​LAPI, Giuseppe

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​LAPI, Giuseppe

Date di esistenza

Luogo di nascita
San Giovanni Valdarno
Data di nascita
March 29 1890
Luogo di morte
Genova

Biografia / Storia

Nasce a San Giovanni Valdarno (AR) il 29 marzo 1890 da Pietro e Marianna Burini, legatore di libri. Proveniente da famiglia di tradizione sovversive, insieme al fratello Leonello di sette anni più anziano, si accosta al movimento anarchico propendendo per posizioni organizzativiste. Nell’ottobre del 1912, organizza, insieme al fratello, un convegno degli anarchici della provincia di Arezzo. Nell’aprile del 1913, sottoscrive una presa di posizione contro quegli anarchici che hanno manifestato l’opinione di votare socialista alle elezioni politiche di ottobre. Nel 1914, L. collabora con alcuni articoli a «L’Avvenire anarchico» di Pisa. Nel dicembre dello stesso anno, invia, per conto degli anarchici di San Giovanni, l’adesione per il Convegno anarchico nazionale contro la guerra da tenersi a Pisa il 17 gennaio 1915. Poco tempo dopo, L. si trasferisce a Genova dove prende contatto con gli ambienti anarchici e diventa socio della Scuola Moderna “F. Ferrer”. In seguito si avvicina al gruppo che edita «La Voce», periodico anarchico di propaganda antireligiosa e nel luglio del 1916 ne diventa redattore responsabile. Molto attivo sindacalmente nella cdl di Sestri P., L. nel 1916, è per un certo periodo redattore responsabile di «Lotta Operaia», il quindicinale di questa e, in seguito, vi collabora con brevi articoli e come sostenitore e diffusore. Nel gennaio del 1917, è arrestato, insieme ad altri, per tradimento e nel marzo dello stesso anno condannato a cinque anni di carcere dal tribunale di Piacenza; beneficia però di amnistia. L. è molto attivo durante il Biennio rosso: nel marzo del 1920 entra a far parte della Commissione esecutiva camerale sestrese. Dopo l’avvento del fascismo è fermato in varie occasioni per misure di polizia politica. Nel 1937, L. viene arrestato per propaganda antifascista e per essere stato collettore di sottoscrizioni a favore della Spagna rossa. Il 29 luglio 1937 è condannato a cinque anni di confino da scontarsi a Ponza. Ricoverato più volte in ospedale (Napoli e Firenze) viene prosciolto e liberato il 14 giugno 1942 a causa delle cattive condizioni di salute e della cecità sopraggiunta. Nel dopoguerra sostiene la stampa anarchica. Muore a Genova il 30 ottobre 1956. (G. Borroero – G. Sacchetti)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen;
 
Bibliografia: G. Bianco, L’attività degli anarchici nel biennio rosso (1919-1920), «Movimento Operaio e Socialista in Liguria», n. 2, 1961; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972, ad indicem; G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Todi 1983.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Pietro e Marianna Burini

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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