CONSALVO, Giovanni
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CONSALVO, Giovanni
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Vittoria
- Data di nascita
- July 3 1887
- Luogo di morte
- Catania
Biografia / Storia
- Nasce a Vittoria (Rg) il 3 luglio 1887 da Gaetano e Lucia Cancellieri, negoziante di scarpe. Trasferitosi in giovane età a Catania, dove frequenta le scuole tecniche, milita nella locale CdL e nel PSI fino allo scoppio della Prima Guerra mondiale. All’indomani dell’armistizio fonda un gruppo libertario a Catania, coadiuvato dal fratello muratore, Carmelo (Vittoria 16 lug. 1886), dal ferroviere Giuseppe Fiorito, di Misterbianco, e da un folto gruppo di studenti che abbandonano la Gioventù Socialista perché “imbelle dinanzi alle violenze fasciste” (tra questi, Pietro Basile, che frequenta l’università di Palermo ed è in contatto con Paolo Schicchi; Giovanni Taccetta e Giovanni Marinelli, che il fascismo farà morire in manicomio; Gaetano Principato di Agirà; Luigi Giannini di Paternò; Michelangelo Tighino, dirigente di primo piano del PCI nel Secondo dopoguerra). Il gruppo si distingue per gli scontri di strada coi fascisti, all’ordine del giorno nella città etnea, e per il contributo dato alla locale sezione degli Arditi del popolo, che si inaugura nella villa Bellini il mattino del 24 luglio 1921 e riceve nel pomeriggio dello stesso giorno il suo battesimo del fuoco. Gli Arditi del popolo a Catania durano più che in tutte le altre città della Sicilia (ancora nell’ottobre la sezione conta 227 iscritti). Corrispondente dei numeri unici schicchiani, de «Il Vespro anarchico» di Palermo e de «Il Seme anarchico» di Lentini, C. tenta ben presto di fondare un nuovo periodico che si ricolleghi nel titolo, «Il Piccone», al primo giornale degli anarchici catanesi, apparso nel 1890. La chiusura de «Il Seme anarchico» di Lentini, la cui redazione si fonde con quella catanese, e un contributo proveniente dal fondo de «Il Vespro anarchico» di Palermo, permettono la pubblicazione, il 16 settembre 1922, di un numero di prova de «Il Piccone Anarchico», che viene subito soppresso. Per sfuggire al controllo asfissiante della polizia, che ne mette in crisi l’attività di commerciante, C. prova, senza fortuna, a emigrare in Argentina. Invia nel frattempo corrispondenze a «Il Picconiere» di Marsiglia e a «La Diana» di Parigi. Il 27 ottobre 1926 viene fermato per misure di Pubblica sicurezza e ammonito il 26 gennaio successivo. Fino all’ottobre del 1937 sarà incarcerato periodicamente all’arrivo a Catania di qualche personaggio di rilievo del regime e subirà svariate perquisizioni domiciliari, con esito negativo. Nell’immediato dopoguerra, costituirà, con Giuseppe Fiorito, Paolo Caponetto e Luigi Di Matteo, un piccolo gruppo di vecchi anarchici, inizialmente integrato nel movimento di “Umanità nova” fondato da Maurizio Pulvirenti, mantenendo posizioni “ambigue in materia elettorale” (come in occasione del referendum istituzionale del 1946 o della “legge-truffa” del 1953). Ritiratosi a vita privata, C. muore a Catania il 4 febbraio 1966. (N. Musarra)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: G. Consalvo, I saccomanni nella vera terra del Vespro, «Il Vespro Anarchico», 20 set. 1922; F. Pezzino, Per non dimenticare, Catania 1992, pp. 37, 71, 90.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Gaetano e Lucia Cancellieri
Bibliografia
- 2003