​LUCCHENI, Luigi

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​LUCCHENI, Luigi

Date di esistenza

Luogo di nascita
Parigi
Data di nascita
April 22 1873
Luogo di morte
Ginevra

Biografia / Storia

Nasce a Parigi il 22 aprile 1873, da Luigia Luccheni e padre ignoto, manovale. La madre è una serva originaria di Albareso (Parma) che lo abbandona nell’Hospice des Enfants Assistés della capitale francese, prima di partire per l’America. Rimpatriato nell’agosto 1874, è piazzato – dopo due mesi trascorsi nell’Ospizio degli Esposti di Parma – in una famiglia dove il padre adottivo, calzolaio, si ubriaca e la madre, lavandaia, e al limite della prostituzione. Vi resterà fino all’aprile 1881, quando l’assistenza pubblica lo trasferisce all’Ospizio delle Arti. Appena compiuti dieci anni, è piazzato di nuovo in una famiglia che lo spinge alla mendicità. Nel 1887 – ha ormai 14 anni e la sua istruzione frammentaria è appena sufficiente per assicurarli un lavoro di manovale – prende la fuga ed incomincia la sua vita vagabonda (Genova, Sizzera, Austria e Ungheria). Avendo “dimenticato” i suoi obblighi militari, è arrestato a Fiume nel 1893, trasferito a Parma viene scarcerato solo perché arruolato nel 13° Reggimento di cavalleria “Monferrato”. L. passerà cosi tre anni e mezzo sotto le armi. Una volta congedato, accetta un impiego presso un nobile di Palermo ch’era stato suo capitano. Lavorerà cosi come domestico fino al marzo del 1898, quando improvvisamente si licenzia e s’imbarca per Genova. Il suo nuovo vagabondaggio lo porta fino a Losanna dove arriva il 10 maggio e lavora (ancora) come manovale. Avendo letto che il principe Enrico d’Orléans è di passaggio a Ginevra, vi si porta il 5 settembre per apprendere che se il principe è già partito, trovando invece l’imperatrice Elisabetta d’Austria che soggiorna all’Hit Beau-Rivage. Il mattino del 10 settembre, si apposta nei dintorni e compie il suo atto “protestatario” assassinando l’imperatrice d’Austria e Ungheria. Il processo si apre il 10 novembre 1898 e si chiude, il giorno stesso, con la condanna all’ergastolo dell’imputato. Giuseppe Ciancabilla nel commentare la sentenza e polemizzando con gli anarchici che hanno preso le distanze dal gesto di L., conclude il suo intervento rivendicandolo: “Si, Luigi Luccheni, tu sei dei nostri ora che muori alla libertà, alla luce, all’amore, come lo fosti quando nella mente generosa concepisti l’ardita idea di ribellione, come lo sei stato quando hai colpito implacabilmente, in nome dell’Anarchia (L’epilogo della tragedia, «La Questione sociale», 19 nov. 1898). Non si hanno altre notizie della vita di L. che con molta probabilità, è stato “suicidato”, in una cella di rigore della prigione ginevrina di Saint-Antoine, nel pomeriggio del 19 ottobre 1910. (C. Cantini)

Fonti

Bibliografia: D. Tarizzo, L’anarchia, storia dei movimenti libertari nel mondo, Milano 1976, ad indicem; P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani nell’epoca degli attentati, Milano, 1981, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Luigia Luccheni e padre ignoto

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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