CONDULMARI, Virgilio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CONDULMARI, Virgilio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Matelica
- Data di nascita
- July 11 1855
- Luogo di morte
- Recanati
Biografia / Storia
- Nasce a Matelica (MC) l’11 luglio 1855 da Alessandro, possidente. Proviene da una famiglia agiata della campagna maceratese, studia a Bologna, non completando tuttavia il percorso universitario, poi si trasferisce a Recanati. Qui diventa il leader della locale sezione internazionalista, che nel 1883 si unisce a quelle di Pergola, Sassoferrato, Jesi e Fabriano nella polemica anticostiana.
Nei primi anni ’90 frequenta la farmacia Fabbri e si intrattiene con il giovanissimo Luigi, facendogli leggere giornali e opuscoli che lo iniziano all’anarchismo. Le fonti di polizia descrivono C. come un “dottrinario”: in effetti, egli dedica gran parte della sua vita alla propaganda politica, alle corrispondenze che intrattiene con molti sovversivi in Italia e all’estero e alla lettura della stampa libertaria. “Non v’ha periodico o pubblicazione d’indole anarchica che non gli pervenga, e che egli non distribuisca ai suoi amici”, annota la Prefettura di Macerata nel luglio 1894. L’elenco è lunghissimo e comprende anche importanti testate straniere: «Productor», «Le Père Peinard» (speditogli da Malato), «L’Ordine», «L’Art. 248», «La Riscossa», «La Favilla», «Il Proletariato anarchico», «L’Emancipazione», «Les Temps nouveaux», «La Nuova civiltà», «La Guerra sociale», «L’Aurora», «Il Libertario» e «Volontà» sono solo alcuni dei giornali che riceve nella sua abitazione recanatese.
C. non si limita a leggere e propagandare questi fogli, ma collabora con molti di essi, redigendo articoli che firma con gli pseudonimi de “Il Cappellano”, “Padre Priore”, “Iris”, o semplicemente con il nome di battesimo. Questa intensa attività pubblicistica gli costa il domicilio coatto, cui viene condannato nel luglio 1894.
Rientra a Recanati due anni dopo e su di lui si predispone la vigilanza speciale. Firma la protesta pubblicata da «L’Agitazione» per il processo agli anarchici di Ancona (apr. 1898) e pochi giorni dopo deve rispondere di associazione a delinquere davanti prima al tribunale, quindi alla corte d’appello di Macerata, che lo condanna a nove mesi di carcere come guida del gruppo libertario “Romeo Frezzi” di Recanati (con lui viene processato fra gli altri Fabbri). Il pubblico ministero osserva: “che [C.] fosse l’anima di quel partito, lo prova il fatto che, durante la sua assenza, cessarono in Recanati la propaganda sovversiva e solamente al suo ritorno si ridestarono le assopite tendenze”.
Nell’agosto 1900 la polizia intercetta una lettera con timbro di Alessandria d’Egitto, spedita da Pietro Vasai a Roberto D’Angiò, nella quale si indica C. come futuro diffusore del giornale «Germinal», da pubblicare a Foggia. Non di rado egli sovvenziona generosamente la stampa anarchica. Benché la sua attività politica vada via via riducendosi, mantiene una fitta corrispondenza con i maggiori esponenti del movimento, da cui continua a ricevere numerose pubblicazioni: ad esempio, negli anni Venti Paolo Schicchi è solito inviargli «Il Vespro anarchico» e dal 1923 al 1926 C. risulta abbonato a «Pensiero e Volontà».
Nel 1929, “in considerazione dell’avanzata età e della sua malferma salute”, è radiato dallo schedario dei sovversivi. Muore a Recanati il 1° giugno 1935. (R. Giulianelli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: E. Santarelli, Le Marche dall’unità al fascismo, Urbino1964, ad indicem; U. Fedeli, Luigi Fabbri, Pescara 1997 [19481], p. 46; L. Fabbri, Luigi Fabbri. Storia di un uomo libero, Pisa 1996, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Alessandro
Bibliografia
- 2003