CORBELLA, Attilio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CORBELLA, Attilio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Cuneo
Data di nascita
January 21 1887

Biografia / Storia

Nasce a Cuneo il 21 gennaio 1887 da Domenico e Giuseppina Del Corno. Nel 1904, quando irrompe, con il fratello Ludovico (di cui non c’è traccia nel CPC), nella polemica sull’individualismo e su Max Stirner, ha appena 17 anni. “Giovine di buona condotta morale, è beneducato, colto ed intelligente. Ha il diploma di ragioniere ed è assiduo negli studi di scienze sociali. Vive col proprio genitore, geometra presso le ferrovie, e verso la famiglia si comporta lodevolmente”. Ed è, sempre secondo il giudizio della Prefettura di Genova, dove risiede, un “parlatore facile, impressionante, efficace”, capace di “cattivarsi la simpatia di molti operai”. La meteorica apparizione dei fratelli C. nel movimento anarchico prende le mosse dalle prime critiche di L. Fabbri all’individualismo di Max Stirner, visto come “speculazione filosofica lanciata senza freno pei campi sterminati dell’astrazione e del paradosso” e come tale estraneo alla pratica dell’anarchismo (L’individualismo stirneriano nel movimento anarchico, «Il Pensiero», 25 ott. e 10 nov. 1903). Convinti che in realtà la concezione stirneriana costituisca l’autentica espressione dell’idea libertaria e il socialismo anarchico una sua degenerazione, Attilio e Ludovico, spesso sotto gli pseudonimi di “Palin” e “Freigeist”, riversano fiumi d’inchiostro sulla stampa anarchica, dapprima sulle colonne de «Il Pensiero», poi de «Il Grido della folla» e de «L’Allarme». Per entrambi anarchia e socialismo sono incompatibili e chi, come Fabbri, tenta di coniugarli non è “anarchico affatto” perché accetta ancora – scrive Ludovico – “il dominio di qualche cosa di generale, di superiore [a lui]: la morale e la giustizia” (Max Stirner e l’anarchismo, «Il Pensiero», 16 feb. 1904). L’anarchismo dei C. tende perciò a sfuggire gli obiettivi politici e sociali e a racchiudersi “nella conoscenza delle archie, nella rivolta alle archie e nell’annientamento delle archie”, cioè quei fantasmi, come la Morale, la Giustizia, il Diritto ecc., che tiranneggiano l’individuo (“Freigeist”, Egoismo-anarchico, ivi, 5 giu. 1904). Gli articoli dei C. provocano una vivace reazione negli ambienti anarchici, anche quelli di tradizione antiorganizzatrice e c’è chi li accusa di essere “i più potenti ausiliari” dei procuratori del re “nell’opera di demonizzazione e di sfacelo dell’anarchismo in Italia” (A. Vitulo, Lettera aperta a Palin e Freigeist, «Il Grido della folla», 3 set. 1904). Criticati da più parti e con difficoltà sempre crescenti a ottenere spazio per i propri articoli, i fratelli C. tentano la pubblicazione di una propria rivista di filosofia sociale, «Polemos». Come scrive Attilio a Oberdan Gigli, conosciuto nell’ambiente genovese e anch’egli individualista, nel settembre 1904: “Si tratta ora di camminare liberi per la nostra via [...]. La via è sgombra e poco battuta e soverchio gregge (zavorra), illuso, non c’è alle calcagna. Meglio – siamo soli”. La rivista non vedrà mai la luce e con tale insuccesso editoriale si chiude la vicenda anarchica dei fratelli C. Nel 1907 la famiglia C. lascia Genova per La Spezia, per il trasferimento del padre Domenico. Attilio è ancora, inutilmente, sorvegliato. Nel 1913 il Prefetto di Genova propone al Ministero dell’interno di radiarlo dallo schedario di Gabinetto, ma ottiene risposta negativa. Nel dicembre 1941, a causa della revisione del CPC, il Ministero chiede ancora notizie di Attilio alla Prefettura di Genova, che non sa dare risposta. S’ignorano data e luogo di morte. (M. Antonioli)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani nell’epoca degli attentati, Milano, 1981, ad indicem; M. Antonioli, P.C. Masini, Il sol dell’avvenire. L’anarchismo in Italia dalle origini alla Prima Guerra mondiale, Pisa, 1999, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Domenico e Giuseppina Del Corno

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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