​LUZZI, Giuseppe

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​LUZZI, Giuseppe

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roma
Data di nascita
June 25 1864
Luogo di morte
Roma

Biografia / Storia

Nasce a Roma il 25 giugno 1864 da Nicola e Rita De Pasquali, falegname. Attivo dagli anni ’80 dell’Ottocento viene condannato una prima volta il 23 novembre 1891 per oltraggio alla forza pubblica. Non sappiamo se è presente ai fatti di Piazza Santa Croce in Gerusalemme del primo maggio 1891, allorquando – dopo un comizio di A. Cipriani – scoppiano violenti scontri originati dalla crisi edilizia romana e dal rincaro dei beni di prima necessità. In ogni caso, da allora in avanti, L. risulta sempre iscritto ai gruppi anarchici romani, riceve con regolarità la stampa libertaria e si segnala come un discreto propagandista. Nuovamente condannato per oltraggio, nel maggio del 1903 è tra coloro che vengono arrestati nella sede della Lega Generale del Lavoro in seguito alle indagini relative agli scontri di Piazza del Gesù quando, nel corso del funerale di un operaio morto sul lavoro, perdono la vita quattro persone e altre 17 rimangono ferite. Continua la sua attività anche a sostegno della stampa anarchica e nel 1913 aderisce al “Fascio Comunista Anarchico” di Roma. Non si hanno notizie di una sua particolare azione politica durante gli anni del primo conflitto mondiale ma è presumibile che abbia seguito la maggioranza dell’anarchismo e del socialismo romano nella scissione camerale sulla questione della neutralità e dell’antimilitarismo. Nel 1919, in rappresentanza del gruppo anarchico “Giovanni Martesi” (Roma Salario), partecipa alla rinascita della Federazione Anarchica Laziale sull’onda dei deliberati congressuali di Firenze dove era nata la uai. È con ogni probabilità, in contatto diretto con G. Forbicini, E. Sottovia, S. Stagnetti e T. Monticelli, rientrando pienamente nella impostazione malatestiana della questione organizzativa. Fa parte degli Arditi del popolo, partecipando attivamente alle manifestazioni romane. Ripetutamente fermato tra il 1919 e il 1925. Ancora nel 1926 L. è segnalato (con A. Preziosi) come uno dei militanti anarchici più attivi nella capitale che tentano, con gli altri gruppi politici antifascisti, di organizzare le fila di una opposizione sindacale e politica al regime, le cui riunioni – metodicamente segnalate dalla ps – si svolgono nella periferia di Roma. Nel 1927, senza mai interrompere la sua attività, viene ammonito e, in seguito ad una perquisizione, condannato al confino (Ustica) per tre anni a decorrere dal 12 aprile 1927, in quanto trovato in possesso di opuscoli e stampa anarchica ed antifascista. Durante il periodo di confino contravviene più volte agli obblighi imposti; viene per questo condannato e trasferito a Ponza nel novembre 1928. Commutata la condanna in ammonizione, per l’età e per lo stato di salute, termina anche questa restrizione l’11 aprile 1929. Rimane “particolarmente” vigilato ma non per questo termina di difendere e di propagandare gli ideali libertari. Anche per questo suo persistente atteggiamento il regime lo inserisce sia negli elenchi di persone da arrestare in determinate circostanze sia in “Rubrica di frontiera” per impedirne l’espatrio. A partire dalla primavera del 1930, L. fa parte del gruppo composto prevalentemente da anarchici, che si riunisce nella zona di Roma Borgo Pio allo scopo di mantenere i contatti fra i militanti e per raccogliere somme a favore delle vittime politiche del regime. Nel giugno del 1930 viene sorpreso ed arrestato in un’osteria durante una di queste riunioni con A. Simmi, N. Capecchi, D. Cesarini, A. Paradisi, G. Gallinella. Nuovamente condannato a cinque anni di confino (Lipari), viene liberato condizionalmente un anno dopo. Sembra adesso allontanarsi da ogni attività; viene cancellato dagli elenchi dei pericolosi e dalla “Rubrica di frontiera” nel 1937, non termina tuttavia di essere attentamente vigilato, nonostante l’età, fino al 1942. Muore a Roma il 26 ottobre 1945, investito da una motocicletta militare. (P. Iuso) 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; [Necrologio], «Umanità nova», 4 nov. 1945.
 
Bibliografia: Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen; E. Francescangeli, Arditi del popolo. Argo Secondari e la prima organizzazione antifascista (1917-1922), Roma 2000, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Nicola e Rita De Pasquali

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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