​LATINI, Aida

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​LATINI, Aida

Date di esistenza

Luogo di nascita
Anghiari
Data di nascita
October 16 1882
Luogo di morte
Milano

Biografia / Storia

Nasce ad Anghiari (AR) il 16 ottobre 1882, da Giovanni e Adelaide Taverni, operaia. Di famiglia umile frequenta le scuole elementari e finché resta nel paese natale non dà luogo rilievi di ordine politico. Arriva all’impegno politico dopo avere intrecciato relazioni con militanti anarchici, e in particolare con Giovanni Gavilli, dal quale ha un figlio, Diavolindo (n. a Pistoia il 3 gennaio 1905. Anarchico individualista, il 19 gennaio del 1921 esplode vari colpi di pistola contro un maresciallo di fanteria, uccidendo per errore il tipografo Carlo Porro, suo complice, che aveva addosso una bomba. Interrogato, Diavolindo risponde di aver sparato al graduato “per odio di classe”. Giudicato infermo di mente, finisce in manicomio, in seguito esce e diventa fascista, nel 1927, secondo Berneri, va a Parigi per “scoprire le vie dell’emigrazione clandestina”. Muore di tbc il 13 novembre del 1927 all’ospedale S. Giuseppe di Milano). Trasferitasi insieme con l’anarchico Ambrogio Lattughini, suo compagno, a Milano, il 13 giugno 1908 viene arrestata in occasione di una tumultuosa manifestazione di anarchici e sindacalisti. Da qui hanno inizio i suoi problemi con la legge – non sempre per motivi politici –, aggravati generalmente da un carattere irascibile e da una mai mediata avversione per le forze dell’ordine, malgrado si mantenga sempre ai margini del movimento, dedicandosi unicamente, a “propaganda spicciola”. Nell’autunno del 1909 si mette in evidenza in occasione delle manifestazioni in favore di Ferrer e poi, soprattutto, in coincidenza con quelle contro le compagnie di disciplina e contro la Prima Guerra mondiale, tanto da essere schedata come antimilitarista. A Milano fa la donna di fatica e mille mestieri diversi per tirare avanti tra infinite difficoltà. In seguito convive con Carlo Molaschi, trascorrendo con lui alcuni anni di relativa serenità economica e personale – sebbene sia affetta da una grave forma di tbc –,il rapporto finisce bruscamente al principio del 1917 e forse la rottura non è estranea all’aspro articolo contro l’incoerenza degli intellettuali approdati al movimento anarchico, che il 26 gennaio pubblica su «L’Avvenire anarchico» (In tesi di femminismo e anarchismo. Dal dire al fare...). Nei primi mesi del 1918 è nuovamente a Firenze, nel 1919 diventa la compagna di Tintino Rasi, che segue a Pontremoli, La Spezia, Pisa e Cagliari. Nell’estate del 1920 è segnalata, insieme a Rasi, a Grosseto e a Follonica, dove dimora presso la famiglia del militante libertario Emilio Ferri, e fa “attivissima propaganda delle teorie anarchiche”. Ma è vicino il voltafaccia in quanto, secondo Berneri “a Firenze, nel 1920, [è] amante di un capitano di artiglieria addetto ad un ufficio informazioni di carattere spionistico; nel 1921 pass[a] al fascismo, assieme al Romiti di Pontremoli, col quale [vive]. A Milano vest[e] la camicia nera, provocando, picchiando, denunciando”. Nel 1927 è ricoverata nell’Ospedale di Anghiari per una grave cardiopatia, nel marzo 1928 torna a Milano, dove non si interessa più di politica e viene radiata dallo schedario dei sovversivi. Ricoverata al Pio albergo Trivulzio muore il 26 novembre del 1932. (F. Bucci – M. Granata).

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Milano, Gabinetto Prefettura, Pratiche individuali; Le indagini intorno al delitto di un anarchico fiorentino a Milano, «La Nazione», 21 gen. 1921; La madre dell’anarchico Latini a Milano, ivi, 23 gen. 1921; Il processo al giovinetto anarchico, «Avanti!», 3 feb. 1922; Il rinvio del processo all’anarchico Latini, «L’Ordine nuovo», 4 feb. 1922.
 
Bibliografia: V. Mantovani, Mazurka blu. La strage del Diana, Milano 1979, ad indicem; C. Berneri, Epistolario inedito, vol. I, a cura di A. Chessa e P.C. Masini, Pistoia 1980, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

183

Note

Paternità e maternità: Giovanni e Adelaide Taverni

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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