LODOVICI, Onofrio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- LODOVICI, Onofrio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Carrara
- Data di nascita
- March 6 1904
- Luogo di morte
- Carrara
Biografia / Storia
- Nasce a Carrara (MS) il 6 marzo 1904 da Ciro e Teresa Colonnelli, impiegato. Membro del Circolo giovanile nazionalista di Carrara, partecipa alla marcia su Roma e si iscrive al PNF, dopo la fusione tra fascisti e nazionalisti. Verso la fine del 1922 emigra in Francia per ragioni di lavoro, stabilendosi a Marsiglia, presso un cugino del padre. Nel 1924 rimpatria per svolgere il servizio di leva e l’anno seguente è di nuovo a Marsiglia. Nel 1933 sposa Lina Del Papa, sorella dell’anarchico Romualdo, e si accosta alle idee libertarie. Segnalato perché frequenta Italo Faridoni, Adolfo Barattoni e altri sovversivi pericolosi, è iscritto nella “Rubrica di frontiera” e nel «Bollettino delle ricerche» per la misura di fermo ed è incluso fra nella lista dei “sovversivi attentatori”. Nell’agosto del 1936 parte per la Spagna e, a Barcellona, si arruola nella Colonna Durruti. Ferito a Siètamo l’11 settembre 1936, perde un occhio e nel 1937 rientra a Tolone, dove gli è corrisposta una modesta pensione per la grave invalidità, acquisita sul fronte aragonese. Militante attivo del gruppo “Gioventù libertaria” di Tolone, viene schedato, il 14 giugno, dalla Prefettura di Massa, che ricorda la buona fama, di cui godeva in Italia, e l’atteggiamento rispettoso e ossequiente, che teneva verso le autorità, l’intelligenza sveglia e la buona cultura generale. Due anni dopo, L. manifesta la più viva indignazione nei confronti dei dirigenti antifascisti per l’indegno trattamento, riservato dalla Francia ai reduci di Spagna, e chiede vanamente asilo politico al Messico. Il 28 maggio 1940 è internato nel campo di sorveglianza speciale del Vernet d’Ariège, dove è ancora rinchiuso alla fine del 1941, insieme a Lino Marega, Francesco Foti, Antonio Conte e altri ex “miliziani rossi”. Il 2 luglio 1942 evade e il 7 luglio si presenta al valico di frontiera di Ponte San Luigi, dove viene arrestato. Tradotto a Massa, dichiara, il 18 luglio, di aver conosciuto, in Spagna, soltanto degli antifascisti francesi e spagnoli e di aver incontrato al Vernet solamente il cognato Romualdo Del Papa, l’anarchico Antonio Scroglieri e il comunista Giuseppe Iacopini: “Non ho mai professato con convinzione idee sovversive e solo circostanze di ambiente mi hanno portato a partecipare alla guerra di Spagna senza convinzione e senza entusiasmo”. Il 22 agosto viene assegnato al confino per tre anni e deportato a Ventotene. Dopo la caduta del fascismo è tradotto nel campo di Renicci di Anghiari, dal quale fugge il 6 settembre 1943. Tornato a Carrara, prende parte alla lotta di liberazione e, nel 1945, è membro della locale “Giunta provvisoria di governo”. Nel dopoguerra riprende le attività nel movimento libertario. Muore a Carrara il 27 ottobre 1987. (G. Piermaria – A. Tozzi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: G. Cerrito, Gli anarchici nella Resistenza apuana, Lucca, 1984.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: da Ciro e Teresa Colonnelli
Bibliografia
- 2004