CIARRAVANO, Maria
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CIARRAVANO, Maria
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Salcito
- Data di nascita
- April 18 1904
Biografia / Storia
- Nasce a Salcito (Cb) il 18 aprile 1904 da Valerio e Vincenza Donadoni, sarta. Il cenno biografico, stilato dalla Prefettura nel 1931, la definisce “di temperamento vivace, di carattere impulsivo e violento”. Trasferitasi a Cerignola, si sposa nel 1924 con Sergio Di Modugno […], con il quale ha un primo figlio, Icilio. Secondo il prefetto di Campobasso “Non vi è dubbio che essa, anziché mitigare le idee del proprio marito, lo abbia invece eccitato, sia pure indirettamente, creando in lui quello stato d’animo che lo portò al delitto. Dopo di tale delitto, essa mantenne e mantiene viva la fede comunista nei propri famigliari, specie nella sorella Ester, moglie dell’altro pericoloso sovversivo Di Modugno Antonio. Avvicina famiglie di internati politici per portare loro coraggio e folli speranze”. Nell’ottobre del 1927 è assegnata per cinque anni al confino e tradotta a Lipari. Qui stringe una relazione con Giovanni Domaschi, anche lui confinato. Nel gennaio del 1928, a Lipari, in seguito a una sua protesta per la riduzione dell’assegno concesso ai confinati, viene condannata a 15 giorni di carcere per oltraggio a un maresciallo di Pubblica sicurezza. Dal febbraio del 1928 Domaschi viene rinchiuso nel carcere di Lipari in attesa del processo presso il Tribunale Speciale. La C. contribuisce quindi a organizzare l’evasione di Domaschi e altri compagni e la loro fuga dall’isola. Nel frattempo, nel luglio, subisce alcuni giorni di arresto per contravvenzione al confino. Il 20 luglio 1928 Domaschi, A. Michelagnoli, G. Canepa e M. Magri evadono. Si incontrano con C., ma la fuga dall’isola non riesce e C., ritornata sui suoi passi, non viene scoperta. In seguito al rinvenimento di messaggi e “attrezzi” che tenta di inviare a Domaschi per una nuova evasione, viene trasferita all’isola di Ponza. Nel novembre del 1928 è condannata dal Tribunale di Messina, nel processo per l’evasione, a tre mesi di carcere per infrazione agli obblighi del confino. Nel gennaio del 1929 procura gli attrezzi necessari per la seconda evasione che Domaschi effettua con A. Spangaro il 16 febbraio, venendo catturato pochi giorni dopo. A Ponza intreccia una relazione con Ludovico Zamboni, confinato, fratello di Anteo. Nel febbraio del 1931 il suo rimanente periodo di confino viene commutato in ammonizione. C. si trasferisce quindi ad Alessandria, dove convive con lo Zamboni. Nel marzo del 1932 dalla loro unione nasce un bambino a cui danno il nome di Anteo. In novembre viene prosciolta dall’ammonizione in occasione del decennale della Marcia su Roma. Nel luglio del 1933 il suo nome viene inserito nell’elenco dei sovversivi classificati come attentatori o comunque capaci di atti terroristici redatto dal prefetto di Alessandria. Nel settembre del 1933 si trasferisce a Bologna con Ludovico Zamboni e il piccolo Anteo. Nel luglio del 1937 viene inclusa dal Ministero dell’Interno nell’elenco dei sovversivi attentatori o capaci di compiere attentati. Viene arrestata per alcuni giorni nel 1937 e nel 1938, in occasione delle visite dei regnanti e di Hitler. Nel novembre 1938 viene inclusa nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. L’ultimo documento della Prefettura repubblicana di Bologna del 19 febbraio 1945 segnala che risiede a Bologna “senza dar luogo a rilievi con la sua condotta, specie politica”. S’ignorano data e luogo di morte. (A. Dilemmi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Internationaal Instituut voor Sociale Geschiedenis – Amsterdam, Fondo U. Fedeli, b. 141, G. Domaschi, Le mie prigioni e le mie evasioni, [1943-44].
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Valerio e Vincenza Donadoni
Bibliografia
- 2003