​LODI, Carlo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​LODI, Carlo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Buccinasco
Data di nascita
February 20 1868
Luogo di morte
Milano

Biografia / Storia

Nasce a Buccinasco (MI) il 20 febbraio 1868 da Paolo e Annunziata Fassina, tipografo. Le scarne notizie sul suo conto parlano di “vita randagia e sospetta”, nonché “misteriosa”. Nel 1892 lascia l’Italia ma la polizia non riesce a stabilire “dove sia stato e che cosa abbia fatto”, finché nel luglio 1894 non viene arrestato in un caffé di Ginevra non solo per aver approvato pubblicamente l’atto di Caserio, ma per aver dichiarato di essere stato sorteggiato per uccidere Crispi e il Kaiser tedesco. Espulso dal Cantone di Ginevra, ritorna clandestinamente a Milano. Rintracciato dalla polizia, nell’agosto è assegnato al domicilio coatto a Tremiti per tre anni. Il 1° marzo 1896 è gravemente ferito in occasione del sanguinoso episodio che vede la morte di Argante Salucci. Nel luglio seguente viene prosciolto condizionalmente, ma sottoposto a vigilanza speciale per la durata di un triennio. Nel febbraio 1897 viene arrestato nell’osteria della Speranza a S. Cristoforo, insieme con molti altri anarchici, tra i quali Carlo Scolari, Pietro Capelli, Pietro Tagliaferri e Francisco Ballesta y Camos, “uno dei bombardieri di Catalogna” e deferito per associazione a delinquere come membro del gruppo anarchico di Porta Ticinese. Nuovamente inviato al domicilio coatto, a Lampedusa, ancora una volta ottiene la libertà condizionale e torna a Milano nel dicembre 1897. Nel marzo 1898 firma l’appello Al popolo italiano! apparso nel supplemento straordinario «L’Agitazione» (31 mar. 1898) e dopo i moti milanesi del maggio espatria, stabilendosi in Svizzera (a Zurigo, a Basilea, nell’Oberland bernese). Ritorna a Milano alla fine del 1914, sopravvive facendo diversi mestieri e non si occupa più di politica. Nel 1929 è segnalato come straccivendolo, nel 1934 come guardia notturna, ma nel 1939 è senza fissa dimora e “dorme negli asili notturni”. Arrestato nel settembre per “questua”, muore a Milano il 26 aprile 1940. (M. Antonioli) 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Paolo e Annunziata Fassina

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città