​LAMI, Mario

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​LAMI, Mario

Date di esistenza

Luogo di nascita
Pontedera
Data di nascita
January 9 1887
Luogo di morte
Fontenay-sous-Bois

Biografia / Storia

Nasce a Pontedera (PI) il 9 gennaio 1887, da Pantaleone e Gemma Masi, meccanico navale. Abbandonati prestissimo gli studi si trasferisce a Pisa, con i genitori e i fratelli Dagoberto (Pontedera 18 gen. 1883) socialista poi anarchico e sindacalista e morto in carcere, e Ottorino (Pisa 20 ott. 1889) socialista. A Pisa L. e i suoi fratelli prendono contatto con gli ambienti sovversivi e socialisti della città. Nel 1906, L. è occupato come apprendista alla fabbrica Saint-Gobain ed è attivo propagandista delle idee socialiste nell’ambiente di lavoro. L. aderisce alla Federazione Giovanile Socialista, intrattiene rapporti con “compagni di fede di altre città toscane ed è fervente antimilitarista”. Nel settembre del 1907, L. sposa Rina Martini (Pisa 13 nov. 1888 – Parigi 4 dic. 1964) da cui avrà le figlie Cosetta (Pisa 8 giu. 1910) e Elda (Pisa 20 dic. 1914). Negli anni successivi L. matura una coscienza sindacale e si avvicina alle idee sindacaliste; nel 1912 entra a far parte del Comitato pisano dell’azione diretta. L’anno successivo, occupato presso le officine ferroviarie, inzia a tenere conferenze e comizi e, durante lo sciopero generale, prende parte attiva alle manifestazioni e ad azioni contro i crumiri. Viene denunciato “per attentato alla libertà del lavoro”. Nel 1915 si trasferisce a Castiglioncello di Rosignano Marittimo ed è sempre vigilato dalle forze dell’ordine. Nel 1920 si trasferisce alla Spezia e lavora sulle navi al Cantiere Ansaldo di Muggiano. In quegli anni L. si accosta alle idee anarchiche e stabilisce rapporti con Berneri, Cieri, Giglioli, Marzocchi, Meschi, Rasi e altri. Diventa propagandista delle idee anarchiche e si prodiga in comizi e attività organizzativa sindacale. Nell’agosto 1920 prende parte attiva al Congresso nazionale delle organizzazioni metallurgiche dell’usi, che si tiene alla Spezia. È attivo nell’occupazione delle fabbriche del settembre 1920 quando fa parte della Commissione di fabbrica dei cantieri dove lavora. Nel maggio del 1921 durante un comizio sindacale a Muggiano, in cui L. è oratore, una spia infiltratasi tra i partecipanti viene riconosciuta e uccisa. L. è ricercato e costretto a fuggire. Resosi latitante, riesce dapprima a raggiungere Pisa e poi a imbarcarsi clandestinamente a Livorno su una nave diretta a Marsiglia, sotto il nome di Umberto Ceccotti (altro nome di copertura che usa è Mario Colami). In seguito L. è raggiunto dalla moglie e le figlie. Viene iscritto nel «Bollettino delle ricerche» e, nel 1923, condannato in contumacia a 22 anni di carcere per omicidio volontario. Nello stesso anno è raggiunto dal fratello Ottorino, anch’egli latitante e condannato in contumacia a 11 anni di carcere; Dagoberto è invece arrestato e imprigionato nel carcere di Soriano nel Cimino, dove, anni dopo, morirà. Nel 1927 L. è iscritto in “Rubrica di frontiera”. Stabilitosi a Parigi L. “continua a manifestare le sue idee sovversive e anarchiche”, infatti, fa parte, insieme a Mastrodicasa, Fornasari, Castagnoli ed altri del gruppo che si raccoglie intorno al periodico «Lotta anarchica» e che dà vita all’Unione comunista anarchica dei profughi italiani, proponendosi di ricostituire l’uai. Ammalato di tubercolosi, provato dall’esilio e dalla condanna, L. muore a Fontaney-sous-Bois il 31 ottobre 1930. Di Ottorino si perdono le tracce nel 1939, mentre la figlia Cosetta sposa a Parigi, nell’aprile del 1941, l’anarchico Gino Balestri (1901-1983). (G. Barroero)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; «Lotta Operaia», n. 16, 21 ago. 1920; [Necrologio], «Lotta anarchica», 15 dic. 1930; Lettere di Luce Balestri-Laterrot a G.B. del 18 nov. 1999 e del 2 set. 2000.
 
Bibliografia: G. Bianco, L’attività degli anarchici nel biennio rosso (1919-1920), «Movimento Operaio e Socialista in Liguria» n. 2, 1961.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Pantaleone e Gemma Masi

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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