LOCATELLI, Angelo Natale
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- LOCATELLI, Angelo Natale
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Bergamo
- Data di nascita
- October 7 1892
Biografia / Storia
- Nasce a Bergamo il 7 ottobre 1892 da Santo e Caterina Lussana, tipografo. Nel 1912 è riformato nel giugno 1912 “per gozzo cistico”. Attivo politicamente dal 1914, è tra i principali e più attivi promotori del Gruppo Libertario Bergamasco (agosto 1914) il quale, d’intesa con l’USI, tenta di riunire in una struttura unitaria le forze dissidenti del sindacato socialista. Di tale gruppo L. è segretario ed esattore, e collabora alla rivista «Libertà» “Quindicinale di propaganda libertaria”, organo del gruppo stesso, del quale escono in tutto due fascicoli (6 sett. 1914 e 15 nov. 1914) e il cui gerente è Camillo Mazzoleni. Dopo essere stato in Francia con regolare passaporto, va a lavorare a Ginevra, dove rimane fino alla fine del maggio 1915, quando rientra in Italia in seguito alla chiamata alle armi della sua classe, ma la sua riforma è confermata. Nel luglio 1915 lavora come tipografo presso il giornale ginevrino «La Tribune». Chiamato a revisione della sua situazione militare nel gennaio 1916, non si presenta e nel marzo viene dichiarato d’ufficio abile arruolato di Prima categoria da adibirsi a servizi sedentari. Nel dicembre 1917 viene segnalato come uno dei frequentatori delle riunioni del gruppo de “Il Risveglio” a Ginevra. Il 29 novembre 1918 è segnalato come “anarchiste dangereux” nell’elenco 149 dell’Ufficio Interalleati. Nel maggio 1920 rientra in Italia per regolare la sua posizione militare, ma dopo qualche giorno riparte per Ginevra. Il 15 gennaio 1921 il Tribunale militare di Milano lo condanna a 10 anni di reclusione militare, condizionalmente, per diserzione. Sempre nel 1921 rientra ancora in Italia per la separazione legale dalla moglie. Dal 1923 risiede a Gallarate. Un suo figlio di 16 anni è iscritto alla GIL dal 1928. Il 2 marzo 1930 a Torino viene sequestrata una lettera e un “giornale sovversivo” diretti a L., che dalle fonti di polizia viene ora ritenuto socialista. In seguito a ciò la sua abitazione viene perquisita, senza esito. Nel 1930 lavora a Gallarate e poi a Varese come tipografo, ed è fiduciario del Sindacato Fascista Poligrafici, ma non è iscritto al PNF. La prefettura di Varese il 12 settembre 1938 lo radia dal novero dei sovversivi. S’ignorano data e luogo di morte. (G. Mangini)
Fonti
- FONTI: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Bergamo, Fondo Questura – Sovversivi, b. 54, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Santo e Caterina Lussana
Bibliografia
- 2004