​GROSSUTTI, Luigi

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GROSSUTTI, Luigi

Date di esistenza

Luogo di nascita
Bertiolo
Data di nascita
December 6 1903
Luogo di morte
Napoli

Biografia / Storia

Nasce a Bertiolo (UD) il 6 dicembre 1903 da Giuseppe e Laura Pascoli, falegname. Socialista, emigra legalmente in Argentina il 12 ottobre 1925 e si stabilisce a Buenos Aires, iscrivendosi alla FORA. Qualche anno dopo è tra i fondatori del gruppo anarchico “Umanità nova”, poi, nella seconda metà del 1929, fissa la residenza a Bahia Blanca, dove costituisce il gruppo libertario “Pensiero e volontà”. Nel 1930 dà vita al gruppo anarchico “La Rebelión” ed è segnalato dall’Ambasciata di Buenos Aires per il temperamento violento e pericoloso e i legami con gli anarchici dell’America e dell’Europa. Il 26 maggio 1931 viene arrestato a La Plata e deferito all’autorità militare per propaganda rivoluzionaria. Detenuto per nove mesi, è espulso il 12 febbraio 1932 e deportato in Italia. Il 15 febbraio l’ambasciatore italiano ripete che G. è “pericoloso per la sua abilità organizzativa e per la accesa fede, con cui serve le teorie libertarie”, e che si è dimostrato “caldeggiatore della violenza”. Fermato a Napoli, quando sbarca dalla nave Chaco, G. viene assegnato per cinque anni al confino e relegato a Ponza, dove arriva il 23 maggio e trova i compagni di fede Antonio De Marco e Francesco Astolfo, anch’essi espulsi dall’Argentina. Il 17 settembre si appella contro il provvedimento, ma il ricorso viene respinto e nessun effetto hanno le suppliche, rivolte a Mussolini e al sovrano dai suoi genitori e da altri congiunti. Il 14 giugno 1933 G. viene condannato dal Tribunale di Napoli a cinque mesi di arresti per aver partecipato a una protesta collettiva (pena ridotta a quattro mesi in secondo grado) e il 24 febbraio 1935 viene denunciato per l’adesione a un’altra protesta. Il 25 aprile è condannato a 14 mesi di arresto e il 20 aprile 1936 è ricondotto a Ponza, avendo interamente scontato la pena. Il 28 agosto viene denunciato dal direttore della Colonia per aver commentato gli avvenimenti politici, insieme ai confinati Lino Barbetti, Luigi Berra, Oreste Cotterli e Plinio Caruzzi. Condannato a quattro mesi di arresti il 22 dicembre 1936, G. chiede, il 15 gennaio 1937, la commutazione del confino in ammonizione, facendo “presente pure a codesto On.le Ministero che non creda così pe-ricolosa la sua personalità agli ordinamenti dello Stato quanto da non poterle fare nessuna concessione. Egli è un semplice operaio, che chiede migliori possibilità di lavoro”. Il 25 gennaio il prefetto di Napoli si oppone all’istanza, perché G. “continua a serbare cattiva condotta in Colonia”, né maggiore fortuna ha una lettera della sorella a Mussolini. Il 28 agosto G. viene assolto, in appello, dalle accuse mossegli nell’agosto  precedente e l’8 settembre la Questura di Littoria insiste sulla sua cattiva condotta politica: “Faccio presente che il confinato in discorso, legato da forti vincoli ai noti anarchici Schicchi, Orano e Abbate […], è uno dei maggiori esponenti del gruppo anarchico, ed è ritenuto elemento pericoloso per la sua vasta capacità organizzativa, e, soprattutto, per l’accesa fede nelle teorie rivoluzionarie, e per l’odio nutrito contro il Regime e le Istituzioni Costituzionali”. La pena scade il 23 settembre, ma G. non viene liberato e il 12 ottobre è riassegnato al confino per altri tre anni. Un suo appello contro la decisione viene respinto. Negli anni seguenti G. non dà prove di ravvedimento e il 30 marzo 1941 muore all’ospedale di Napoli, per setticemia, e viene tumulato nel Cimitero dei protestanti. (F. Bucci – S. Carolini) 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Confino Politico, ad nomen; L. Fabbri, [Necrologio], «Studi Sociali», 31 lug. 1941.
 
Bibliografia: A. Dal Pont, S. Carolini, L’Italia al confino, Milano 1983, ad indicem; Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Laura Pascoli

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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