​LOTTI, Raffaele

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​LOTTI, Raffaele

Date di esistenza

Luogo di nascita
Civita Castellana
Data di nascita
15/02/1884
Luogo di morte
Erholungsheim-Hartheim (Mauthausen)
Data di morte
15/07/1944

Attività e/o professione

Qualifica
Fornaciaio
Qualifica
Manovale
Qualifica
Muratore

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Civita Castellana (VT) il 15 febbraio 1884 da Luigi e Felicetta Mariti. Vive a Roma dove esercita varie professioni. Nel corso del Biennio rosso è uno dei più combattivi aderenti alla Lega dei fornaciai del quartiere Trionfale. Durante il ventennio è più volte condannato per lesioni, oltraggio e resistenza alla forza pubblica.

Nel 1927 viene sottoposto all’ammonizione per due anni. Cambia più volte residenza pur restando nella zona di Tor di Nona. Dal 1941 al ’42 risiede in via dei Coronari. Nei primi mesi dell’occupazione è attivo nella sua zona. È arrestato da agenti di PS del Commissariato Porta Pia il 18 dicembre 1943 e trasferito due giorni dopo nel Carcere di Regina Coeli (13216).


Il 4 gennaio è caricato, insieme ad altri «292 individui, rastrellati tra elementi indesiderabili» in realtà 326, su un treno alla Stazione di Roma Tiburtina diretto in Germania (Trasporto n. 16). Tra i deportati ci sono dodici anarchici romani, oltre a Lotti si ricordano: Adolfo Bianchini n. a Castiglione in Teverina il 19 novembre 1902, residente in via Angelo Brunetti n. 33 (zona Ripetta); Guido Cimaroli n. ad Amatrice il 27 febbraio 1888, residente in via Montebello n. 79 (zona Trionfale); Giulio De Giuli n. a Roma il 26 ottobre 1907, residente in via Annia Faustina n. 12 (zona Porta S. Paolo); Bernardino Di Flavio n. a Pescolanciano il 13 aprile 1894,residente in via Della Scala n.63 (zona Trastevere); Alberto Di Giacomo n. a Magione (PG) l’ 8 gennaio 1887, residente in via Candia n.101 (zona Trionfale); Giovanni Gallinella n. a Roma il 14 marzo 1903, residente in via del Corallo n. 25 (zona Trastevere).

Il viaggio di trasferimento dura nove giorni, attraverso l’Italia e la Germania, con una sosta nel Lager di Dachau, e si conclude nel Campo di Concentramento di Mauthausen, in Austria, il 13 gennaio 1944. N. di matricola: 42128. Classificato con la categoria Schutz. Muore il 15 luglio 1944 nel famigerato sottocampo di Erholungsheim-Hartheim, luogo nel quale venivano eliminati i deportati ritenuti inabili al lavoro, uccisi mediante camera a gas o iniezione nell’ambito del programma segreto denominato «14f13». (V. Gentili e redazione DBAI)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Ministero dell’Interno, Pubblica sicurezza, Affari generali riservati 1943-1945 (RSI), b. 1, f. Elenchi di persone rastrellate e arrestate per essere avviate al servizio del lavoro; ASRM, Questura, sorvegliati politici (1922-1954), b. non numerata; Ricerca dispersi, «Umanità nova», 3 giugno 1945; Così caddero i nostri compagni, «L’Impulso», 15 aprile 1955, p. 2; ANED, Elenco deportati italiani a Mauthausen.

Bibliografia: I. Tibaldi, Compagni di viaggio. Dall’Italia ai lager nazisti. I «trasporti» dei deportati 1943-1945, Milano-Torino, F. Angeli-Consiglio regionale del Piemonte-ANED, 1994, pp. 41-42; Il libro dei deportati, ricerca del Dipartimento di storia dell’Università di Torino diretta da B. Mantelli e N. Tranfaglia, promossa da ANED Associazione nazionale ex deportati, Milano, Mursia, 2009, Vol. 1, tomi 1-3, p. 1247; E. Iafrate, Elementi indesiderabili. Storia e memorie di un «trasporto» Roma-Mauthausen 1944, a cura di E. Guida, Roma, Chillemi, 2015, pp. 73 e 119.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

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Ente

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