​LENZI, Giovanni

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​LENZI, Giovanni

Date di esistenza

Luogo di nascita
Vergato
Data di nascita
February 4 1875
Luogo di morte
Bologna

Biografia / Storia

Nasce a Vergato (BO) il 4 febbraio 1875, da Felice e Virginia Lanzarini, operaio, bracciante. Frequenta fino alla terza classe elementare. Emigra per lavoro nel 1889, dimorando poi sempre all’estero fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Nell’emigrazione, in epoca imprecisata, entra in contatto con militanti anarchici e aderisce alle idee libertarie. Autodidatta, legge molto, formandosi una discreta cultura politica ma interessandosi anche alle pubblicazioni di divulgazione scientifica edite dalle Università popolari italiane ed estere. Nel 1892 è assolto per insufficienza di prove dall’imputazione di oltraggio al pudore. Nel dicembre 1893, in una causa per il reato di lesioni, viene dichiarata estinta l’azione penale nei suoi confronti per remissione di querela. È espulso dalla Francia nel 1902, dopo essere stato condannato a un mese di reclusione per schiamazzi notturni ed ingiurie. Trasferitosi in Svizzera, nel 1909 è espulso da Losanna in seguito a una condanna per minacce. Il 10 giugno 1914 è arrestato a Ginevra in una dimostrazione di protesta per i fatti di Ancona che danno avvio alla Settimana rossa, ed è rimpatriato con foglio di via di via obbligatorio. Nello stesso periodo rientrano a Vergato molti altri emigrati, fra cui diversi sindacalisti rivoluzionari e anarchici, a causa dello scoppio della guerra in Europa. Costituisce nella sua città natale, nell’Appennino bolognese, un nucleo di aderenti alla Vecchia Camera del Lavoro sindacalista di Bologna, ponendosi in contrapposizione ai socialisti che aderiscono alla Camera del lavoro Confederale. Si pone alla testa di alcune manifestazioni (in una di esse la folla dà l’assalto al Municipio) e il 1° maggio 1915 tiene un comizio nella piazza di Vergato contro la guerra e la disoccupazione. In quel periodo lo conosce Arturo Colombi, all’epoca giovane socialista di Vergato, poi fra i fondatori e i massimi dirigenti del PCI a livello nazionale, che molti anni dopo in un libro autobiografico, pur descrivendolo in termini piuttosto malevoli, ne rievocherà la figura e il ruolo politico con osservazioni di qualche interesse. Il 31 dicembre 1916 L. prende parte al Convegno anarchico emiliano-romagnolo organizzato a Bologna dal Gruppo “Emilio Covelli”, nel corso del quale viene fondata la Unione Anarchica Emiliano-Romagnola (UAER). Dopo avere goduto per diverso tempo di un esonero per ragioni di lavoro, viene richiamato alle armi nel febbraio 1918, forse anche per impedirgli di continuare a svolgere propaganda antibellica. Medita di disertare, poi si presenta dopo che sono passati quattro giorni dalla scadenza, su consiglio di alcuni amici. Data la sua età presta il servizio nelle retrovie, a Porto Corsini (Ravenna), dove organizza un Ufficio di Collocamento per i soldati del Genio Militare, al fine di eliminare i favoritismi e di ottenere per i militari le stesse paghe degli operai civili (G. Lenzi, Vergato, «Sorgiamo!», 3 luglio 1920). Congedato nel marzo 1919, si stabilisce a Bologna. Addetto al Consorzio della Coop. Birocciai, nel dopoguerra è membro del Consiglio Generale della Vecchia Camera del lavooro di Bologna e della Commissione esecutiva dell’USI. In tale veste prende parte a diversi Congressi camerali, spesso come relatore su importanti questioni sindacali. Svolge inoltre un’attivita nel movimento anarchico specifico, anche come oratore in diversi comizi in località della provincia di Bologna e dell’Emilia Romagna (in particolare per la campagna astensionista prima delle elezioni del 15 novembre 1919). Il 21 ottobre 1920 è arrestato a Bologna insieme all’intero Consiglio Generale dell’usi. Dopo l’avvento al potere del fascismo sembra ritirarsi da ogni impegno politico, ma viene sempre vigilato. Muore a Bologna il 13 gennaio 1932. (G. Landi – T. Marabini)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
 
Bibliografia: Una grande manifestazione di forza della Vecchia Camera del Lavoro di Bologna, «Guerra di classe», 27 settembre 1919; Il Congresso della vecchia C.d.L. di Bologna, «Umanità nova», 8 febbraio 1921; A. Colombi, Vita di militante, Roma 1975; M. Casarini, Contributo alla storia del movimento anarchico a Bologna nel primo dopoguerra, «Bollettino del Museo del Risorgimento», Bologna, 1983.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Felice e Virginia Lanzarini

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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