COMBATTI-LENTINI (COMPATTI-LENTINI), Gaetano
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- COMBATTI-LENTINI (COMPATTI-LENTINI), Gaetano
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Agrigento
- Data di nascita
- July 7 1862
- Luogo di morte
- Napoli
Biografia / Storia
- Nasce a Girgenti (l'odierna Arigento) il 7 luglio 1862 da Calogero e Marianna Orlando, impiegato alle dogane (pseudonimi: “Giovanni Wangi”, “I. Melanit”). Di famiglia nobile decaduta, si lega giovanissimo al locale gruppo internazionalista che, dopo l’apparente ritiro di Antonino Riggio, è diretto dal pastaio Giuseppe Gallo e dal meccanico Vincenzo Piazza. Grazie a una sovvenzione di Vincenzo Caruana, proprietario del negozio in cui lavora il padre, si trasferisce a Napoli per proseguire gli studi di matematica in quella Università. Nel marzo 1885 è nel gruppo di studenti che a Napoli dà vita a «Il Piccone» “Bollettino settimanale del movimento sociale”, e ben presto ne diventa, con Pasquale Pensa e Nicolò Converti, il principale redattore, tanto che il programma del giornale viene scherzosamente condensato dai compagni nella formula Pensa/Converti/Combatti. Dopo l’allontanamento da Napoli di Merlino, Converti, Rossi e Giustiniani, per processi e condanne in cui sono coinvolti, C. ne fa le veci sia all’interno della Commissione di Corrispondenza dell’Internazionale, che ha sede a Napoli ed è ancora attiva, sia ne «Il Piccone», dove alla polemica nei confronti del mazzinianesimo e del socialismo costiano, e all’assunzione del principio comunista-anarchico, segni distintivi del giornale e qualificanti per l’anarchismo meridionale, aggiunge una particolare sensibilità per i temi organizzativi del movimento, insistendo sull’identità tra socialismo e individualismo già individuata da Bakunin (in particolare Dio e lo Stato, che legge dal francese). Nel febbraio 1886 viene per la prima volta segnalato come anarchico dalla polizia napoletana, e successivamente, nell’agosto dello stesso anno, dal Ministero dell’Interno che ne intercetta la corrispondenza con i compagni d’America. Deve pertanto ridurre la sua attività per non perdere il posto di impiegato presso la Capitaneria di porto assunto nell’ottobre 1886. L’anno dopo fa comunque parte del Circolo “Il Lavoratore”, al quale destina la sua biblioteca allorché, alla fine dell’estate, viene trasferito a Marsala in qualità di “uffiziale di scrittura all’uffizio della dogana”. L’attività di C. a Marsala è subito frenetica. Qui e nella vicina Trapani trova numerosi giovani insofferenti del legalitarismo repubblicano che trova espressione ne «La Nuova età», settimanale diretto da Vincenzo Pipitone, al quale dal gennaio precedente F.S. Merlino invia preziose corrispondenze critiche da Londra. C. costituisce un nuovo gruppo a Marsala (vi partecipano, tra i primi, Antonino Azzaretti e fratelli Monacò) che si collega coi giovani radicali di Trapani (Cassisa, Mazzarese e Ilari) raccoltisi intorno all’ex internazionalista Alberto Giannitrapani. Il 13 novembre 1887 viene incriminato, insieme a Giannitrapani, Giuseppe Monacò e Gaetano Dell’Orto, per avere affisso manifesti comunisti-anarchici nelle vie di Marsala. Pochi giorni prima, a Napoli, nel corso di una perquisizione al tipografo Felicò, erano stati sequestrati i programmi e le schede di abbonamento del nuovo giornale, «La Fiaccola», che C. intendeva pubblicare a Marsala. L’arresto di Felicò, per scontare una precedente condanna a sette mesi di carcere, impedisce l’uscita del giornale. C. si rivolge allora a Nicolò Converti del quale, alla stregua degli amici napoletani Bergamasco, Cacozza e Crucoli, coi quali si mantiene in corrispondenza, condivide le posizioni assunte a livello internazionale, contrarie a un’organizzazione rigidamente strutturata tra anarchici. Fin dal 19 aprile 1888, «L’Operaio», il settimanale che Converti ha fondato a Tunisi il 20 novembre 1887, assume le funzioni di “organo degli anarchici di Tunisi e della Sicilia”. Tramite il giornale, C. allaccia contatti stabili con Gallo a Girgenti, Gulì a Palermo e Noè a Messina. Il 18 marzo si è intanto costituito a Marsala, nel corso dei festeggiamenti per la Comune, il nuovo Circolo operaio di Studi Sociali, con programma espressamente comunista-anarchico. L’11 maggio viene pubblicato un giornale-opuscolo, “supplemento all’Operaio”, dal titolo «Maggio 1860-Maggio 1871», subito sequestrato: si tratta della prima di una serie imponente di pubblicazioni prodotte negli anni seguenti dagli anarchici del trapanese, grazie anche al coraggio del tipografo Giacomo Martoglio, fratello dell’ex internazionalista Luigi. Commemorandovi lo sbarco dei Mille, C. inizia una tradizione, durata fra gli anarchici siciliani fino ai nostri giorni, che vede nella spedizione garibaldina, e in quella precorritrice di Pisacane (un secondo numero unico sarebbe stato infatti dedicato all’eroe di Sapri), un esempio primordiale di propaganda del fatto per l’emancipazione delle popolazioni meridionali. La sera del 3 giugno 1888 scoppiano dei disordini a Marsala, durante la festa dello Statuto, culminati nel danneggiamento del circolo degli operai, dell’abitazione del Sindaco e di quella del Direttore del dazio, e nel ferimento a colpi di pietre di due carabinieri, una guardia di Pubblica sicurezza e una guardia municipale. C., insieme all’anarchico Stefano Cammareri e ad altri 21 dimostranti, viene arrestato su denuncia dei redattori de «La nuova età», che non vedono l’ora di sbarazzarsi di un pericoloso concorrente politico. Il 20 dicembre successivo, il Tribunale di Trapani condanna nove dei 23 imputati a pene variabili dai due anni a un mese di carcere, assolvendo gli altri, tra cui C., per insufficienza d’indizii. Da questo momento, minacciato di licenziamento, C. si eclissa dalla scena politica. È successivamente segnalato a Carloforte, in Sardegna, dove veine trasferito nel 1892, quale diffusore della stampa anarchica. Un momento di notorietà, dovuta alle persecuzioni della polizia alla vigilia del 1° maggio 1891, lo ha un suo fratello, Vincenzo (nato a Girgenti l’11 febbraio 1868), anch’egli anarchico e impiegato presso l’Intendenza di finanza in varie città d’Italia, finito fascista durante il Ventennio. Gaetano C. tornerà a Napoli all’inizio del Novecento, e qui andrà a visitarlo nel 1909, poco prima della morte, Nicolò Converti, reduce da 24 anni di esilio. (N. Musarra)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Ministero di Grazia e Giustizia, Misc. AAPP, b. 87 (1887-88), f. Processi politici, sf. 1 Ribellione commessa a Marsala; ivi, f. Internazionalisti; Archivio dello Stato - Napoli, Gabinetto di Questura, b. 183; ivi, f. Compatti Gaetano, di Calogero, inteso Lentini; ivi, Gabinetto di Prefettura, I vers., b. 906, f. Elenco degli individui cui vengono spediti i giornali socialisti “Demolitore” e “La Fiaccola”, riportati per provincie; Archivio dello Stato - Palermo, Gabinetto di Prefettura (1861-1905), b. 99 (1888), f. 1938, Giornale “La Fiaccola”; Nicolò Converti, Confessioni e battaglie, «L'Adunata dei refrattari», 18 nov. 1939.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Calogero e Marianna Orlando
Bibliografia
- 2003