CECILI, Spartaco

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CECILI, Spartaco

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ancona
Data di nascita
January 19 1903
Luogo di morte
Milano

Biografia / Storia

Nasce ad Ancona il 19 gennaio 1903 da Raniero ed Elvira Zucchi, facchino. Gode di prestigio presso i suoi compagni di fede e la sua adesione all’anarchismo appare come un passaggio obbligato data l’educazione paterna ricevuta fin dalla tenera età. La scheda della prefettura lo descrive di “carattere violento, privo di cultura e di pessima educazione”. La chiamata alle armi dei giovanissimi nell’esercito italiano durante la Prima guerra mondiale coinvolge anche C. Arruolato in marina di stanza alla Maddalena in Sardegna, a pochi mesi dalla fine della guerra conosce la vita dura del carcere militare. A diciassette anni è un militante attivo dell’anarchismo, pronto a inseguire il modello di chi lotta contro ogni forma di autorità. Quando scoppiano i moti di Ancona nel giugno 1920, s’incarica di dirigere un gruppo di rivoltosi decisi ad assaltare la prefettura. Arrestato il 27 giugno e immediatamente processato, è assolto in primo grado, ma la corte d’appello in novembre lo condanna a quindici giorni di reclusione per oltraggio contro le autorità. Tre anni più tardi C. attenta alla vita a un gruppo di fascisti ad Ancona. Per tale reato il Tribunale penale di Ancona, con sentenza 30 dicembre 1923, lo condanna a sei anni e due mesi di reclusione. Il 6 marzo 1925 esce dal carcere di Parma in virtù di un beneficio che ha ridotto la detenzione, ma la sua avversione al fascismo, unita a una fede anarchica profonda, lo spinge a riprendere immediatamente la lotta contro il regime. Passano 11 giorni e di nuovo una denuncia per lesioni in rissa, sparo d’arma da fuoco e grida sediziose lo costringe al carcere. In agosto un’amnistia lo rimette in libertà, tuttavia, il 4 dicembre 1926, la commissione provinciale per l’assegnazione al confino di polizia, destina C. alla colonia di Lipari per cinque anni; la Commissione d’appello respinge il ricorso. A seguito di una riduzione del sussidio giornaliero per confinati politici C. aderisce a una protesta che gli costa una pena detentiva nelle carceri di Portici (Na). Ritorna ad Ancona nel 1933 dove intraprende l’attività di fruttivendolo. Nel 1940 C. si trasferisce a Milano dove muore l’8 aprile 1964.
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Raniero ed Elvira Zucchi

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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