CAVALLI, Biagio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CAVALLI, Biagio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Scarlino
Data di nascita
May 22 1895

Biografia / Storia

Nasce a Scarlino (Gr) il 22 maggio 1895 da Torquato e Margherita Biagioni, muratore. Membro del Gruppo anarchico scarlinese, è iscritto alla CdL locale (che è sezione di quella sindacalista di Piombino) e fa parte della Lega muratori e manovali, della quale diventa revisore dei conti nel 1914. Contrario alla guerra, nel gennaio 1918 sottoscrive per «Il Risveglio» di Grosseto e in aprile per «L’Avvenire anarchico» di Pisa. “Considerato tra i primi esponenti del sovversivismo nella frazione di Scarlino”, partecipa, nel Biennio rosso, alle agitazioni proletarie, fa propaganda tra i compagni di fatica, sostiene il giornale «Il Libertario» di La Spezia e si occupa attivamente della diffusione dei periodici «Il Martello» di Piombino e «L’Avvenire anarchico» di Pisa. Avversario dichiarato del fascismo, emigra clandestinamente in Francia verso la fine del 1922, insieme alla moglie Oliva Soldi, “per tema di rappresaglie”, e nel 1924-25 fa pervenire, da Villerupt e da Auboué, delle piccole somme al settimanale libertario «Fede!» di Roma, insieme a Bixio Sorbi e altri anarchici. Nel 1929 è a Lione, e nel 1933 viene incluso nella prima categoria dei nemici del fascismo, gli attentatori residenti all’estero, insieme a Domenico Marchettini, Gioacchino Bianciardi, Bixio Sorbi, Ruggero Gonnelli, Pilade Grassini e Robusto Biancani. Nel 1934 ne viene però cancellato, perché le autorità italiane non riescono a raccogliere notizie precise sulla sua condotta politica all’estero, e negli anni seguenti dimora a Bollène (Ville Berard), a Vaucluse e a Montpellier. Inserito nel «Bollettino delle ricerche» per la misura di arresto, C. si guadagna da vivere, facendo il minatore a Vaucluse, ed è descritto dalle fonti di polizia come “persona di statura media, dal colorito pallido, i capelli e gli occhi castani”. Fedele alle idee libertarie, fa perdere le proprie tracce dopo l’inizio della Seconda Guerra mondiale ed è ancora all’estero nel febbraio 1943. Rimasto in Francia dopo il conflitto, insieme alla moglie Oliva, muore in una località non nota verso la metà degli anni ’70.
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Emme [Martino Masotti]. Scarlino, «Il Martello», 28 feb. 1914; Simpatie in contanti, «Il Risveglio», 20 gen. 1918; «L’Avvenire anarchico», 7 mag. 1919; 16 mag. 1919; 15 ago. 1919; 17 ott. 1919; «Il Libertario», 8 lug. 1920; «Il Martello», 3 lug. 1921; 4 dic. 1921; «Fede!», 2 nov. 1924; ivi, 1 mag. 1925; «Fede!», 10 mag. 1929; Archivio privato Fausto Bucci - Follonica, Testimonianza Alberto Soldi, Follonica 10 lug. 1994.

​Bibliografia: F. Bucci, Marco Chitici dal 1915 al 1937: dalla Prima Guerra mondiale alla cancellazione dallo schedario degli oppositori del fascismo, Follonica, 2001, p. 25.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Torquato e Margherita Biagioni

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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