​GRAZIA, Verenin

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GRAZIA, Verenin

Date di esistenza

Luogo di nascita
Rimini
Data di nascita
June 2 1898
Luogo di morte
Bologna

Biografia / Storia

Nasce a Rimini il 2 giugno 1898 da Vittorio e Rosa Guidi, avvocato. Seguendo l’esempio del padre, un vecchio militante romagnolo, abbraccia giovanissimo gli ideali anarchici. Nel 1913, secondo la scheda alla polizia, è già un militante attivo e nel 1915 lavora all’USI di Rimini e successivamente a Milano. Richiamato alle armi, partecipa alla guerra ed è congedato nel 1919. Tornato a Rimini, è tra gli esponenti di maggior rilievo del movimento anarchico regionale. È tra i fondatori e i principali redattori del settimanale «Sorgiamo!», organo dell’Unione Anarchica Emiliano Romagnola, dove si firma abitualmente “W” o “Werenin”. Suo è anche l’articolo di fondo, intitolato L’audacia nostra del primo numero (Rimini 17 gen. 1920). Diviene direttore del Consorzio cooperativo di Rimini ed è eletto nella segreteria nazionale dell’USI. Per questa sua attività politico-sindacale, nel 1920 è schedato dalla polizia. Nel 1922, dopo la chiusura del Consorzio, posto in liquidazione dai fascisti, lascia Rimini per Bologna. Per contrasti politici esce dal movimento anarchico. A Bologna lavora alcuni anni nell’Ufficio regionale del lavoro, poi lascia l’Italia per la Francia. Rientrato pochi anni dopo, per vivere – mentre per la polizia resta un “anarchico pericoloso” – fa lavori saltuari a Milano, Parma e Bologna. A Bologna si avvicina al movimento socialista e negli anni della guerra aderisce al PSI. Nei primi giorni dell’agosto 1943 partecipa alla riunione per la riunificazione socialista, tra PSI e Movimento di Unità Proletaria, dalla quale nasce il PSIUP. Con l’inizio della lotta di liberazione, è designato dal partito a fare parte del Comitato di Liberazione Nazionale regionale del quale diviene segretario. Nel settembre 1944, assume il coordinamento delle commissioni economiche che preparano i provvedimenti di legge per il dopoguerra, in particolare quelli relativi al recupero dei beni cooperativi confiscati dal fascismo. Il 21 aprile 1945 è tra i dirigenti dell’insurrezione popolare e dal Comitato di Liberazione Nazionale è incaricato di assumere la direzione dell’Ufficio del lavoro. Diviene uno dei dirigenti del PSIUP e alla fine del 1945 entra alla Consulta nazionale in rappresentanza del partito. Nel 1946 è eletto alla Costituente e nel 1948 al primo parlamento repubblicano. Resta nel PSI, dopo la scissione socialdemocratica, e milita nella sinistra favorevole alla fusione con il PCI. Dal 1949 ricopre per un decennio la carica di segretario della Lega nazionale delle cooperative. Nel 1963 abbandona il PSI e entra nel PSIUP e con questa formazione confluisce nel PCI nel 1968. Muore a Bologna il 31 maggio 1972. Nel 1994, quando il dirigente comunista Giacomo Masi pubblica il libro Racconto di una vita (Milano 1994), i socialisti bolognesi hanno la sgradita sorpresa di apprendere che G. era militante comunista dagli anni della guerra e aveva sempre avuto la doppia tessera (p. 104). (N.S. Onofri)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; I deputati alla Costituente; Il Parlamento della repubblica italiana nella prima legislatura.
 
Bibliografia:
Scritti di G.: La resistenza operaia in Italia e la lotta per il collocamento, Roma 1949; Studio sulla Resistenza emiliana, «La Squilla», nn. 43-59, 1955; La liberazione di Bologna, in Storie dell’antifascismo italiano, ii, Testimonianze, Roma 1964.
 
Scritti su G.: M. Casarini, Il problema operaio in «Sorgiamo!» settimanale dell’Unione Anarchica Emiliana Romagnola (1920/23), «Volontà», lug.-ago. 1978; Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza, 6 voll., Milano-Bergamo 1968-1989, ad nomen; Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, 1976-1979, ad nomen; G. Giovagnoli, Storia del Partito comunista nel riminese 1921/1940, Rimini 1981; A. Albertazzi, L. Arbizzani, N.S. Onofri, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo bolognese (1919-1945). Dizionario biografico, 6 voll., Bologna 1986-2003, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Vittorio e Rosa Guidi

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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