​GRAMIGNANO, Filippo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​GRAMIGNANO, Filippo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Borgo Xitta
Data di nascita
July 4 1894
Luogo di morte
Mazara del Vallo

Biografia / Storia

Nasce a Borgo Xitta, frazione di Trapani, il 4 luglio 1894 da Vincenzo e Caterina Ciotta, mediatore di commercio di grani, detto “Pippo Gramigna”, pseudonimo: “Rag. Filippi”. Da giovane aderisce al Partito democratico di Nunzio Nasi ed è interventista. Durante la guerra consegue il diploma di ragioniere, ma preferisce esercitare la professione di mediatore nel commercio dei grani mediante la quale entra in contatto con ambienti massonici e mafiosi, di cui si servirà ancora nel Secondo dopoguerra per finanziare attività anarchiche, suscitando la critica e la riprovazione di Schicchi, Sammartano e altri vecchi compagni. La sua iniziazione all’anarchismo, ad opera di Salvatore Renda, risale al 1924. Due anni dopo partecipa a scontri con i fascisti e alimenta in tutta la Sicilia, e specialmente a Trapani e a Palermo, insieme allo stesso Renda e ad altri militanti di varia estrazione politica, una vasta seppur esile rete clandestina di resistenza al fascismo. Acquistato un piccolo veliero in società con l’altro anarchico Giovanni Allegra, di Castelvetrano, si adopera per l’espatrio clandestino dei compagni braccati dalla polizia. Nel luglio 1929 raggiunge Tunisi e il 12 settembre Marsiglia, incaricato dai compagni rimasti sull’isola di prendere contatti personali con Schicchi in vista di un moto insurrezionale. Nella città francese viene messo a punto il progetto di uno sbarco in Sicilia, che subisce vari rinvii, a causa tra l’altro dell’affondamento dell’imbarcazione di G. e dell’arresto di Allegra. Sarà quest’ultimo, trasformato in agente segreto dell’OVRA a Tunisi (finirà fucilato dagli americani nel ’43), a carpire i particolari del piano di sbarco che, nonostante la “defezione e l’ostruzionismo” di Casubolo e altri compagni, Schicchi intende comunque effettuare. G., che conta sull’aiuto di Ignazio Soresi, anarchico di Partinico legato alla massoneria locale, s’imbarca clandestinamente insieme a Renda e Schicchi sul piroscafo Argentina, diretto a Palermo, dove giunge il 30 agosto 1930. Arrestati al momento dello sbarco, i tre anarchici vengono processati l’anno dopo dal Tribunale speciale fascista. Dichiaratosi anarchico individualista, G. è condannato il 16 aprile 1931 a sei anni di carcere e tre di sorveglianza speciale della ps. A differenza di Renda, che chiede la grazia offrendo i suoi servigi al regime, egli sconta interamente la sua pena, conclusa la quale, anziché essere scarcerato, viene assegnato, come Schicchi, al confino prima di Ponza poi di Ventotene. Alla fine della guerra è liberato dall’Ospedale psichiatrico di Palermo nel quale si trova ricoverato. Riprende subito l’attività nel movimento, accanto a Schicchi e ai compagni di Palermo, nonostante le difficoltà economiche e familiari e la tbc contratta al confino (nel 1947 lo salvano i medicinali inviati dai compagni americani). Partecipa a Palermo, il 3 e 4 settembre 1944, al primo convegno anarchico siciliano, ch’egli avrebbe voluto allargare anche a separatisti d’ispirazione libertaria, ipotesi avversata da Schicchi. L’11 settembre è a Napoli, dove fa la sua apparizione estemporanea al convegno degli anarchici dell’Italia meridionale, promosso dal gruppo napoletano dell’Alleanza Libertaria. Rimane a Napoli circa tre mesi, lavorando al porto come facchino, vittima della diffidenza degli anarchici napoletani, dovuta a voci infondate che gli attribuiscono truffe e speculazioni a danno dei compagni. Rientrato a Trapani, contribuisce alla riorganizzazione del movimento in città, dove tiene diversi pubblici comizi, e in provincia, con Gaspare Cannone e Sasà Maniscalco, culminata nel convegno del 14 marzo 1946 in cui viene fondata la Federazione Anarchica Trapanese “Carlo Cafiero”. Partecipa poi ai principali incontri tra gli anarchici siciliani, fino al convegno del 23 aprile 1950 in cui viene deciso il giro di propaganda nella Sicilia occidentale di Pier Carlo Masini. G., nonostante sia distante dalla posizioni masiniane – come si rileva dal numero unico «Germinal» che fa stampare il 20 maggio 1950 a Palermo – e abbia con lo stesso un duro scontro verbale, contribuisce in maniera determinante alla riuscita dell’iniziativa. Le polemiche che dividono l’anarchismo italiano, sulla scia della diaspora gaappista, e la morte di Schicchi, che innesca una lenta ma inarrestabile decadenza del movimento isolano, lo portano progressivamente ad abbandonare la militanza attiva. Ricoverato in un Ospedale psichiatrico nel 1955, ne esce nella primavera del 1957, per poi tornarvi nuovamente e restarvi fino a due mesi prima della morte, avvenuta a Mazara del Vallo, per un attacco di asma, il 29 gennaio 1964. (N. Musarra)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen: ivi, Schicchi Paolo; ivi, Renda Salvatore; ivi, Tribunale Speciale, Processi, b. 283; Archivio storico degli Anarchici Siciliani, Archivio Nicolò e Paolo Schicchi, Corrispondenza politica, Carteggio Gramignano-Schicchi; ivi, Archivio Melchiorre Palermo, b. 20, Corrispondenza politica, Carteggio Gramignano-Palermo; Archivio storico della Federazione Anarchica Italiana, Carte Alfonso Failla, Carteggio Gramignano-Failla e R. Maniscalco-Failla; A. Failla, Filippo Gramignani [sic], «Umanità nova», 9 feb. 1964; Nostri lutti, «L’Agitazione del Sud», mar. 1964.
 
Bibliografia: scritti di G.: Il tentativo rivoluzionario di Paolo Schicchi del 1930, Pescara 1996; Piango per te Sicilia mia [Poema-ballata], Trapani [1957]. Scritti su G.: Cerrito, pp. 21, 29; P. Finzi (a cura), Insuscettibile di ravvedimento. L’anarchico Alfonso Failla (1906-1986), Ragusa 1993, pp. 159, 209.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Vincenzo e Caterina Ciotta

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

città