CORSINOVI, Fosca
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CORSINOVI, Fosca
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Scandicci
- Data di nascita
- September 24 1897
- Luogo di morte
- Firenze
Biografia / Storia
- Nasce a Casellina e Torri - oggi Scandicci - (Fi) il 24 settembre 1897 da Antonio e Emma Salvestri, commessa. Dotata di viva intelligenza e cultura, come le riconosce la polizia, manifesta sin da ragazzetta sentimenti anarchici. Alla fine del 1923 raggiunge a Marsiglia il suo compagno Dario Castellani, assieme alla loro piccola Luce, condividendone appieno l’intensa attività. La loro casa di boulevard de la Corderie è il rifugio dei tanti toscani che convengono in quella città e C. è particolarmente attiva nel Comitato Pro Vittime Politiche e nel “Comitato Pro Figli dei Carcerati”. Dopo l’espulsione di Dario si trasferisce, assieme alla figlia, a Tolone e poi a Grenoble dove lavora presso la libreria di Ettore Carrozzo. Dai primi del 1932 però, anche lei viene espulsa; il provvedimento è sospeso, grazie in parte alla minacciosa agitazione a suo sostegno dei libertari italiani della zona. Così ai primi del 1934 si trasferisce con Francesco Barbieri a Ginevra. Qui lavora come cuoca nella mensa per i rifugiati politici della locale CdL fino agli ultimi di luglio del 1936 quando, sempre assieme a Barbieri, raggiunge Barcellona in piena rivoluzione. C. partecipa a quegli eventi come infermiera della FAIb e il 4 maggio del 1937 è con Tosca Tantini, Berneri e Barbieri quando questi ultimi vengono prelevati da agenti comunisti. Le due anarchiche sono le ultime a vederli vivi e possono testimoniare sull’arresto e sulla dinamica degli avvenimenti. C. riesce anche a memorizzare il numero della piastrina di riconoscimento di uno degli agenti ed è questo che mette in grave imbarazzo le autorità comuniste. Malgrado la morte di Barbieri e dei compagni C. rimane al suo posto fino alla caduta di Barcellona quando ripara nuovamente in Francia sotto il nome di Marie Therese Noblino. Nell’agosto del ’41 però lei e la figlia, fermate a Saint-Tropez, sono identificate e inviate nel campo di Huac. Il 15 ottobre 1942 è consegnata alle autorità italiane che la confinano alle Tremiti per cinque anni; è riuscita, però, a far rimanere in Francia la figlia ormai ventiduenne. Liberata dopo l’8 settembre ’43 C. ripara a Firenze dove ritrova il suo compagno Dario e viene raggiunta dalla figlia. Dopo la liberazione di Firenze partecipa alla riorganizzazione del movimento anarchico locale. Muore a Firenze il 4 gennaio 1972. (L. Di Lembo)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: L. Di Lembo, Il movimento anarchico a Firenze (1922-1930), «Città e Regione», dic. 1980; S. Romiti, Memorie di Stefano Romiti detto “Bimbo” Roma 1991; R. Lucetti, Lucetti, l’attentato al Duce, 11 settembre 1926, Carrara 2000; Di Lembo, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 183
Note
- Paternità e maternità: Antonio e Emma Salvestri
Bibliografia
- 2003