CECCARELLI, Aristide

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CECCARELLI, Aristide

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ceccano
Data di nascita
March 27 1872
Luogo di morte
Roma

Biografia / Storia

Nasce a Ceccano (Fr) il 27 marzo 1872 da Giuseppe e Giuseppa Bucciarelli, stagnaio. Ad appena 20 anni è già uno dei più noti militanti anarchici di Roma, partecipando alla propaganda, alle riunioni organizzative e ai vari tentativi di dar vita a circoli libertari. Nel marzo del 1894 è chiamato una prima volta a svolgere il servizio militare, ma viene rinviato in licenza per un anno a causa di “rimando”. Appena rientrato a Roma riprende la sua attività con il circolo “9 Febbraio” al cui interno viene arrestato, con altri militanti romani, nel luglio dello stesso anno. Denunciato all’autorità giudiziaria è assolto per insufficienza di indizi ma proposto per due anni di confino. Arrestato nuovamente il 27 agosto 1894, viene tradotto a Porto Ercole il 25 febbraio successivo e di lì trasferito definitivamente alle Isole Tremiti nel mese di maggio. Rimane confinato fino al marzo 1896 quando, sotto condizionale, è rimesso in libertà. Rientra a Roma e viene immediatamente chiamato alle armi ma subito congedato in forma definitiva. Riprende anche la sua attività politica divenendo uno dei protagonisti della ripresa del movimento dopo il termine delle leggi eccezionali. Le autorità di Pubblica sicurezza lo considerano uno degli esponenti di punta specie dopo il contributo di C. alla rifondazione del primo circolo anarchico romano “La Rivendicazione”. In questo periodo C. è, in effetti, al centro della rete organizzativa che gli anarchici stanno nuovamente tessendo a Roma così come, in collegamento con E. Malatesta, si trova ad essere uno dei sostenitori e promotori della nascita di una nuova federazione con una commissione di corrispondenza, tale da mettere in collegamento i vari gruppi romani e questi con quelli degli altri paesi. C. continua a fare riferimento al gruppo del periodico «L’Agitazione» di Ancona. Nonostante la sua semplice istruzione elementare, diventa uno dei conferenzieri di punta del movimento scrivendo – con lo pseudonimo di “Refrattario” – anche alcuni articoli per i giornali. Secondo la Prefettura di Roma – sempre pronta a sottolineare comportamenti irregolari – C. è assiduo al lavoro, “di carattere risoluto e di intelligenza pronta”, corretto nei rapporti familiari e “in apparenza” capace di utilizzare “i dovuti riguardi all’autorità”. Nel 1898 è tra i firmatari del manifesto pubblicato da «L’Agitazione» contro il processo per associazione a delinquere e di solidarietà per gli anarchici arrestati, e nel settembre dello stesso anno rimane coinvolto insieme a Ettore Sottovia nell’arresto e nel successivo processo di 44 anarchici romani (verranno poi assolti tutti) che hanno espresso la loro solidarietà agli autori dell’assassinio della Principessa Elisabetta d’Austria. La stessa cosa accade il 9 giugno del 1900 allorquando la Corte di appello di Teramo lo assolve con la formula di non aver commesso il fatto, dalle accuse lanciate e poi ritrattate da Pietro Acciarito, attentatore di Umberto i. Con l’inizio del nuovo secolo C. si avvicina al movimento sindacale: il 25 agosto 1901 viene eletto membro della Commissione esecutiva della CdL di Roma, divenendone il Segretario a partire dal 7 settembre. In questa fase non si allontana dal movimento (partecipando direttamente alla rinascita romana de «L’Agitazione») anzi si impegna in lunghi giri di conferenze (Ancona, Fabriano, Foligno, Ravenna, Forlì, Rimini, Tivoli, Perugia) e nella partecipazione alla stesura con L. Fabbri del Programma socialista anarchico adottato dalla neonata fsal e poi ripreso dal gruppo redazionale de «L’Avvenire sociale» di Messina. Questi anni vedono C. fortemente convinto della necessità per gli anarchici di organizzarsi e di intervenire nelle strutture del movimento sindacale al fine di modificarne sostanzialmente l’approccio riformista. Dalla fine di agosto ai primi di ottobre del 1901, in qualità anche di Segretario della CdL romana, si ferma per un breve periodo a Carrara, dove – oltre a una serie di corrispondenze giornalistiche per «L’Agitazione» – lavora intensamente all’obiettivo della costituzione di una federazione tra i lavoratori del marmo della Lunigiana: “L’iniziativa di ciò è partita dall’Unione tra i lavoranti marmisti di Roma di cui fanno parte Melinelli Giuseppe, Diotallevi Vittorio, Galloni Romolo ed altri sovversivi. Risulta ora che in seguito all’opera attivissima di Ceccarelli la federazione suddetta può dirsi un fatto compiuto, poiché verrà costituita definitivamente in occasione del congresso indetto a Carrara per l’ultima domenica dell’ottobre venturo”. Stando all’attenta vigilanza, C. ha anche l’obiettivo “di propugnare […] la costituzione di una federazione nazionale dei lavoratori del marmo e delle pietra ed affini, circoscritta alle provincie della Liguria/Lunigiana, Toscana e Lazio. La progettata federazione avrebbe l’intento di indurre tutte le leghe operaie delle regioni predette a staccarsi dalla federazione di Torino, perché questa avendo fini economici ed essendo diretta da socialisti, non corrisponderebbe alle tendenze anarchiche alle quali si ispira la Commissione esecutiva di suddetta Camera del Lavoro [di Roma]”. Nel 1903 è colpito da tubercolosi ed è costretto a passare un periodo di ricovero presso l’ospedale di Nettuno, terminato il quale riprende con ancor più vigore la sua attività e, nel 1904, pubblica un opuscolo dal titolo L’anarchia volgarizzata che viene immediatamente sequestrato (per poi avere una nuova edizione nel 1910). Il 19 gennaio 1905, C. decide di emigrare in Argentina con tutta la famiglia, raggiungendo la sorella Fabrizia. La sera prima della partenza sono molti gli amici e i militanti dell’anarchismo romano e dell’Italia centrale che partecipano al tradizionale banchetto di saluto e, fra questi, Eolo Varagnoli che descrive la figura di C. come quella di uno dei migliori militanti che il movimento ha conosciuto. La partenza avviene con un passaporto regolare ma – contestualmente – C. è segnalato all’ambasciata italiana di Buenos Aires. Viene quindi attivata una immediata vigilanza al suo arrivo in Argentina da dove (maggio 1906) viene individuato come uno degli elementi più attivi. C. si mette subito in contatto con gli ambienti libertari italo-argentini, partecipando poi ad una serie di conferenze e alla nascita del periodico «Il Volean sociale», redatti in lingua italiana e spagnola. Ben presto rientra in Italia (19 ago. 1907) stabilendosi nuovamente a Roma. Da subito attivo nella capitale, dieci giorni dopo parte con Fabbri alla volta del congresso anarchico internazionale di Amsterdam in rappresentanza della Federacón obrera regional argentina. Successivamente viene denunciato per apologia di reato nel corso di un comizio a Milano. Nel dicembre 1908 partecipa all’assemblea della fsal dove viene nominato (con Fabbri) corrispondente della stessa con il Comitato Internazionale Libertario di Londra. In questo periodo non abbandona comunque le conferenze di propaganda in Italia, nel corso delle quali affronta diversi argomenti tra i quali l’organizzazione del lavoro agricolo e di quello degli operai. In questa fase – seguendo sempre più i suoi convincimenti nel socialismo anarchico e nei principi organizzativi – partecipa prima al convegno organizzato dagli anarchici di Ancona, Pesaro e Perugia, e poi svolge una serie di conferenze nell’Isola d’Elba. Nello stesso periodo assolve anche alle funzioni di cassiere della Federazione socialista anarchica laziale, collaborando prima ad «Alleanza libertaria» (1908-11, dalle cui colonne, con Ettore Sottovia, continua nella sua azione tendente a sottolineare l’influenza che può avere il movimento anarchico in quello sindacale e dei lavoratori) e poi a «Il Pensiero anarchico» (1913-14). Il 3 novembre 1910 viene eletto membro della Commissione Esecutiva della CdL di Roma (dopo la fusione avvenuta nell’estate tra la CdL riformista e la LGdL) e poi (lug. 1911) della Commissione Esecutiva del Congresso anarchico che si sarebbe tenuto nel settembre successivo. Non smette di girare in Italia e tra i suoi interventi il più significativo sembra essere quello a Rosignano Marittimo per commemorare P. Gori nel primo anniversario della sua scomparsa (7 gen. 1912). A partire da questo periodo due sembrano essere le linee di maggior interesse e impegno di C.: da una parte l’antimilitarismo e l’opposizione alla guerra, dall’altra i principi del comunismo anarchico. Il 28 aprile 1913 è segnalato come membro della segreteria del Fascio Comunista Anarchico di Roma nato il 28 febbraio precedente, ritirandosi poco dopo (14 lug.) dalla condirezione del periodico «Il Pensiero anarchico». Con lo scoppio del primo conflitto mondiale C. si concentra ancor più nelle attività rivolte ai temi della pace e dell’antimilitarismo, anche in dura contrapposizione alle tendenze interventiste che si affacciano con taluni esponenti del movimento anarchico. Riappaiono, aggravandosi, anche i problemi di salute che non gli impediscono di farsi promotore di un nuovo periodico comunista anarchico «La Favilla» (16 ott. 1917), e di accettare la nomina a responsabile del Comitato d’azione internazionalista anarchico (4 ago. 1918) al posto di Temistocle Monticelli. Dal 1919, con il peggiorare della salute, si ritira progressivamente da ogni attività mantenendo ancora – per un breve periodo – quella giornalistica. Di lì a poco è costretto a sospendere la redazione e pubblicazione de «La Favilla» e a lasciare anche il gruppo anarchico romano “I Martiri di Chicago” dove è entrato nel giugno del 1918. Muore di tubercolosi, a Roma, il 5 agosto 1919 e l’8 il quotidiano socialista «Avanti!» così ne commenta i funerali: “Oggi il proletariato romano, accompagnando la salma dell’anarchico Aristide Ceccarelli, […] ha fatto una grandiosa manifestazione delle forze sovversive romane. Il Ceccarelli, che per oltre un ventennio ha lottato con fermezza per le sue idee, meritava queste grandi onoranze dei lavoratori. Sono intervenute tutte le leghe della Confederale, i gruppi anarchici ed i circoli socialisti. I vessilli sovversivi erano numerosissimi: circa 200. La folla immensa che ha sfilato lungo il percorso si calcola in alcune migliaia. Davanti al feretro hanno parlato vari oratori rappresentanti i partiti politici e le organizzazioni economiche”.
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; A. B[orghi], Aristide Ceccarelli un pioniere dell’anarchismo, «Rivista storica del socialismo», 29 giu. 1958.

Bibliografia: scritti di C.: Pietro Gori, Roma 1911. Scritti su C.: V.S. Mazzoni, Aristide Ceccarelli: discorso commemorativo tenuto a Roma il 14 settembre 1919 da Virgilio Salvatore Mazzoni, alla Casa del Popolo, per iniziativa del Gruppo C.A. “I Martiri di Chicago”, Roma [1920]; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze, 1972, ad indicem; P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani nell’epoca degli attentati, Milano, 1981, ad indicemIl movimento operaio italiano. Dizionario biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, 1976-1979, ad nomen; B. Ceccarelli, Mio padre l’anarchico, Roma 1984; M. Antonioli, Azione diretta e organizzazione operaia. Sindacalismo rivoluzionario e anarchismo tra la fine dell’ottocento e il fascismo, Manduria 1990, ad indicem; Id., Armando Borghi e l’Unione Sindacale Italiana, Manduria 1990, ad indicem; L. Fabbri, Luigi Fabbri. Storia di un uomo libero, Pisa 1996, ad indicem; M. Antonioli, P.C. Masini, Il sol dell’avvenire. L’anarchismo in Italia dalle origini alla Prima Guerra mondiale, Pisa, 1999, ad indicem

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Giuseppa Bicciarelli

Bibliografia

2003

Iconografica

Bibliografica

Persona

Collezione

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