GRANOTTI, Luigi
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- GRANOTTI, Luigi
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Sagliano Micca
- Data di nascita
- November 15 1867
- Luogo di morte
- New York
Biografia / Storia
- Nasce a Sagliano Micca (VC) il 15 novembre 1867 da Giovanni e Teresa Bussetti, detto “Biondin”. Frequenta le scuole fino alla 3a elementare e si dedica poi al mestiere di cappellaio. Considerato dalla polizia “timido, rispettoso, quieto e tranquillo”, è chiamato alle armi nel 1888 e presta servizio nel 76° Reggimento di fanteria, prima a Girgenti, poi a Messina, senza manifestare idee anarchiche. Congedato nell’agosto 1890, ritorna al paese e nel maggio 1894 emigra negli Stati Uniti, a Paterson, dove lavora come tessitore, frequentando – si saprà in seguito – gli ambienti libertari, in particolare con il fratello Giuseppe il gruppo “Diritto all’esistenza”. Il 30 maggio 1900 si imbarca alla volta dell’Italia, con la madre, ufficialmente diretto al paese per sposarsi. Nelle ricostruzioni successive si parlerà di viaggi a Bologna, a Milano e a Monza, “allo scopo di preordinare e mandare ad effetto, d’accordo con Gaetano Bresci, pure reduce da Paterson”, l’assassinio di Umberto I. In ogni caso, della molto probabile, ma non per questo meno controversa, partecipazione del “Biondino” all’attentato, dimostrato è lo scambio di telegrammi con Bresci, come certo – perché ammesso dallo stesso Bresci – è l’incontro tra i due a Milano e a Monza. La sera successiva al regicidio G. ritorna a Sagliano Micca, espatriando poi in Svizzera e dirigendosi a Parigi, dove, grazie al passaporto di Isidoro Besso, riesce a raggiungere la Gran Bretagna. Da quel quel momento si perde ogni sua traccia, ma la polizia è convinta che sia riuscito a imbarcarsi per gli Stati Uniti sotto falso nome. Con sentenza del 25 novembre 1901 è condannato all’ergastolo in contumacia quale complice di Bresci. Meno di un mese dopo (21 dic. 1901) «La Questione so-ciale» di Paterson, per penna anonima (ma di Luigi Galleani), scrive: “Sul Biondino è scesa tutta la collera della polizia e della magistratura d’Italia furiose della riscossa, libidinose di viltà e turpitudine nell’eloquenza a freddo del Procuratore Generale Cisotti, e fu condannato all’ergastolo. Il Biondino è libero e sicuro”. Negli anni successivi G. rappresenta, per la polizia italiana, una sorta di “primula rossa”, segnalata in tutte le parti del mondo, a volte da solerti informatori a caccia di una paga: a Buenos Aires; in Cina (prima a Shanghai, poi a Pechino), dove si sarebbe recato Ernesto Cantoni per incontrarlo; a Londra; a San Paolo del Brasile; a Chicago, New York, Saint-Louis, Kansas City, Zanzibar, Spagna, Portogallo, Svizzera, Australia, Nuova Caledonia, Transvaal, Messico ecc. Nel 1918 la Prefettura di Novara annota: “È tuttora latitante, si ritiene si trovi in America” e quella di Vercelli, ancora nel 1941, lo colloca in “America Nord a recapito sconosciuto”. G. muore a New York il 30 ottobre 1949. Ne dà notizia «L’Adunata dei refrattari» del 3 dicembre 1949, esprimendo la propria gratitudine “ai compagni solerti e generosi che di lui ebbero cura fraterna durante gli ultimi anni della sua vita”. (M. Antonioli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Pubblica Sicurezza, Atti speciali 1898-1940, b. 1, f. 2, Regicidio Bresci 100-1905; asmi, Procedimento penale contro Bresci Gaetano ed altri, bb. 2, 6; [L. Galleani], Il biondino, «La Questione sociale», 21 dic. 1901.
Bibliografia: M.R. Ostuni, La diaspora politica del Biellese, ii, Milano 1995; A. Petacco, L’anarchico che venne dall’America, Milano 2000; R. Gremmo, Gli anarchici che uccisero Umberto I°. Gaetano Bresci, il “Biondino” e i tessitori biellesi di Paterson, Biella 2000; G. Galzerano, Gaetano Bresci, Casalvelino Scalo 2001.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giovanni e Teresa Bussetti
Bibliografia
- 2003