​LIZZARI, Wanda

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​LIZZARI, Wanda

Date di esistenza

Luogo di nascita
Lissone
Data di nascita
February 16 1905
Luogo di morte
Genova

Biografia / Storia

Nasce a Lissone (MI) il 16 febbraio 1905 da Giuseppe e Angela Furlani, impiegata, dattilografa. Di buona cultura (compie gli studi superiori e conosce francese, inglese, tedesco e spagnolo) frequenta a Milano ambienti anarchici. Si trasferisce a Firenze in data imprecisata dove s’impiega dapprima come dattilografa e aiutante del professore Flamini nell’insegnamento di lingue estere e in seguito come impiegata in una ditta di spedizioni. Anche a Firenze L. “predilige la compagnia di sovversivi e in ispecial modo di anarchici”. S’iscrive all’Università Popolare e acquisisce una certa notorietà negli ambienti anarchici cittadini. In quegli anni conosce Camillo Berneri, stringe stretti rapporti (anche sentimentali) con Francesco Porcelli, collabora al periodico «Fede!» e intrattiene rapporti e corrispondenze con compagni di altre città o fuoriusciti all’estero. Quest’attività le procura attenzioni da parte della polizia e nel marzo del 1924 la sua abitazione viene perquisita. Schedata come anarchica è sottoposta a stretta vigilanza. Nel novembre del 1925 L. si trasferisce a Genova, s’impiega come dattilografa presso la Società Terni e partecipa alle attività clandestine del movimento anarchico locale. Nuovamente perquisita nel settembre del 1926 risulta in corrispondenza con anarchici residenti in altre città o emigrati all’estero. Nell’aprile del 1935 L. viene radiata dallo schedario dei sovversivi. Durante la guerra di Spagna prende parte all’attività clandestina per gli aiuti ai combattenti spagnoli. L. è arrestata nel luglio del 1938 per aver, insieme alla sorella Fatma inviato corrispondenze antifasciste a Radio Madrid. Per questo è condannata a cinque anni di confino che sconta a Ventotene. Qui, in data 31 dicembre 1938, è segnalato che: “non ha dato finora alcun segno di ravvedimento e frequenta gli elementi più pericolosi”. Nell’aprile del 1940 il periodo residuale di confino gli viene commutato in ammonizione e L. ritorna a Genova. Qui giunta riprende i contatti col movimento anarchico e quello antifascista. Nel dopoguerra L. prende parte attiva alla ricostruzione del movimento anarchico genovese militando nella Federazione Comunista Libertaria Ligure e poi nella Federazione Anarchica Ligure. È anche animatrice del Gruppo anarchico femminile ligure. Partecipa al convegno interregionale della Federazione Comunista Libertaria Alta Italia del giugno 1945 e al successivo 1° congresso nazionale della Federazione Anarchica Italiana a Carrara. L. fa parte del gruppo di compagni genovesi (insieme a Bianconi, Caviglia e altri) che anima la componente anarchica dei Comitati di Difesa Sindacale all’interno della CGIL. Lavora come dirigente all’INCA fino al 1967. Nel 1987 si ritira in un ricovero per anziani. Muore a Genova il 18 luglio 1989. (G. Barroero) 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio Storico del Centro di Documentazione di Pegli, Verbali FCLL; Archivio “Famiglia Berneri e Aurelio Chessa”, Lettera di L. ad A. Chessa.
 
Bibliografia: R. Manfredini, Difesa Sindacale: La componente anarchica nella CGIL (1944-1960), Tesi di laurea, aa. 1986-1987; Federazione anarchica italiana, Congressi e convegni. 1944-1962, a cura di U. Fedeli, Genova 1963.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

183

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Angela Furlani

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città