CINTI, Ercolano

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CINTI, Ercolano

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ancona
Data di nascita
July 25 1882
Luogo di morte
Ancona

Biografia / Storia

Nasce ad Ancona il 25 luglio 1882 da Cesare e Lucia Maltoni, avventizio ferroviere, poi scrivano, quindi viaggiatore di commercio; suole farsi chiamare “Ruggero”. È cugino di Mussolini. Dopo brevi trascorsi repubblicani, all’inizio del ’900 passa all’anarchismo. Nel 1909 sposa Iside Frittelli, con la quale avrà sei figli (Angiolillo, Germinal, Vera, Errico, Spartaco e Vezio). In un primo tempo, la sua opera di propaganda viene giudicata non pericolosa dalle autorità, che iniziano a occuparsi assiduamente di lui solo a partire dal convegno interprovinciale anarchico di Ancona del 23 gennaio 1910, di cui C. è fra i promotori. Membro dei principali gruppi libertari anconitani (“Paolo Chiarella”, “Kotuko”, “Studi Sociali”), il 9-10 febbraio 1913 prende parte al congresso anarchico umbro-marchigiano (Fabriano), relazionando sull’organizzazione economica del movimento. Qualche mese più tardi diventa redattore responsabile di «Volontà». Il 31 agosto raggiunge a Osimo Malatesta, che parla sul Progresso dei partiti; il 3 gennaio 1914 lo accompagna prima a Fabriano, quindi a Sassoferrato per una conferenza su Gli anarchici e gli altri partiti; il 5 febbraio è ancora con Malatesta a Falconara Marittima per un incontro pubblico dal titolo Che cosa vogliono gli anarchici. Nella prima metà del 1914 C. è denunciato per “vilipendio all’esercito, eccitamento all’odio di classe e alla rivolta, istigazione a delinquere e apologia di reato”, a causa di alcuni articoli comparsi su «Volontà» di cui viene chiamato a rispondere in quanto gerente del giornale. Il 17-18 maggio partecipa al congresso anarchico umbro-marchigiano a Fabriano. Fermato in seguito ai fatti della Settimana rossa, è costretto ad abbandonare la redazione di «Volontà». Scarcerato pochi giorni dopo, si allontana da Ancona e raggiunge Trieste. Qui l’11 luglio, nell’ambito dei controlli seguiti all’attentato di Sarajevo, è messo agli arresti dalla polizia austriaca per propaganda anarchica; in dicembre subisce il relativo processo, al termine del quale viene assolto e consegnato alla prefettura di Udine per essere di nuovo tradotto in Ancona. Durante la guerra firma, insieme al socialista Mario A. Zingaretti, alcuni volantini antimilitaristi che vengono recapitati al fronte. Nel 1919 C. promuove l’Unione comunista anarchica anconitana ed è eletto nel comitato di coordinamento e corrispondenza dell’Unione anarchica italiana; nel giugno dello stesso anno entra a far parte della commissione esecutiva della locale CdL. La polizia, sbagliando, lo ritiene collaboratore di «Volontà» con lo pseudonimo “Petit Jardin”, dietro il quale si cela invero Nella Giacomelli. Alla vigilia delle elezioni del 1919, viene “incaricato di compilare e diramare ai vari gruppi anarchici del Regno un manifesto di propaganda astensionista ed antiparlamentare” (pref. di Ancona, 21 set. 1919). Cassiere del locale “Club soviettista”, nel maggio del 1920 partecipa al convegno socialista anarchico di Milano che organizza la propaganda contro l’appoggio italiano alle “truppe bianche” nella guerra civile russa. Un mese più tardi C. è fra i protagonisti della Rivolta dei bersaglieri: arrestato, torna in libertà a ottobre, si allontana dal capoluogo e prende domicilio in un paesino della provincia (Monterado, contrada Ripabianca). Rientrato nel capoluogo nel 1925, durante il fascismo sembra appartarsi dalla vita pubblica e non ha più contatti con il movimento; la polizia continua a sorvegliarlo fino al marzo 1936, quando viene infine radiato dallo schedario politico. Nel dopoguerra si iscrive al PCI. Muore ad Ancona il 10 dicembre 1950. (R. Giulianelli)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Ancona, Questura, Sorvegliati politici 1900-1943, b. 32b, ad nomen.

Bibliografia: E. Santarelli, Le Marche dall’Unità al fascismo, Urbino 1964, ad indicem; E. Maserati, Gruppi anarchici a Trieste dalla fine dell’Ottocento al 1915, «Volontà», mag.-giu. 1971, p. 218; M.A. Zingaretti, Proletari e sovversivi. I moti popolari di Ancona nei ricordi di un sindacalista (1909-1924), a cura di P.R. Fanesi, M. Papini, Ancona 1992, ad indicem; M. Papini, Le Marche tra democrazia e fascismo 1918-1925, Ancona 2000, ad indicem; L. Di Lembo, Guerra di classe e lotta umana. L’Anarchismo in Italia dal Biennio rosso alla Guerra di Spagna, Pisa 2001, ad nomen

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Cesare e Lucia Maltoni

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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