COMASTRI, Pietro

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
COMASTRI, Pietro

Date di esistenza

Luogo di nascita
Marzabotto
Data di nascita
May 4 1890
Luogo di morte
Nettuno

Biografia / Storia

Nasce a Marzabotto (Bo) il 4 maggio 1890 da Augusto e Elisa Minelli, muratore. Giovanissimo aderisce agli ideali anarchici e prende parte alle lotte sindacali della sua categoria. Per avere organizzato degli scioperi è arrestato e condannato nel 1908 e nel 1911, anno nel quale è anche schedato. Dopo la Guerra mondiale, alla quale partecipa, entra a far parte del gruppo dirigente della Vecchia CdL e nel marzo 1920 è eletto segretario provinciale. Contemporaneamente diviene uno dei dirigenti regionali dell’USI e membro della Commissione di Corrispondenza dell’Unione anarchica italiana. Il 5 aprile 1920 interviene a Decima di S. Giovanni in Persiceto e parla a una manifestazione organizzata dalle Vecchia CdL per illustrare le rivendicazioni dei lavoratori della terra. Mentre parla Sigismondo Campagnoli, un vice commissario di polizia ordina la sospensione della manifestazione e i carabinieri cominciano a sparare e a caricare con le baionette. Il bilancio è di otto morti – compreso Campagnoli – e 35 feriti. C. racconterà di essere rimasto illeso per caso. Il 28 luglio 1920 è arrestato, perché trovato in possesso di una rivoltella non denunciata, e dopo la scarcerazione si rifugia nella Repubblica di San Marino, per evitare il mandato di cattura emesso per la sua partecipazione a uno scontro con la guardia regia, nel corso del quale un agente è rimasto ucciso. Rientrato a Bologna nel marzo 1921, è ripetutamente aggredito e bastonato dai fascisti, per cui decide nel 1925 di trasferirsi a Roma. Il 17 maggio 1930 è arrestato nella capitale per offese a Mussolini e condannato a sei mesi per “vilipendio delle istituzioni”. Dopo avere scontata la pena non è scarcerato, ma assegnato al confino per quattro anni per “attività anarchica”. Nell’occasione C. è classificato di “3a categoria”, quella delle persone considerate politicamente pericolose. Va a Ponza e qui, il 3 settembre 1931, è arrestato per contravvenzione agli obblighi del soggiorno al confino e condannato a quattro mesi e 15 giorni. È liberato il 17 novembre 1932, grazie all’amnistia del decennale della “marcia su Roma”, e torna a Bologna. Il 18 settembre 1940 è radiato dalla “3a categoria” e il 23 gennaio 1941 arrestato e assegnato al confino per cinque anni, per “Disfattismo politico”. Va a Pisticci (Mt) e vi resta sino alla fine dell’anno quando è liberato e il resto della pena commutato in ammonizione. Negli anni della guerra si trasferisce a Nettuno (Roma) e si iscrive al PCI. Nel dicembre 1944, designato dal CLN, è nominato sindaco di Nettuno. Muore a Nettuno il 21 giugno 1956. (N.S. Onofri)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale,  ad nomen.

Bibliografia: M. Casarini, Contributo alla storia del movimento anarchico a Bologna nel primo dopoguerra, «Bolettino del Museo del Risorgimento», 1983.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Augusto e Elisa Minelli

Bibliografia

2003

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Collezione

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