CHIAPPINI, Donato
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CHIAPPINI, Donato
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- La Spezia
- Data di nascita
- February 9 1874
- Luogo di morte
- La Spezia
Biografia / Storia
- Nasce alla Spezia il 9 febbraio 1874 da Andrea e Antonia Vignoli, operaio. Manifesta il suo “sentimento anarchico” fin dall’adolescenza quando, appena diciassettenne, è arrestato per “eccitamento allo sciopero” durante le manifestazioni cittadine in occasione del 1° maggio. Deferito per questo motivo all’autorità giudiziaria non subisce però alcuna condanna. In questo periodo lavora presso il Regio Arsenale Marittimo della Spezia con la qualifica di aggiustatore meccanico, ma è presto licenziato per “cattiva condotta”. Nel 1892 entra a far parte del Circolo di Studi Sociali fondato da Vittorio Fabrizioli. Dopo lo scioglimento d’autorità di detto circolo e l’arresto di tutti gli iscritti, riporta una condanna per “associazione sediziosa” a dieci mesi di reclusione con il pagamento di una multa, ma nell’ottobre 1892 il processo d’appello cancella tale condanna per “non provata reità”. Nell’aprile 1894 C. è “sorpreso con altri anarchici in flagrante furto qualificato” e con sentenza del 3 dicembre 1894 viene condannato a 10 mesi di reclusione per tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale. Per la Sottoprefettura C. è ormai da considerarsi uno degli anarchici più pericolosi dello spezzino, e perciò, il 31 gennaio 1895, in forza delle leggi eccezionali volute da Crispi, C. viene denunciato alla Commissione provinciale per l’assegnazione al domicilio coatto. Il 20 febbraio è arrestato, ma la Commissione non prende alcun provvedimento nei suoi confronti e il 2 marzo lo pone di nuovo in libertà. Presta servizio sotto le armi nei “Regi equipaggi”; terminati gli obblighi di leva torna a fare l’operaio. Allo scoppio della Prima Guerra mondiale evita di partire per il fronte in quanto padre di quattro figli. In questi anni C., impiegato presso gli stabilimenti della fiat S. Giorgio, è membro della commissione operaia interna ed è “tra i più accesi agitatori per provocare scioperi”. Nel Biennio rosso è attivissimo nella “propaganda tra i compagni di lavoro” e prende parte a tutte le “manifestazioni sovversive” della città. Nel frattempo C. diventa anche presidente della Marola, cooperativa che assume lavori per conto dell’Arsenale. Con l’avvento del fascismo C. sembra abbandonare la militanza attiva all’interno del movimento anarchico spezzino, infatti per circa un decennio – tra il 1923 e il 1933 – “non dà più luogo a speciali rilievi con la sua condotta politica”. In realtà C. continua nell’opera di propaganda clandestina tra gli operai dello stabilimento metallurgico oto Melara presso il quale lavora da qualche anno. In seguito a una rissa tra gli “operai di sentimenti sovversivi da lui capeggiati” e gli operai fascisti dello stesso stabilimento, C. è arrestato il 26 maggio 1933. Le autorità, grazie ad alcuni “testimoni”, scoprono che C. “nelle ore di riposo è solito leggere libri antinazionali” ai suoi compagni e che inoltre è “promotore della raccolta di oblazioni a favore dei detenuti politici”. Per questi motivi C. viene immediatamente denunciato alla locale commissione per l’assegnamento al confino di polizia che, con ordinanza 7 giugno 1933, lo condanna a cinque anni da scontarsi nella colonia di Ponza. Per motivi di età e di salute, il 10 settembre dello stesso anno il confino è commutato in due anni di ammonizione giudiziale e C. può fare ritorno alla Spezia, dove però non c’è nessuno che possa prendersi cura di lui; nel marzo 1935 decide perciò di trasferirsi a Trieste presso un nipote, ma il 14 maggio 1940 fa ritorno nella sua città natale dove muore il 17 febbraio 1943. (A. Mameli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - La Spezia, Gabinetto di Prefettura, b. 3, f. Sovversivi 1890-1899;
Bibliografia: G. Perillo, Il movimento anarchico alla Spezia dal 1888 al 1893, «Il movimento operaio e socialista in Liguria», nn. 1, 2-3/, 1959; G. Bianco, L’attività degli anarchici in Liguria nel biennio rosso (1919-1920), ivi, 2, 1961; C. Costantini, Gli anarchici in Liguria durante la Prima Guerra mondiale, ivi; A. Bianchi, Storia del movimento operaio di La Spezia e Lunigiana, Roma 1975; Id., La Spezia e Lunigiana. Società e politica dal 1861 al 1945, Milano 1999.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Andrea e Antonia Vignoli
Bibliografia
- 2003