GUERRIERI, Settimo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- GUERRIERI, Settimo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Piombino
- Data di nascita
- April 24 1875
- Luogo di morte
- Piombino
Biografia / Storia
- Nasce a Piombino (LI) il 24 aprile 1905 da Antonio e Pia Vagelli, operaio. Dopo un’infanzia trascorsa tra stenti e privazioni a causa delle disagiate condizioni economiche familiari, inizia ben presto a lavorare come operaio presso gli sta-bilimenti siderurgici dell’ILVA. Durante gli anni di mobilitazione politica e sociale del Primo dopoguerra, si avvicina alla militanza anarchica di-stinguendosi per il suo entusiasmo giovanile e il suo spirito d’intraprendenza. Come tanti altri operai piombinesi rimasti disoccupati in seguito alla crisi produttiva che nei primi anni Venti col-pisce l’ILVA, anche G. decide, nel 1925, di emigrare verso Torino in cerca di nuova occupazione. Assunto alla FIAT Ferriere va ad abitare nei dintorni della Barriera di Milano, quartiere di periferia a forte concentrazione industriale ad al-ta densità operaia. Non appena arrivato in città, assume subito un ruolo di rilievo nelle iniziative di lotta predisposte dalle cellule anarchiche locali nel tentativo di mantenere in vita una rete di op-posizione clandestina al fascismo. Molti, ad esempio, sono i suoi collegamenti con un gruppo di militanti rifugiatisi a Lione, cui fornisce informazioni sullo stato d’animo delle masse operaie e sulla situazione politica interna. Negli anni del-la crisi economica indirizza la propria azione verso un’attività specifica, finalizzata al riallacciamento dei vari quadri che operano in città. È lui, infatti, che spesso s’incarica di “radunare i compagni in qualche locale o nell’abitazione di persone di fiducia per scambiare e comunicare notizie sul movimento e per tener desta l’idea anarchica”. Di notevole importanza, inoltre, è anche il suo contributo nel favoreggiamento degli espatri clandestini e nella distribuzione dei fondi del soccorso anarchico alle famiglie dei detenuti politici. Individuato nell’estate 1930 come uno degli esponenti di maggior spicco del gruppo anarchico “Barriera di Milano”, è segnalato dalla Questura di Torino come “elemento che per la sua mentalità irriducibilmente sovversiva, per la sua attività e per la sua capacità di scendere all’azione, qualora sorgesse il momento a lui favorevole, è da ritenersi veramente pericoloso per l’ordine pubblico”. Fermato per “attività sovversiva”, è denunciato alla Commissione Provinciale di Torino che, nel marzo del 1931, lo condanna a cinque anni (poi ridotti a tre) di confino da scontarsi a Ponza. Il periodo di relegazione nell’isola non riesce però a mitigare l’indole ribelle e refrattaria ad ogni disciplina di G. che, nel giro di pochi mesi, è nuovamente ar-restato per aver partecipato all’agitazione dei confinati contro i soprusi perpetrati dalle autorità confinarie. Denunciato al Tribunale di Napoli, nell’ottobre del 1931 è condannato a tre mesi di detenzione per “manifestazione sediziosa e contravvenzione agli obblighi di confino”. Ri-tradotto a Ponza dopo aver scontato la pena nel carcere di Poggioreale, è prosciolto dal rimanente periodo confinario in occasione della celebrazione del decennale della nascita del fascismo. Con lo scoppio della Guerra Civile spagnola, G. è tra coloro che si mobilitano per accorrere in sostegno del proletariato iberico in lotta contro i generali golpisti. Insieme ad altri compagni organizza così la propria fuga dall’Italia e, servendosi dei tracciati e delle persone a lui note, nella notte tra il 9 e il 10 settembre 1936 riesce ad eludere i vari controlli di polizia e a varcare clandestinamente la frontiera. Raggiunto il territorio francese, si dirige verso Marsiglia dove, dopo alcuni giorni di permanenza, s’imbarca sul piroscafo Ciudad de Barcelona. Giunto in Catalogna, si arruola come miliziano nella Sezione Italiana della Colonna “Ascaso” cnt-faib, combattendo valorosamente sul fronte aragonese. Strettissime, inoltre, sono le sue relazioni con il gruppo redazionale del periodico «Guerra di classe», pubblicato a Barcellona da Berneri e altri militanti libertari. Dopo la vittoria di Franco si rifugia in Francia stabilendosi a Brive-la-Gallarde. Tratto in arresto per misure di PS dalle autorità francesi nell’estate del 1939, viene prima deportato al campo di concentramento di Argèles-sur-Mer e, successivamente, tradotto in quello di Saint-Cyprien. Dopo la Liberazione il suo nome è nella lista libertaria della FIAT Ferriere per il consiglio direttivo della FIOM. Muore a Piombino nel 1975. (F. Giulietti – T. Imperato)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Pubblica Sicurezza, 1930-31, b. 400, f. K1A/Mov. An., AAPP (to); ivi, Confino Politico, ad nomen.
Bibliografia: La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939, Tre anni di storia da non dimenticare, Roma 1996, ad nomen; A. Dal Pont, S. Carolini, L’Italia al confino, Milano 1983, ad nomen; F. Giulietti, I gruppi anarchici Barriera di Nizza e Barriera di Milano nella rete della polizia fascista, «Rivista Storica dell’Anarchismo» lug.-dic. 1997.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Antonio e Pia Vagelli
Bibliografia
- 2003