CIGNONI, Smeraldo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CIGNONI, Smeraldo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Scarlino
- Data di nascita
- June 3 1900
Biografia / Storia
- Nasce a Scarlino (Gr) il 3 giugno 1900 da Ugo e Assunta Bartolommei, bracciante. Il padre, gli zii e i fratelli hanno fatto parte del locale Circolo di studi sociali e sono quasi tutti membri dal Gruppo anarchico scarlinese, i cui esponenti più autorevoli sono Baldo Bixio Cavalli, Biagio Cavalli e Adamo Petrai. C. non risponde alla chiamata di leva il 20 settembre 1920 e viene denunciato per renitenza, poi, in ottobre, occupa, insieme a Baldo Bixio Cavalli, Beroldo Bianchi, Giuffredo Guarguaglini, Narciso Portanti e Riccardo Gaggioli, la chiesa di San Martino, che la comunità scarlinese reclama per ridurla in teatro, ed è denunciato per “vilipendio al culto e istigazione a delinquere”. Assolto il 23 febbraio 1921, perché “il fatto non costituisce reato”, viene condannato, il 31 agosto, dal Tribunale militare di Roma a un anno di carcere per la renitenza. Il 27 settembre dello stesso anno i carabinieri di Scarlino perquisiscono, su segnalazione degli squadristi, la casa del babbo di C., Ugo, rinvenendo nella macchia, a una certa distanza dall’edificio, alcuni tubi di gelatina. Denunciato per possesso di ordigni esplosivi, insieme al fratello Liberato e al fratellastro Angiolino Bartolommei, quantunque molti elementi facciano pensare a una macchinazione fascista, C. viene arrestato qualche tempo dopo e incarcerato a Gaeta, dove sconta l’anno di reclusione, inflittogli dai giudici di Roma. Tornato in libertà, espatria clandestinamente nell’ottobre 1923 e fissa la residenza ad Antibes. Segnalato fra i “propagandisti antinazionali all’estero”, è oggetto, il 1° marzo 1929, di una comunicazione del prefetto di Grosseto che lo ritiene “elemento pericoloso, capace di qualsiasi azione violenta”. Il 3 aprile la Scuola superiore di polizia trasmette alla Direzione generale della Pubblica sicurezza una foto di C. e il 7 settembre la Prefettura di Grosseto comunica alle autorità centrali che l’anarchico abita a L’Estaque (Bouches-du-Rhône). In novembre C. compila i moduli per il “richiamo” dei genitori in Francia e il 14 dicembre il Ministero dell’Interno scrive che C. fa parte di una “famiglia di sovversivi, già iscritti al gruppo anarchico di Scarlino”, e che è fratellastro di Angiolino Bartolommei, l’uccisore del sacerdote Caravadossi. Il 30 dicembre C. viene incluso nel «Bollettino delle ricerche» come anarchico da fermare. Nel 1933 C. viene inserito nella lista dei sovversivi terroristi residenti all’estero, e sul suo fascicolo viene stampigliata la dicitura: “Attentatore”. L’anno seguente C. va ad abitare – con il padre Ugo e il fratello Liberato – a La Magrianeraine Villeneuve Les Avignon, dove risiede ancora nel 1936, insieme alla moglie, la “sospetta anarchica” Iolanda Masotti, nata a Scarlino il 2 dicembre 1904. La donna è emigrata legalmente nel 1926 e “risulta di buona condotta morale, immune da precedenti penali. Si vuole”, riferisce il prefetto di Grosseto il 17 settembre 1937, “professi le stesse idee del marito, per quanto nulla di concreto risulti qui a carico della predetta in linea politica”. Il 7 gennaio 1938 il console di Nizza comunica che C. professa “sempre le sue idee libertarie, però la sua condotta non dà luogo a rilievi per la sua attività politica”. Dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, rimane in Francia, insieme alla moglie e alla figlia Esilia, e si limita a tornare qualche volta a Scarlino per vedere i fratelli e le sorelle. S’ignorano data e luogo di morte. (F. Bucci – M. Lenzerini)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Amministrazione, «La Diana», 25 dic. 1926; Archivio privato Fausto Bucci - Follonica, Testimonianza di Guido Spinelli, Scarlino, 12 dic. 2001
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Ugo e Assunta Bartolommei
Bibliografia
- 2003