CESARINI, Didio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CESARINI, Didio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Anagni
- Data di nascita
- June 30 1894
Biografia / Storia
- Nasce ad Anagni (Fr) il 30 giugno 1894 da Giovanni e Maria Pascucci, pittore. Si avvicina al movimento libertario nell’immediato Primo dopoguerra e partecipa con una attivissima propaganda alla lotta politica tra il 1919 e il 1922 a Roma. Non si impegna nell’organizzazione o nella stampa libertaria ma è presente in tutte le manifestazioni cittadine che vedono coinvolti gli anarchici. Per questa sua attività è ripetutamente fermato e denunciato dalla Pubblica sicurezza. Avverso a ogni forma di autorità – dopo la sua esperienza negli Arditi del popolo – il fascismo lo considera subito un suo “acerrimo nemico” per l’opposizione anche materiale che C. oppone alla sua avanzata e, poi, per la sua capacità di commettere “azioni delittuose”. Viene subito inserito negli elenchi di persone da arrestare in determinate circostanze e iscritto nella “Rubrica di frontiera”: “ha sempre militato nella setta anarchica e fra i compagni di fede gode fama per il suo tenace attaccamento ai principi anarchici […] non ha mai nascosto la sua avversione al regime, del quale ostacolò con ogni mezzo di propaganda l’affermazione, denigrandone successivamente l’opera, specie quella a favore del ceto operaio”. Ammonito una prima volta nel gennaio del 1929 viene arrestato nel giugno del 1930 per riunioni clandestine e “Soccorso rosso” assieme ad altri sovversivi e anarchici della capitale (Giuseppe Luzzi, Alfredo Simmi, Natale Capecchi, Alcide Paradisi, Giovanni Gallinella). Assegnato al confino di Lipari per cinque anni, contravviene ripetutamente agli obblighi dei confinati promuovendo manifestazioni di protesta. Viene liberato condizionalmente in occasione del decennale del regime; ritornato a Roma riprende immediatamente la sua attività clandestina riuscendo più volte a far perdere le sue tracce alla Pubblica sicurezza. Nuovamente arrestato nel dicembre del 1935 per le sue esplicite critiche al regime e contro la Guerra d’Etiopia viene proposto per una nuova assegnazione al confino (Ventotene) per altri tre anni; in questo periodo riporta altri 12 mesi di condanne per ripetute contravvenzioni agli obblighi. Liberato nel dicembre 1939 ma, dato il perdurante e convinto antifascismo, viene nuovamente confinato a Ventotene al momento dell’entrata in guerra dell’Italia. Liberato nell’agosto del 1943, s’ignorano data e luogo di morte. (P. Iuso)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: Antifascisti nel Casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen; E. Francescangeli, Arditi del popolo. Argo Secondari e la prima organizzazione antifascista (1917-1922), Roma 2000, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giovanni e Maria Pascucci
Bibliografia
- 2003