​GUGINO (GUGGINO), Giuseppe Vincenzo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GUGINO (GUGGINO), Giuseppe Vincenzo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Palermo
Data di nascita
April 10 1885

Biografia / Storia

Nasce a Palermo il 10 aprile 1885 da Gaetano e Vincenza Sinatra, pubblicista, insegnante privato, medico. Studente liceale a Palermo, nel 1901 aderisce al gruppo socialista-anarchico “I Vespri”, non senza ambiguità, dato che risulta essere, nel marzo 1903, tra gli organizzatori di una grande manifestazione studentesca contro l’Austria, durante la quale viene ferito da una guardia di città. Trascorre i mesi estivi nella casa paterna, a Vallelunga Pratameno (CL), da dove si sposta a Caltanissetta per far propaganda delle idee anarchiche. Nel 1904 diventa corrispondente de «L’Avvenire sociale» di Messina (pseud. “Al Glawn”) e riceve abitualmente «La Questione sociale» di Paterson (USA) e «Il Risveglio» di Ginevra. Abbandonati i corsi regolari a Palermo, nell’autunno del 1905 si trasferisce a Caltanissetta per prepararsi privatamente. Qui costituisce un gruppo anarchico, fonda un giornale, «Il Germinal», di cui escono due soli numeri (il 1° mag. e il 15 set. 1906) e subisce due processi per aver diffuso dei volantini, il 22 gennaio e il 29 luglio (quest’ultimo pro-Bresci), da cui verrà assolto per mancanza d’indizi. Il gruppo di Caltanissetta (composto da Luigi Mancuso, Libo-rio Parlagreco, Vincenzo Fonti di Caltagirone e pochi altri) funge in questi anni da naturale trait-d’union tra gli anarchici dei due versanti dell’isola e aderisce nel 1908 all’abbozzo di Federazione anarchica meridionale creato dai compagni di Messina e troncato dal terremoto. Conseguita la licenza liceale, G. rientra a Palermo nel novembre 1906 e fonda il gruppo anarchico “Senza patria”, che organizza alcune iniziative antimilitariste e anticlericali. Il 25 dicembre tiene la sua prima conferenza privata, seguita nei mesi successivi da numerosi interventi pubblici, sia a Palermo (dove il 1° maggio 1907 parla dinanzi “a tanta folla inneggiante all’anarchia”) che a Pisa, dove finisce con lo stabilirsi alla fine di giugno per compiere gli studi universitari in giurisprudenza. Il 12 marzo 1907 è stato intanto condannato dal Tribunale di Caltanissetta a tre mesi di carcere per articoli pubblicati nel secondo numero de «Il Germinal». È probabilmente a questo periodo che risale la sua collaborazione con la Questura di Palermo (nome in codice “Gizio”), a cui non pare essere estraneo l’intervento della massoneria. Dal 16 al 20 giugno 1907 rappresenta il gruppo “Senza Patria” al congresso anarchico di Roma. Nei due anni seguenti svolge un’intensa attività pubblicistica collaborando con articoli e corrispondenze alle principali testate anarchiche del periodo, e tiene numerosi comizi, specialmente anticlericali, in tutta la Toscana e a Ravenna. In questa città viene chiamato, l’11 febbraio 1909, a dirigere il settimanale «L’Aurora», coadiuvato da Paolo Schicchi. Partito da posizioni “organizzativiste”, perviene a formulare una originale proposta di conciliazione fra “organizzatori” e “antiorganizzatori” anarchici, compendiata nella formula: “l’organizzazione per l’associazione”. Si tratta di “ammettere l’opportunità dell’organizzazione […], ma mirare come fine alla libera associazione spontanea”. In rapporto al movimento sindacale, ciò si traduce nella necessità di penetrare nelle organizzazioni operaie per trasformarle in “libere associazioni anarchiche dei lavoratori”. La dicotomia organizzazione/associazione (mezzo/fine), mentre provoca contro G. accuse di incoerenza da parte di anarchici di entrambe le tendenze, dall’altra consente a una frazione consistente del movimento emiliano-romagnolo, che l’adotta in alcuni suoi congressi provinciali, e a molti antiorganizzatori, di abbandonare le prevenzioni precedenti e impegnarsi all’interno delle organizzazioni operaie, con conseguenze sensibili per le successive vicende del sindacalismo rivoluzionario nella regione. Chiusa «L’Aurora», il 12 maggio G. fa ritorno a Pisa dove, trascinatovi da Schicchi, è coinvolto in una polemica con gli anarchici milanesi; la sua condotta dissoluta (il 21 febbraio 1910 è denunciato per meretricio) e le voci emergenti sul suo tradimento, gli alienano le simpatie dei compagni. Lo stesso Schicchi ne diventa, sulle pagine de «L’Avvenire anarchico», il principale fustigatore. Tra il 1910 e il 1911, abbandonato il movimento anarchico, approda al sindacalismo rivoluzionario, ribaltando un suo precedente giudizio negativo (l’aveva definito, per la rigidità classista, come la “seconda edizione riveduta e corretta dell’antico marxismo”). Si trasferisce quindi a Ginevra, in Svizzera, dove dà vita a un nuovo gruppo anarchico: “Senza patria”. Nel settembre 1913, raggiunto dalle accuse di spionaggio, è espulso dal movimento anarchico ginevrino. Da allora vive appartato, insegnando lingue straniere nelle scuole Berlitz all’estero, fino al 1918, quando aderisce al partito socialista, per il quale svolge attiva propaganda contro la guerra e dirige, a Zurigo, «L’Avvenire del lavoratore». Nel 1919 è arrestato a Lugano perché in possesso di manifesti rivoluzionari d’indole bolscevica. Espulso dalla Svizzera, amnistiato dal reato di diserzione cui era precedentemente incorso in Italia, nel 1920 si reca a Bassano del Grappa, dove organizza la Camera del Lavoro, e a Ferrara, dove assume la direzione de «La Scintilla», giornale socialista massimalista. L’anno dopo si estranea dalla lotta politica, intendendo conseguire la laurea in medicina e chirurgia prima a Firenze, poi a Napoli, città dove si stabilisce nel 1925. Avversario del fascismo, viene arrestato il 5 giugno 1928 e assegnato al confino di Lipari fino al 4 giugno 1929. Nel 1934 risulta residente a Napoli, dove esercita la professione medica e pare che abbia contatti con GL. Nel 1939 è segnalato in Francia, ad Argentière. Muore, probabilmente all’estero, nel Secondo dopoguerra. (N. Musarra)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Confino politico, (1928-1929), ad nomen; Archivio di Stato Palermo, Gabinetto Prefettura (1906-1925), b. 75 (1911-1915), f. Roma. Congresso Anarchico Italiano; ivi, gq (1866-1939), b. 185 (1922), f. Teosofi; Notizie su Giuseppe Gugino, «Il Proletario Anarchico», Marsala, 6 nov. 1910.
 
Bibliografia:
Scritti di G.: L’anarchismo … della malafede: opuscolo polemico, Pisa 1911; Il nostro pensiero, «L’Aurora», Ravenna, 3 apr. 1909; Le mie contraddizioni, ivi, 24 apr. 1909.
Scritti su G.: V. Mazzone, Contro un libello infame, Pisa 1911.; S. Carbone, L. Grimaldi, Il popolo al confino. La persecuzione fascista in Sicilia, Roma 1989, pp. 268-269; Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, 1976-1979, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Gaetano e Vincenza Sinatra

Bibliografia

2003

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Collezione

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