CONELLI, Antenore Giovanni

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CONELLI, Antenore Giovanni

Date di esistenza

Luogo di nascita
Novara
Data di nascita
May 10 1871
Luogo di morte
Angera

Biografia / Storia

Nasce a Novara il 10 maggio 1871 da Giuseppe e Carlotta Seletti. Di “distinta e civile famiglia novarese, il di lui padre è Direttore del Collegio Caccia di Torino, fondato nel 1869 per gli studi superiori dei novaresi”, fin dalla adolescenza è considerato un ragazzo solitario e asociale, dedito, durante gli studi liceali, allo spiritismo. Iscrittosi alla Facoltà di medicina, inizia ad “esaltarsi per l’apostolato delle civili rivendicazioni” fino ad attaccare in modo veemente “l’odierno assetto economico-politico-sociale”. Di particolare interesse il cenno biografico della Prefettura, privo degli schematismi tipici delle schede compilate sul modello della circolare Crispi, nel quale si tenta di tratteggiare un profilo psicologico approfondito, muovendo dallo sconcerto suscitato di fronte alle scelte di un giovane “educato con le maggiori cure domestiche, vissuto sempre nell’agiatezza e provveduto di avito censo”. Per spiegare il suo “cieco fanatismo per le aberrazioni degli anarchici” il Prefetto ricorre a un “morbo gentilizio dominante nei Conelli” che aveva condotta una sorella, sposata contro la sua volontà a un ricco signore di Novara, al suicidio alla notizia di una gravidanza. Anche una raccolta di poesie di C., Liriche di un ribelle (Torino 1893), è addotta a prova di uno stato mentale in qualche modo alterato, in cui domina l’odio verso la società, la famiglia, la religione. Così chiude la poesia Sconforto: “Non ho più fede: e sulla barricata / morir senza speranza è ciò che spero / ed una triste fossa abbandonata / nel cimitero”. Nel luglio 1893 C. comincia a collaborare con «L’Ordine», dapprima firmandosi con il proprio nome, poi utilizzando lo pseudonimo di “Fosforo”. Frequenta Giacomo Marchello, “agitatore di grido della setta”, Romualdo Pappini, “esperto nell’arte tenebrosa dei micidiali preparati”, Alberto Guabello, “agitatore internazionale, ladro e grassatore”, Charles Malato, “anarchico francese attivissimo”. E con loro è coinvolto in una sorta di “complotto per sollevare gli operai del Biellese sull’esempio della rivolta della Lunigiana e della Sicilia”, abortito quasi immediatamente, e condivide, nel giugno 1894, il banco degli imputati, finendo condannato a sei mesi di reclusione. Tuttavia, la condanna non può essere, secondo il Prefetto, “la misura indicata e sufficiente a frenare la mania rivoluzionaria del Conelli, il quale appartiene appunto a quella schiera di visionari che vanno cercando il martirio”. In realtà, uscito di prigione, C. continua gli studi mantenendo buona condotta. Nel 1898 si trasferisce a Novara, dove esercita la professione medica. Negli anni Dieci risiede a Pallanza, presso il cui Ospedale militare presta servizio durante la guerra in qualità di capitano medico. Nel 1923 si sposta a Cannero e nel 1924 a Intra. Pur non destando nessuna preoccupazione politica, pare goda “cattiva fama per il suo carattere doppio”. Viene addirittura espulso dal PNF, a cui era riuscito a iscriversi, per indegnità. Radiato dallo schedario dei sovversivi nel 1932, muore ad Angera il 6 febbraio 1936. (M. Antonioli)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Torino, Sezioni riunite, Questura, Categoria A1, Rapporti di indole politica (Anarchici) 1894-95, f. 2.

Bibliografia: D. Marucco, Processi anarchici a Torino tra il 1892 ed il 1894, in Anarchici e anarchia nel mondo contemporaneo, Torino 1971. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Carlotta Seletti

Bibliografia

2003

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Collezione

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