione dei quartieri popolari di Firenze contro i fascisti, il 14 luglio 1921, C. è protagonista di uno degli episodi che creano maggior scalpore a Firenze. È al lavoro nella bottega del comunista Mario Garuglieri, quando all’improvviso una squadra di fascisti di Dumini vi fa irruzione. I due sovversivi non si perdono d’animo e nel violento ma breve scontro si difendono come possono. Alla fine un fascista rimane ferito e un altro, il diciottenne già fiumano, Annibale Foscari detto il “contino”, muore. I fascisti gridano alla vendetta e cantano le lodi del loro martire mentendo sulla dinamica dell’aggressione.
C. viene accusato dell’omicidio e il primo processo si svolge a Firenze in un clima da linciaggio nonostante che nei quartieri popolari ci si opponga duramente alla farsa del processo stesso. La sentenza definitiva, a 17 anni di carcere, viene solo nell’ottobre ’25 dopo che il dibattimento è stato spostato al Tribunale di Arezzo. C. è inviato nel penitenziario di Castelfranco Emilia. In questi anni anche il fratello Comunardo, ritenuto un “avversario irriducibile” del regime, viene colpito dalla repressione e inviato al confino a Lipari e successivamente iscritto nelle “liste delle persone da arrestare in determinate circostanze”. C. esce dal carcere nell’autunno 1932 grazie all’indulto per il decennale della marcia su Roma ma viene immediatamente inviato al confino per cinque anni a Sala Consilina.
Al termine della pena, le autorità che non vogliono il suo ritorno a Firenze, “essendo ancora vivo nell’ambiente cittadino e fascista il ricordo dell’efferatezza del delitto compiuto”, lo confinano per altri cinque anni a Vietri sul Mare. La condanna termina in piena guerra, ma per C. le tribolazioni con la giustizia non finiscono qui. Infatti, appena liberato dal confino è nuovamente fermato e internato a Caggiano. Il 6 settembre 1943 riacquista la libertà, ritorna a Vietri per ricongiungersi alla sua famiglia, e qui trova un impiego presso la locale fabbrica vetriera. Nel dopoguerra continua la sua militanza politica fino alla morte avvenuta a Vietri nel novembre del 1956. (L. Di Lembo)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Mario Corti, «L'Idea libera», 24 giugno 1946, p. 3; [Necrologio], «Rivista storica del socialismo », 25 nov. 1956.
Bibliografia: Un trentennio di attività anarchica. 1914-1945, Cesena 1953; R. Cantagalli, Storia del fascismo fiorentino (1919-1925), Firenze 1972, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Guglielmo e Averarda Gori
Bibliografia
- 2003