LATINI, Costantino
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- LATINI, Costantino
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Roma
- Data di nascita
- May 27 1881
- Luogo di morte
- Roma
Biografia / Storia
- Nasce a Roma il 27 maggio 1881 da Vincenzo e Margherita Carratelli, muratore. Comunemente conosciuto con il soprannome di “Cittadino”, L. viene schedato come anarchico attorno al 1906 quando, entrato in contatto con alcuni militanti romani (Adriano Antonini, Antonio Ratti, Luigi Togni, Filippo Scandi) e soprattutto con Ettore Gnocchetti si iscrive alla Federazione Anarchica del Lazio ed al gruppo “18 marzo” di Roma-Trastevere dove conosce Lino Lapino Latini la cui attività lavorativa e quella politico-sindacale si intreccia fortemente con quella di L. Entra a far parte della Lega Generale del Lavoro e del Sindacato Muratori della capitale, entrambe fortemente legate al mondo anarchico. Tra il 1906 e il 1907 è arrestato due volte per aver partecipato alla commemorazione dei Martiri di Chicago. Complessivamente la sua azione politica è quella di un militante di base che partecipa alle manifestazioni, alle sottoscrizioni ed a quelle altre attività connesse alla propaganda. Nel 1908 si trasferisce a Nettuno per motivi di lavoro senza interrompere del tutto la sua attività politica; nel settembre dello stesso anno torna in viaggio a Roma per pochi giorni, ricevendo l’incarico di distribuire clandestinamente un opuscolo di Ettore Gnocchetti dal titolo Le tre P (il Papa, i preti, i porci); in questa sua attività viene fermato e proposto per l’ammonizione. Tra il febbraio e il marzo del 1911 si reca a Ginevra presso il Sindacato Internazionale dei Muratori e, di ritorno, si stabilisce di nuovo nella capitale riprendendo la sua militanza politica. In questo periodo viene continuamente segnalato dalle autorità di pubblica sicurezza, fino al punto – a cavallo dell’impresa libica – di essere “continuamente vigilato” perché ritenuto potenzialmente pericoloso. Nel 1913 è condannato a 21 mesi di carcere per reati comuni che, dopo una serie di ricorsi, inizia a scontare dall’agosto 1916. Nel dopoguerra non svolge attività politica ma il regime fascista, lo continua a vigilare: nel 1924 è arrestato per violenza e oltraggio e nell’agosto del 1927 è ammonito per i suoi precedenti e perché considerato “anarchico violento”. Poi, fino alla sua morte avvenuta a Roma il 18 novembre 1936), non dà più luogo a particolari rilievi. (P. Iuso)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Vincenzo e Margherita Carratelli
Bibliografia
- 2004