CICERO, Marcello

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CICERO, Marcello

Date di esistenza

Luogo di nascita
Siracusa
Data di nascita
November 16 1904

Biografia / Storia

Nasce a Siracusa il 16 novembre 1904 da Carmelo e Maria Etrasco, seggiolaio. Lettore del giornale libertario «Fede!» di Roma, viene sorpreso, alla vigilia del 1° maggio 1925, a scrivere sui muri di Siracusa, insieme a Michele Gallo: “Viva Mosca, viva l’anarchia!” Il 15 settembre 1926 si ribella a un capo squadra della milizia, che gli ha ordinato di alzarsi, per ascoltare in piedi la marcia reale, e il 1° dicembre è diffidato ad astenersi da qualsiasi attività antifascista, ai sensi della legge di Pubblica sicurezza. Il 30 aprile 1928 viene fermato, perché trovato in compagnia dell’anarchico Alfonso Failla, e il 20 ottobre 1929 finisce in carcere, alla vigilia del VII anniversario della marcia su Roma. Il 5 maggio 1930 viene imprigionato prima della visita del re a Siracusa e il 25 giugno 1931 emigra clandestinamente in Tunisia, su una vecchia lancia, insieme a Filippo Politi, Giuseppe Burgio, Luciano Miceli e Natale Vella. Condannato, in contumacia, a due anni e sei mesi di carcere per espatrio illegale, frequenta la sezione tunisina della LIDU e, alla fine del 1932, è sospettato di voler rimpatriare per compiere un gesto clamoroso. Sei mesi dopo è a Marsiglia, dove conduce per due anni una vita difficile, perché la paga di verniciatore gli basta appena per campare. Nella città portuale conosce Giulio Bacconi, al cui recapito si fa mandare la corrispondenza e aderisce alla Federazione anarchica del sud della Francia. Legato a Luca Bregliano, Pasquale Curetti, Angelo Girelli, Edoardo Angeli e Celso Persici, partecipa alle riunioni del gruppo “comunista anarchico” e della LIDU e, nel 1933, viene incluso dalla Prefettura di Siracusa nella categoria dei sovversivi attentatori, insieme a Francesco e Giuseppe Burgio, Alfonso Failla, Luciano Miceli e Filippo Politi. Dopo il sollevamento dei militari spagnoli, rimane in Francia, perché è convinto che nella penisola iberica sia in corso una guerra, e non una rivoluzione sociale, e ritiene “inutile rischiare la vita” per “un partito”. Da Marsiglia trasmette, comunque, le lettere di Giuseppe Burgio e di Umberto Consiglio, entrambi volontari in Spagna, ai familiari e agli amici, che vivono in Sicilia, e informa la propria madre che fra i “tanti altri siracusani”, che si sono arruolati nelle formazioni antifranchiste, c’è il compagno di idee Filippo Politi, “u limiunaru”. Nel 1941 abita a Marsiglia e nel 1942 risiede ancora all’estero. S’ignorano data e luogo di morte. (M. Lenzerini – A. Tozzi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: P. Finzi (a cura di), Insuscettibile di ravvedimento. L’anarchico Alfonso Failla: carte di polizia, scritti, testimonianze, Ragusa 1993, p. 23. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Carmelo e Maria Etrasco

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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