CASTELLARI, Vincenzo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
CASTELLARI, Vincenzo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Faenza
Data di nascita
July 19 1880
Luogo di morte
Faenza

Biografia / Storia

Nasce a Faenza (Ra) il 19 luglio 1880 da Paolo e Mariangela Cornacchia, carrozzaio. Frequenta solo la 2a classe elementare. Aderisce al movimento anarchico in giovane età e già a vent’anni viene considerato dalle autorità “uno dei capi della setta”, con una discreta influenza limitata però alla sua città. Alla sua formazione politica non è estraneo il vecchio internazionalista Serafino Mazzotti. Nel “Cenno biografico al giorno 8 Ottobre anno 1900”, conservato nel suo fascicolo al CPC, viene definito “discretamente educato, di intelligenza svegliata, ma di pochissima coltura”. Si aggiunge che fa “discreta propaganda tra le classi operaie con discreto profitto”. È in corrispondenza con anarchici di altre località italiane e riceve «L’Agitazione» di Ancona, di cui è un diffusore, e «L’Avvenire sociale» di Messina. Riceve inoltre copie di giornali anarchici pubblicati all’estero e manifesti, spesso sequestrati per ordine dell’Autorità giudiziaria. Tra l’aprile 1901 e il settembre 1903 presta il servizio militare di leva presso il 3° rgt Artiglieria di stanza a Bologna. Nel maggio 1904 promuove una manifestazione non autorizzata a Faenza per protestare contro l’eccidio di scioperanti avvenuto a Cerignola: in tale occasione egli precede il corteo portando un cartellone con scritte di protesta e si rende “responsabile di grida sovversive”. Denunciato per questo all’Autorità giudiziaria, viene condannato dal Tribunale di Ravenna a 20 giorni di reclusione e a un’ammenda. Nel giugno 1909 viene eletto membro della C3 della CdL di Faenza con i voti degli operai socialisti e anarchici. Il 23 febbraio 1913 prende parte al Convegno anarchico emiliano-romagnolo che si tiene a Faenza. Nel 1914 il suo nome compare in una lettera sequestrata a Domenico Ghetti, arrestato a Milano perché trovato in possesso di una bomba. Nella lettera l’autore Cesare Magri, responsabile del Fascio comunista anarchico forlivese, presenta il Ghetti ai compagni di Romagna, riportando anche alcuni indirizzi di militanti considerati particolarmente attivi e fidati, fra i quali appunto C.. Il 2 maggio 1915 partecipa a una manifestazione a Forlì contro la guerra. Richiamato sotto le armi nel luglio dello stesso anno, già nell’aprile 1916 rientra a Faenza dopo essere stato riformato dal servizio militare per un’ernia. In contatto con il movimento dei disertori anarchici particolarmente diffuso nelle campagne dell’imolese, il 22 settembre 1917 prende parte al ii Convegno clandestino dell’UAER presso la sede dell’USI di Imola, nel corso del quale vengono prese decisioni su come intervenire e fare lavoro di propaganda contro la guerra. In occasione del Convegno conosce numerosi compagni di altre località, tra i quali anche Nello Garavini di Castel Bolognese, di cui sarà amico fino alla morte. Nei primi mesi del 1918, in seguito alla revisione generale dei riformati, viene dichiarato abile e richiamato alle armi. Rientra a Faenza alla fine di settembre, con una licenza straordinaria ancora per un’ernia, in attesa della definitiva riforma e del congedo. Nel dopoguerra è solito frequentare l’Osteria del Gioco del Pallone di Porta Montanara, luogo di ritrovo degli anarchici faentini (Renato Cicognani, Francesco Guerrini, Pietro Lega, Serafino Mazzotti, Ugo Resta e altri). Secondo una posteriore testimonianza di N. Garavini, durante il fascismo C. viene bastonato e per quattro volte gli squadristi gli bruciano l’officina. Rimane fedele fino alla fine agli ideali libertari abbracciati in gioventù. Muore a Faenza il 27 novembre 1966.
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Biblioteca libertaria “Armando Borghi” – Castel Bolognese (Ra), Fondo Anarchici Castellani; ivi, N. Garavini, Testimonianze; N. G. [N. Garavini], Lutti Nostri. Vincenzo Castellari, «Rivista storica del socialismo», 13 gen. 1968.

Bibliografia: T. Marabini, Gli anarchici imolesi e la nascita dell’Unione Anarchica Emiliano Romagnola, relazione al Convegno di studi L’esperienza dell’Unione Anarchica Italiana dal Biennio Rosso alle Leggi Eccezionali (1919-1926), Imola 10 ottobre 1999.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Paolo e Mariangela Cornacchia

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

città