CIGNONI, Liberato

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CIGNONI, Liberato

Date di esistenza

Luogo di nascita
Scarlino
Data di nascita
April 27 1902

Biografia / Storia

Nasce a Scarlino (Gr) il 27 aprile 1902 da Ugo e Assunta Bartolommei, bracciante. Dopo aver frequentato le prime tre classi elementari, comincia a lavorare in campagna e più avanti abbraccia le idee anarchiche, imitando il padre, il fratello Domenico e il fratellastro Angiolino Bartolommei. Al principio del 1919 si trasferisce a Piombino, con la famiglia, e nel 1920 sostiene, con le sue oblazioni, «L’Avvenire anarchico» di Pisa, insieme a Bruno Quiriconi, Domenico Venturini, Albino Zazzeri e Pilade Iacometti. Tornato a Scarlino, aderisce al forte gruppo libertario locale e si oppone con decisione allo squadrismo fascista. Nel settembre 1921 la modesta abitazione colonica dei Cignoni viene perquisita dai carabinieri, su richiesta degli squadristi scarlinesi, ma nulla viene rinvenuto nell’edificio, mentre alcuni candelotti di gelatina sono scoperti in una macchia poco distante. Sebbene molti indizi facciano pensare a una provocazione architettata dagli “schiavisti”, C. viene denunciato per detenzione di esplosivi, insieme ad Angiolino Bartolommei. Sposatosi con Gioconda Giacomelli, emigra clandestinamente nel 1923, stabilendosi nella località francese di Château de l’Espée, vicino ad Antibes, dove abita ancora nel 1929, allorché è sospettato di preparare un attentato a Mussolini, perché – scrivono le fonti di polizia – “i connotati di quello di spiccato accento toscano, indicato al N. 1, sarebbero rassomiglianti a quelli dell’anarchico Cignoni Liberato – detto Picche”. Incluso nella rubrica di frontiera per la misura di arresto, C. è elencato, nel 1933, fra i terroristi grossetani residenti all’estero e sul suo fascicolo viene stampigliata la dicitura: “Attentatore”. Fedele alle idee libertarie, C. continua a vivere nella Francia meridionale (a La Magrianeraine e a Antibes), senza dar luogo a “particolari appunti con la sua attività politica”, poi, il 16 gennaio 1938, viene schedato dal prefetto di Grosseto e, il 3 febbraio, è segnalato nel «Bollettino delle ricerche» quale anarchico “da arrestare in caso di rintraccio nel Regno”. Il 23 giugno 1939 è confermata la sua iscrizione nella “Rubrica di frontiera” per la misura di arresto e il 7 gennaio 1942 è ancora a Antibes, dove collabora con il movimento partigiano. S’ignorano data e luogo di morte. (F. Bucci)
 

Fonti

Fonti : Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio privato Fausto Bucci - Follonica, Testimonianza di Leonetta Cignoni,10 nov. 1977.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Ugo e Assunta Bartolommei

Bibliografia

2003

Collezione

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