​GRASSI, Gaetano

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GRASSI, Gaetano

Date di esistenza

Luogo di nascita
Firenze
Data di nascita
November 1 1846
Luogo di morte
Firenze

Biografia / Storia

Nasce a Firenze nel novembre 1846 da Agostino e Giuseppa Gozzini, sarto. Volontario con Gari-baldi nella Terza Guerra d’indipendenza del 1866 e l’anno dopo a Mentana; nel luglio 1871 è tra gli internazionalisti di Firenze che contribuiscono a creare l’Unione democratica sociale. Già nella primavera successiva però G. lascia l’Unione per organizzare il primo Fascio operaio e la prima sezione dell’Internazionale a Firenze. Nell’agosto, assieme a Piccioli Poggiali, rappresenta i due organismi al Congresso di Rimini e da quel momento sarà per tutta la sua vita uno dei più tenaci sostenitori dei deliberati del congresso. Nell’ottobre 1873 entra a far parte dell’Alleanza segreta, allora costituita da Bakunin, nonché del Comitato italiano per la rivoluzione sociale e, nel novembre, della cdc della Federazione italiana, allora trasferita a Firenze. In dicembre è uno degli organizzatori del congresso (clandestino) di Pisa, dove nasce la Federazione Operaia Toscana, e il 18 marzo 1874 è con Cafiero al Congresso di Locarno a rappresentare la Federazione Italiana. Ormai è tempo per gli internazionalisti italiani di passare dalla propaganda ai fatti. Già in febbraio G., assieme a Natta e O. Lovari è stato tra i promotori in segreto di un Comitato rivoluzionario toscano (organismi simili si costituiscono in altre regioni) con lo scopo di arrivare al sollevamento generale. In agosto il tentativo insurrezionale è stroncato sul nascere dovunque dall’azione repressiva del Governo. G. riesce a sfuggire agli arresti in massa che ne seguono e ripara in Svizzera. Qui, assieme a Cafiero, a Nabruzzi e ad altri scampati forma il Consiglio della Federazione Italiana per riorganizzarne le fila. Per questi fatti, nell’aprile 1876, viene condannato in contumacia a 11 anni di lavori forzati ma in ottobre sopraggiunge un’amni-stia e G. può rientrare a Firenze, giusto in tempo per essere arrestato il 19 di quel mese, con Natta e Costa. La polizia infatti vuole impedire lo svolgimento del Terzo Congresso della Federazione Italiana indetto in quella città per il 22 seguente. In margine al congresso, che gli scampati tengono lo stesso nel bosco intorno alla vicina Pontassieve, si decide di cominciare la guerriglia sui monti del Matese. Di conseguenza G. a dicembre si reca a Napoli ma ne deve fuggire per non essere coinvolto, al pari di Pezzi, nel ferimento dell’internazionalista T. Schettino (30 gen. 1877); nella primavera 1877 fa comunque parte del gruppo dei sei toscani che partecipano a quella azione. Il 4 aprile però è arrestato alla stazione di Solopaca, assieme a L. Ardinghi, M. Innocenti e al russo S. Kravcinskij prima di poter raggiungere gli altri insorti. I quattro rimangono in carcere fino al gennaio 1878 quando in occasione della salita al trono di Umberto i viene emanata un’amnistia. G. rientra a Firenze ma il 1° ottobre l’arresto in quella città dei maggiori esponenti della Federazione italiana ancora liberi lo costringe a riparare nuovamente in Svizzera, presto raggiunto da Cafiero e da molti altri profughi. Il 5 di-cembre 1880 Cafiero e G. organizzano il Convegno di Chiasso allo scopo di rinserrare le fila della Federazione Alta Italia e affrontare la situazione creata dalla svolta politica di Andrea Costa (lug. 1879). Al Congresso G. ha un ruolo determinante al pari di E. Marzoli e F. Matteucci nel ribadire la linea insurrezionalista di Cafiero. Il Congresso è un loro successo come comunicano al Comitato rivoluzionario riorganizzato in segreto a Firenze da Pezzi, Natta, Niccheri e Eugenio Rin-gressi. Obiettivo è ancora una volta l’insurrezione e di prepararla si fa carico Amilcare Cipriani, da poco tornato dai lavori forzati nella Nuova Caledonia. Il 31 gennaio 1881 però Cipriani è arrestato al suo arrivo a Rimini; questo insieme al crollo nervoso di Cafiero compromettono l’intero piano e acuiscono la crisi della Federazione Italiana innescata da Costa. G. allora raggiunge clandestinamente Genova assieme a E. Marzoli ma viene scoperto e tradotto nel carcere di Firenze. Nel 1883 è di nuovo libero e probabilmente è suo il memoriale ferocemente anticostiano che il locale periodico «Il Popolo», “organo degli spostati” pubblica nel settembre di quell’anno, ripreso il mese dopo, e con larga diffusione, dal torinese «Proximus tuus». G. è quindi a fianco di Malatesta, giunto a Firenze per riorganizzare l’Internazionale e isolare Costa, e firma assieme a I.U. Parrini ed E. Marzoli, per i Circoli di propaganda anarchica, la circolare-annuncio dell’uscita del nuovo giornale «La Questione sociale» e nel febbraio 1884, assieme ad altri 88 internazionalisti, il manifesto di solidarietà a Malatesta, Merlino e compagni tutti sotto processo a Roma. Condannato per questo al pari degli altri firmatari è costretto nel gennaio 1885 a espatriare. Va al Cairo dove è nominato segretario della locale Federazione dell’ail che ribadisce il netto rifiuto della linea costiana. Dopo una breve permanenza a Tunisi, nell’estate del 1887 va a Marsiglia e in agosto, assieme a N. Converti e G. Sudiero, prende in gestione il periodico «Lo Schiavo» di Nizza dandogli un tono nettamente internazionalista e contrario al progetto di Alleanza Anarchica Internazionale di F.S. Merlino allora pubblicato dall’«Humanitas» di Napoli. G. e Converti si pronunciano a favore della propaganda per gruppi di affinità e per una loro unione funzionale e quindi temporanea nel “vecchio” nome dell’Internazionale. Nell’autunno G. torna a Tunisi, assieme a Converti con il quale collabora al settimane «L’Operaio». Nell’aprile 1889 il periodico sospende la sua attività e G. si imbarca per Buenos Aires dove, dall’85, Malatesta dirige «La Questione sociale», ma vi arriva quando l’anarchico campano sta rientrando in Europa. Da questo momento la polizia, che pure lo considera “pericolosissimo e influentissimo nel partito” ne perde le tracce. È molto probabile che G., come molti altri anarchici, debba abbandonare l’Argentina alla fine del 1902, per sfuggire alla repressione allora scatenata dal governo di quel paese. Di certo nell’ottobre del 1903 è nello Stato brasiliano del Paranà dove vive per quasi venti anni (prima a Santarem poi a Palmeira) e si mantiene ancora in cottatto con il movimento. Infatti, quando nel 1922 lascia il Brasile per tornare a Firenze presso il fratello, anch’egli sarto, il regio console nel Paranà comunica con rammarico di aver dovuto rilasciare il passaporto a G. (mar. 1922) avvertendo che “secondo il Capo della Polizia di questo stato [G.] era un istigatore di scioperi” e collaboratore di giornali sovversivi dove incitava costantemente alla “lotta di classe”. G. muore a Firenze il 5 agosto 1928. (L. Di Lembo) 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Firenze, Questura cp, p. 6 e 12; Tribunale Penale, Processi risolti con sentenza, 1886, p.537 e p. 692.
 
Bibliografia: G. Scarlatti, L’Internazionale dei Lavoratori e l’agitatore Carlo Cafiero, reminiscenze storico sociali del contadino G. Scarlatti ex galeotto politico, Firenze 1909; E. Conti, Le origini del socialismo a Firenze (1860-1880), Roma 1950, ad indicem; P.C. Masini, Biografie di “sovversivi” compilate dai prefetti del Regno d’Italia”, «RSS», mag.-dic. 1961; Id. (a cura di), La Federazione Italiana dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori. Atti Ufficiali (1871-1880), Milano 1963, ad indicem; N. Capitini Maccabruni, La Camera del Lavoro nella vita politica e amministrativa fiorentina (dalle origini al 1900), Firenze 1965; P.C. Masini, Carte della Commissione di Corrispondenza dell’Archivio della Federazione Italiana dell’Internazionale, Milano 1966; L. Briguglio, Il Partito operaio e gli anarchici, Roma 1969; P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta, Milano, 1969, ad indicem; P.C. Masini, Cafiero, Milano 1974, ad indicem; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 2. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati all’estero (1872-1971), Firenze 1976, ad indicem; M. Antonioli, P.C. Masini, Il sol dell’avvenire. L’anarchismo in Italia dalle origini alla Prima Guerra mondiale, Pisa 1999, ad nomen; P. Feri, Il movimento anarchico in Italia dopo la svolta di Andrea Costa, «Trimestre» n.1-3, 1978, n. 4-5, 1979; N. Dell’Erba, Le origini del socialismo a Napoli 1870-1898, Milano 1979; P.F. Buccellato, M. Iaccio, Gli anarchici nell’Italia meridionale. La stampa (1869-1893), Roma 1982; G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Todi 1983; Storia del socialismo italiano, vol. 1, Torino, 1993, ad indicem; M. Antonioli, P.C. Masini, Il sol dell’avvenire. L’anarchismo in Italia dalle origini alla Prima Guerra mondiale, Pisa 1999, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Agostino e Giuseppa Gozzini

Bibliografia

2003

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Collezione

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