CERIA, Luigi
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- CERIA, Luigi
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Candelo
- Data di nascita
- July 1 1891
Biografia / Storia
- Nasce a Candelo (Bi) il 1° luglio 1891 da Giovanni e Teresa Colombo, meccanico/commerciante. Sin da bambino abbandona con la famiglia il paese d’origine per recarsi a vivere ad Arancosesia. All’età di 17 anni si trasferisce a Borgosesia, dove inizia a frequentare gli ambienti anarchici locali, distinguendosi per il suo entusiasmo giovanile e il suo spirito combattivo. Abile organizzatore e valido propagatore d’idee, diviene in breve tempo uno dei più influenti esponenti del movimento che operano nel vercellese. Segnalato dalla questura di Vercelli come “dirigente del partito anarchico”, prende parte all’occupazione delle fabbriche del 1920, rendendosi anche responsabile di “furto di automobili commesso, in correità col fratello Riccardo, ai danni della Fiat”. Dopo pochi mesi, resta coinvolto nei disordini scoppiati nel corso di una dimostrazione operaia di protesta. Arrestato e sottoposto a perquisizione domiciliare, gli sono rinvenuti tre pugnali, una pistola e alcuni esemplari di manifestini sovversivi. Denunciato al pretore di Borgosesia, è condannato a dieci mesi e 15 giorni di detenzione più un’ammenda, per “porto abusivo d’armi e omessa denuncia delle stesse”. Nel dicembre 1922, è fermato da agenti di polizia per aver oltraggiato la truppa ed incitato all’odio di classe nel corso di un comizio operaio. L’episodio gli costa una nuova condanna a dieci mesi di reclusione e un’ammenda. Nel luglio 1923, intanto, il Tribunale di Torino gli infligge la pena di un anno di reclusione per il furto di automobili compiuto nel 1920. Dimesso dalle carceri, si guadagna da vivere come venditore ambulante di spazzole da trebbia. Negli anni successivi, C. non intraprende più alcuna iniziativa di lotta, collezionando soltanto una serie di condanne penali – per un ammontare di quattro anni e dieci mesi di reclusione – per i reati di appropriazione indebita qualificata, falso, truffa e ricettazione continuata. Inscritto nel secondo elenco delle “persone da arrestarsi in determinate contingenze” – “persone pericolose che in occasione di cerimonie, festeggiamenti od altro, devono essere arrestate in quanto capaci di turbarne il tranquillo svolgimento, con atti inconsulti”, viene sottoposto a provvedimento di libertà vigilata. Nell’estate del 1928, si sposta da Borgosesia a Torino dove trova occupazione, come piazzista, presso il burrificio “Montanari”. Rimasto disoccupato, nel marzo del 1936 viene assegnato alla casa di lavoro di Imperia, in quanto “individuo diffamato, ozioso e vagabondo”. Rientrato a Torino al termine della pena, trova lavoro, in qualità di meccanico, presso la Fiat Grandi Motori. Licenziato nel gennaio del 1940, si trasferisce a Bolzano per occuparsi allo stabilimento Lancia. Resta vigilato sino alla caduta della dittatura fascista. S’ignorano data e luogo di morte. (F. Giulietti)
Fonti
- Fonte: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giovanni e Teresa Colombo
Bibliografia
- 2003