​LUCIANI, Manlio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​LUCIANI, Manlio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Civitavecchia
Data di nascita
May 12 1900
Luogo di morte
Tarquinia

Biografia / Storia

Nasce a Civitavecchia (RM) il 12 maggio 1900, da Luciano e Adele Del Monte, meccanico. Coniugato con Augusta, figlia dell’anarchico Antonio Milo, da cui ha sei figli, per alcuni anni è imbarcato, successivamente è assunto presso lo stabilimento civitavecchiese dell’Italcementi. Ne condivide le idee libertarie il fratello Vincenzo (4 febbraio 1902 – 16 ottobre 1982), di professione fornaio. L., fra gli anarchici civitavecchiesi, è uno dei pochi ad avere una discreta cultura, avendo frequentato fino alla prima tecnica superiore, e per questo ha molta influenza nel locale movimento. La prima condanna è del dicembre 1916 per tentate lesioni. Viene segnalato in corrispondenza con i maggiori esponenti del movimento, in particolare con Temistocle Monticelli. Collabora alla redazione dei periodici «Libero accordo», «La Comune» e «Pensiero e volontà». Entrambi i fratelli L. aderiscono al gruppo degli Arditi del popolo di Civitavecchia. Dopo l’avvento del regime fascista fanno parte dell’associazione clandestina Soccorso rosso, Vincenzo ha l’incarico di riscuotere i contributi a favore del gruppo. Il 29 novembre 1929 sono arrestati e successivamente diffidati per questa attività. Manlio è compreso nell’elenco delle persone da “arrestare in determinate circostanze”. Nel febbraio del 1943 il locale fascio di combattimento “Costanzo Ciano” distribuisce alle famiglie un questionario sulle eventuali sistemazioni in caso di sfollamento per le incursioni aeree. Vincenzo risponde in questo modo: “Ho già provveduto per lo sfollamento al cimitero per tutti gli otto componenti perché è meglio morire che vivere”. Nel marzo dello stesso anno i due fratelli sono segnalati dall’OVRA fra i sovversivi più attivi a Civitavecchia. Pochi giorni dopo sono arrestati e detenuti per alcuni mesi. Nel dopoguerra, Manlio demoralizzato dalla constatazione che ben poco è cambiato e che molti fascisti sono ancora nei posti di comando, si estrania dalla vita politica e sindacale di Civitavecchia, come testimoniano i suoi congiunti. L. muore a Tarquinia (VT) il 18 febbraio 1987. (E. Ciancarini)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Luciano e Adele Del Monte

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città