​LANZIANI BIONDI, Cirillo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​LANZIANI BIONDI, Cirillo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Cesena
Data di nascita
January 12 1884

Biografia / Storia

Nasce a Cesena (FO) il 12 gennaio 1884 da Pasquale e Maria Bonavita. Di scarsa istruzione, si avvicina all’anarchismo in giovane età e colleziona numerosi arresti e brevi pene carcerarie. Espatriato, viene espulso da diversi paesi europei per cattiva condotta politica. Nel 1917 L. si stabilisce a Brescia e diventa segretario amministrativo della cdl rivoluzionaria, il cui segretario è il sindacalista rivoluzionario Nicola Vecchi. Nel settembre 1919 viene processato e assolto, insieme con Vecchi, dall’accusa di aver sottratto armi dall’Arsenale militare di Brescia. Nel 1920 raggiunge Vecchi a Verona, entrando a far parte della Camera del lavoro sindacale, aderente all’USI, svolgendo anche qui funzioni di segretario amministrativo fino all’inizio del 1922. A partire da questa data si trasferisce a Pordenone, per assumere la carica di segretario del Sindacato veneto operai tessili locale. Nella lotta di tendenze scatenatasi all’interno dell’USI a proposito dell’adesione all’Internazionale dei sindacati rossi d’osservanza moscovita, L. si schiera con Vecchi e con il gruppo filo ISR che si costituisce, nel gennaio 1922 a Parma, in FSR, in opposizione alla linea autonomista di Armando Borghi, Alibrando Giovannetti e della maggior parte degli anarchici. L. collabora al periodico veronese «L’Internazionale», poi «L’Internazionale rossa», sorto nel dicembre 1921 e diventato nel 1922 organo della FSR. Quando Vecchi, aggredito e messo al bando dai fascisti, lascia Verona per Milano nell’agosto 1922, L. lo segue ancora una volta e si occupa dell’amministrazione della serie milanese de «L’Internazionale rossa». Nell’ottobre del 1922 L. si reca a Berlino con Vecchi, per incontrare Losovskij segretario dell’ISR, e dalla capitale tedesca invia una corrispondenza che si chiude all’insegna di “viva l’Internazionale comunista” (Cillori, Lettere berlinesi, «L’Internazionale rossa», 2 dicembre 1922). Negli anni successivi, mentre Vecchi, tra il 1924 e il 1926, si avvicina e poi aderisce apertamente al fascismo, L. mantiene un contegno tra il favorevole e l’indifferente. Subisce ancora vari fermi per misure di pubblica sicurezza ed è compreso nell’elenco dei soggetti pericolosi, da cui viene depennato solo nel 1931. Nel 1932, grazie alle sue conoscenze, riesce a iscriversi al PNF, ma viene radiato l’anno seguente a causa dei suoi precedenti politici. S’ignorano data e luogo di morte (M. Antonioli) 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: F. Bozzini, L’occupazione delle fabbriche a Verona. Settembre 1920, «Solidarietà operaia», 1980, i e ii trimestre; M. Antonioli, Armando Borghi e l’Unione Sindacale Italiana, Manduria 1990; E. Falco, Armando Borghi e gli anarchici italiani 1900-1922, Urbino 1992.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Pasquale e Maria Bonavita

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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